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sabato 30 marzo 2013

"Il nuovo azzurro" di Nazim Hikmet

verrà il tramonto, mia rosa...


Le sei del mattino.
Ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
ho assaporato
l'azzurro nuovo nelle finestre
le rughe della mia fronte di ieri
sono rimaste sullo specchio
sulla mia nuca una voce di donna
tenera peluria di pesca
e le notizie del mio paese alla radio
vorrei correre d'albero in albero
nel frutteto delle ore
verrà il tramonto, mia rosa
e al di là della notte
mi aspetterà
spero
il sapore di un nuovo azzurro.

- Nazim Hikmet

venerdì 29 marzo 2013

Sono cent'anni che non ho visto il tuo viso di Hikmet


Nazim Hikmet

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre

eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent'anni
di cent'anni la strada
e da cent'anni nella penombra
corro dietro a te.Hikmet

"Non stimare..." di Emily Dickinson


ciò che standoti a fianco è più lontano del sole
Edward Munch, Le persone sole


Non stimare lontano quello che si può avere
anche se in mezzo si stende il tramonto
né stimare vicino ciò che standoti a fianco
è più lontano del sole.

- Emily Dickinson


giovedì 28 marzo 2013

"Le mie rose" di Tiberio Colli

sentirai il profumo del mio amore
John William Waterhouse, Le mie rose



Le mie rose

Quando riceverai le mie
rose sentirai il profumo
del mio amore,
vedrai il colore della mia anima,
leggerai il mio cuore
in un verso.

- Tiberio Colli 

mercoledì 27 marzo 2013

"In nessun luogo" di Hans Magnus Enzensberger


Chiama! Voglio venire da te...
John William Waterhouse, Lamia

Il drago si è congiunto al garofano
per generarti.
In qualche luogo vivi,
dove in marzo l’artiglio spunta
per fiorire,
dove il tuono d’ottobre si fa delicato
e diventa profumo. Chiama!
Voglio venire da te,
dimmi in quale luogo,
perché ci si possa l’un l’altro
interrogare e amare,
gioia senza terrore,
e essere buoni?

In nessun luogo si è buoni!

Hans Magnus Enzensberger


Hans Magnus Enzensberger (Kaufbeuren, 11 novembre 1929) è uno scrittore, poeta, traduttore ed editore tedesco. Ha scritto anche sotto lo pseudonimo di Andreas Thalmayr e Linda Quilt. Vive a Monaco.

John William Waterhouse (Roma, 6 aprile 1849 – Londra, 10 febbraio 1917) è stato un pittore britannico di epoca vittoriana ultimo rappresentante dello stile dei preraffaelliti. È noto soprattutto per i suoi soggetti mitologici e per le protagoniste femminili dei suoi dipinti, incarnazioni di grazia o donne fatali.


martedì 26 marzo 2013

"La dormiente" di Paul Valéry

Quale segreti brucia nel cuore la mia giovane amica...
Amedeo Modigliani, Nudo sdraiato



La dormiente

Quali segreti brucia nel cuore la mia giovane amica,
anima dalla dolce maschera, che aspira un fiore?
Di quali vani alimenti il suo naturale calore
fa l’irraggiarsi d’una donna dormiente?

Soffio, sogni, silenzio, invincibile pausa,
tu trionfi, o pace più potente d’un pianto,
quando l’onda grave del pieno sonno e l’ampiezza
cospirano sul seno d’una tale nemica.

Dormiente, mucchio dorato d’ombre e d’abbandoni,
il tuo spaventoso riposo è carico di tali doni,
o languorosa cerva lunga vicino a un grappolo,
che malgrado l’anima assente, agli inferi occupata,
la tua forma del ventre puro
che un braccio fluido ti vela,
veglia; la tua forma veglia,
e gli occhi miei sono aperti.

- Paul Valéry


Ambroise Paul Toussaint Jules Valéry (Sète, 30 ottobre 1871 – Parigi, 20 luglio 1945) è stato uno scrittore, poeta e aforista francese.


lunedì 25 marzo 2013

"C'è" di Wisława Szymborska


C'è chi meglio degli altri realizza la sua vita
Edward Munch, Sera sul viale Karl Johan, 1982



C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
È lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell'attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna poi mi passa.

- Wisława Szymborska


domenica 24 marzo 2013

"Suonno 'e Pasca" di Prospera Paturnia

Buona domenica delle Palme, Prospera Paturnia.



Suonno  ’e Pasca

Si a chist’ammore disse na speranza
tenesse n’ at’addore ’stu ciardino,
ce semmenasse  ’e vviole cu abbundanza
pe mmiez’ ’e rrose e mmiez’ ’o giesummino.

Na viola ‘e Pasca te purtasse nzino
e tu me disse n’uovo ‘e ciucculata,
io  t’abbracciasse pe te stà vicino,
tu me vasasse ’a vocca nzuccarata.

E ce scetasse  ’o  sole da matina,
e c’addurmesse  ’o suono  ’e na  campana…
ma mentre Pasca se fa cchiù vicina
’sta fantasia  cchiù me se fa luntana….

- Prospera Paturnia
( Rosanna Bazzano)

sabato 23 marzo 2013

"Dopo le feste" di Julio Cortazàr


Com'era bello sapere che eri li
 Along Came a Spider di Jack Vettriano


 Dopo le feste

E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com'era bello sapere che eri lì
come una corrente che ristagna,
sola con me sull'orlo della notte,
e che duravi, eri più che il tempo,
eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.

- Julio Cortázar 

venerdì 22 marzo 2013

Il grido di Sylvia Plath

Sono abitata da un grido...
Edvard Munch - La bête, 1901


Sono abitata da un grido.
Di notte esce svolazzando
in cerca, con i suoi uncini, di qualcosa da amare.
Mi terrorizza questa cosa scura
che dorme in me;
tutto il giorno ne sento il tacito rivoltarsi piumato,
la malignità.

- Sylvia Plath


giovedì 21 marzo 2013

"Oggi Ventuno Marzo" di Salvatore Quasimodo

Ora la primavera non ci basta
Georges Seurat, Fields Saint Denis



OGGI VENTUNO MARZO

Oggi ventuno marzo entra l’Ariete
nell'equinozio e picchia la sua
testa maschia contro alberi e rocce,
e tu amore stacchi
ai suoi colpi il vento d’inverno
dal tuo orecchio inclinato
sull'ultima mia parola. Galleggia
la prima schiuma sulle piante, pallida
quasi verde e non rifiuta
l’avvertimento. E la notizia corre
ai gabbiani che s’incontrano
fra gli arcobaleni: spuntano
scrosciando il loro linguaggio
di spruzzi che rintoccano
nelle grotte. Tu copri il loro grido
al mio fianco, apri il ponte
fra noi e le raffiche
che la natura prepara sottoterra
in un lampo privo di saggezza,
oltrepassi la spinta dei germogli.
Ora la primavera non ci basta.

- Salvatore Quasimodo


Salvatore Quasimodo (Modica (Siracusa), 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968) è stato un poeta italiano, la cui poetica muove dall'ermetismo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959.



mercoledì 20 marzo 2013

"Per il mio cuore" di Pablo Neruda

di colpo ti rattristi, come un viaggio
William Bouguerau, Biblis

Per il mio cuore

 
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.

E' in te l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima

- Pablo Neruda

martedì 19 marzo 2013

"Insieme, al mare" di Billy Collins


la verità è che ci piaceva fare lunghe passeggiate sulle spiagge ventose
Nerano, Marina del Cantone



Insieme, al mare

Quel che ho dimenticato di dirvi
in quell’ultima poesia
se avete prestato un minimo di attenzione
è che l’amavo davvero allora.
La luce marittima negli ultimi versi
poteva sembrare artefatta…
e lo stesso si poteva dire
delle molte lune immaginarie
che ho detto ruotavano sul nostro letto
mentre dormivamo,
del cosmo racchiuso dalle pareti della stanza.
Ma la verità è che ci piaceva
fare lunghe passeggiate
sulle spiagge ventose,
non le spiagge fra il mare di lei
e la terra simbolica di me,
ma le vere spiagge di conchiglie vuote,
mentre il sole sorge
e l’acqua viene avanti e ritorna.

- Billy Collins



William Collins detto Billy (New York, 22 marzo 1941) è un poeta statunitense.
Poeta laureato dal 2001 al 2003 attualmente insegna letteratura inglese al Lehman College (Bronx).


lunedì 18 marzo 2013

"Sorriderti" di Alfonso Gatto

Sorriderti...
Nudo con conchiglia, William Bouguereau



Sorriderti

Sorriderti forse è morire,
porgere la parola
a quella terra leggera
alla conchiglia in rumore
al cielo della sera,
a ogni cosa che è sola
e s'ama col proprio cuore.

- Alfonso Gatto



Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976) è stato un poeta e scrittore italiano.

domenica 17 marzo 2013

"Vierze" di Prospera Paturnia

ma è vviern' 'int' a sta vita...

Vierze

Sta capa è cchiena 'e vierze
ca 'mbriacano 'e ccervelle
e 'a penna resta muta
pe’ ne sapè accuità.

So' vierze preputente
c’alluccano na storia
fatta 'e tante sopruse
'e tanta illibbertà, 
fatta 'e turmiente e lacreme
dint’o stipo annascuse,
so’ vierze fatte 'e suonne
ca nun so’ realtà.

Chi da voce a 'sti vierze?

Nisciuno 'e po’ cantà… 
Chi po’ dà voce a’ rraggia
si è inutile alluccà?

Annante a st’impotenza
se fanno silenziuse,
cu na partita perza
nun ce sta niente 'a fa'.

Meglio chià 'a libbretta,
comme 'a tutta 'na vita,
megli' abbuzzà surrise
ca chiagnere pietà, 
meglio chiagnere 'a dinto
p’’a vita e pe n’ammore,
stregnennese cchiù forte
pe se fa cchiù calore.

Ma è vvierno 
'int’’a sta vita,
stu foglio
è comme  'a neve,
triste e sulagne,
'e vierze,
so’ schiave cu 'e ccatene, 
murenno 'e friddo e famme,
chiuse dint’a sta capa,
perdono 'a voce e 'e suonne,
le resta ‘a dignità...

- Prospera Paturnia,  (come Rosanna Bazzano, L'Olivo Saraceno, 2009)


Traduzione:

La mia testa è piena di versi
che mi confondono i pensieri
e la penna resta muta
perché non sa dargli pace.

Sono versi prepotenti
che urlano una storia 
fatta di tanti soprusi 
di tanta illibertà,
fatta di tormenti e lacrime
nascosti in un cassetto,
sono versi fatti di sogni 
che non sono realtà.

 Chi può dare voce a questi versi?

Nessuno li può cantare...
Chi può dare voce alla rabbia
se è inutile gridare?

Davanti quest'impotenza 
si fanno silenziosi,
con una partita persa
non c'è nulla da fare.

Meglio  rassegnarsi,
come da tutta una vita,
meglio abbozzare sorrisi
che piangere pietà,
meglio piangere dentro
per la vita e per un amore,
stringendosi più forte
per farsi più calore.

Ma è inverno
in questa vita, 
questo foglio
è come neve,
tristi e solitari,
i versi,
sono schiavi con le catene
morendo di freddo e fame,
chiusi nella mia testa,
perdono la voce e il sonno,
gli resta la dignità...

trad: Rosanna Bazzano 


sabato 16 marzo 2013

"Sintomi di astinenza" di Hans Magnus Enzensberger




Sintomi di astinenza

Io volentieri diserto. Strategia
o cara abitudine –
per questo davvero non c’è bisogno
di arrivare ai settanta.
Non rispondere a certe sollecitazioni
già a quindici mi sembrava
assolutamente opportuno.
Allora mi dicevo:
un po’ di distacco non nuoce.
Ritirarsi, affermano gli esperti,
è un’arte anche questa.
Andare all’attacco di interi eserciti
per il singolo ha poca speranza di riuscita,
se non in casi estremi.
Altri la vedono diversamente,
vanno volentieri al fronte,
con grandi strepiti combattono
battaglie perdute.
Non è sempre facile dire
cosa sia meglio. Io ad ogni modo
preferisco sottrarmi,
se è necessario, anche a me stesso.

- Hans Magnus Enzensberger

venerdì 15 marzo 2013

"Il tuo cuore" di Rosanna Bazzano

Il tuo cuore



Il tuo cuore

Se sapessi dipingere dipingerei il tuo cuore,
lo farei a mo’ di casa
con il tetto di tegole rosse
e le pareti di assi bianche,
con tanti alberi e fiori
e lo steccato basso,
perché so che tutti vi possono entrare.

Farei le stanze ampie e luminose,
una per tutti i bimbi poveri e bisognosi,
una per le famiglie in difficoltà,
una per i vecchi, che nessuno vuole,
una per tutti i barboni,
perché so che vorresti aiutarli tutti.

So che per ognuno avresti un sorriso,
per ognuno una parola buona,
per tutti una mano che scalda e che conforta.

- Rosanna Bazzano, marzo 2000


Buon 42° compleanno, Giovanni, da me e Miriam.




giovedì 14 marzo 2013

"Alleghe" di Rosanna Bazzano


abbaia stanotte, al buio, il vento, e a te, ma inutilmente...


Alleghe

Sul lago attonito
lampeggia il tuo ricordo
e illividisce l’aria
che trema nella sera,
mentre tuona rabbioso
il mio furore.

Cosa non desti,
contano i monti
accigliati intorno,
e brillano nel buio
tutti i miei dare,
nei miracoli 
di luci sparse e pigre
che sullo specchio d’acqua
scompone il temporale.

Abbaia stanotte,
al buio,
il vento,
e a te,
ma inutilmente.

- Rosanna Bazzano
(da L'Olivo Saraceno, 2009)

Àlleghe (Àlie in ladino) è un comune italiano 1.351 abitanti della provincia di Belluno in Veneto, e fa parte del comprensorio delle Dolomiti.
Caratteristica del paese è l'omonimo lago di Alleghe, formatosi nel 1771 lungo il Cordevole a seguito di una frana staccatasi dal monte Piz, che seppellì tre villaggi: Riete, Fusine e Marin.

Alleghe, Belluno



mercoledì 13 marzo 2013

"Il meglio..." di Hermann Hesse

La mia vita è stata povera d'amore, mi è mancato il meglio
Edward Hopper, Automat, 1927


Perdonami di non avertelo saputo dire prima.
Avrei dovuto dirtelo allora [...].
Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene,
quanto tu sei stato sempre per me,
come hai arricchito la mia vita.
Per te non avrà molta importanza.
Tu sei abituato all'amore,
esso non è nulla di strano per te.
Per me è un'altra cosa.
La mia vita è stata povera d'amore,
mi è mancato il meglio.


- Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro


Hermann Karl Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta, aforista e pittore tedesco naturalizzato svizzero. Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1946.
La sua produzione, in versi ed in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddharta (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) Il gioco delle perle di vetro (1943).
I suoi lavori rispecchiano il suo interesse per l'esistenzialismo, lo spiritualismo, il misticismo, non meno della filosofia indù e buddhista.

martedì 12 marzo 2013

Buon 17° compleanno, Miriam

Buon 17° compleanno, Miriam



SE

Se… riesci a non perdere la testa,
quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;

Se… riesci ad aver fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;

Se… riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie
o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio
pur non mostrandoti ne troppo buono ne parlando troppo da saggio;

Se…riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se…riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se…riesci, incontrando il Successo e la Sconfitta
a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se… riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai dette,
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali tu hai dato la vita, distrutte
e umilmente, ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se…riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie,
e rischiarle in un sol colpo a testa e croce,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;

Se… riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più,
ed a resistere quando ormai in te non c’è più niente,
tranne la tua volontà che ripete …resisti;

Se…riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con il re senza perdere il senso comune;

Se…tanto amici che nemici non possono ferirti;

Se…tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;

Se…riesci a colmare l’inesorabile minuto,
con un momento fatto di sessanta secondi;

Tu hai la terra e tutto ciò che è in essa e quel che più conta………

…………SARAI UN UOMO…….figlio mio!


- Rudyard Kipling






lunedì 11 marzo 2013

da "Il gioco del mondo" di Julio Cortazàr

ed io ti sento tremare contro di me
Egon Schiele, L'abbraccio, 1917


"tocco la tua bocca, con il dito tocco il bordo della tua bocca, la disegno come se uscisse dalla mia mano, come se per la prima volta la tua bocca si aprisse, e mi basta chiudere gli occhi per rifarlo tutto e ricominciare, faccio nascere ogni volta la bocca che desidero, la bocca che la mia mano sceglie e ti disegna sulla faccia, una bocca scelta tra tutte, con sovrana libertà scelta da me per disegnarla con la mia mano sulla tua faccia, e che per un caso che non cerco di comprendere coincide esattamente con la tua bocca che sorride da sotto la mia mano che ti disegna, mi guardi, da vicino mi guardi, sempre più da vicino, e allora giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta più da vicino e gli occhi si ingrandiscono, si avvicinano, si sovrappongono, ed i ciclopi si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano debolmente mordendosi le labbra, appoggiando appena la lingua tra i denti, giocando nei suoi recinti dove un’aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio, allora le mie mani cercano di fondersi nei tuoi capelli, accarezzare lentamente la profondità dei tuoi capelli mentre ci baciamo come se avessimo la bocca piena di fiori e di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura, e se ci mordiamo il dolore é dolce, e se ci affoghiamo in un breve e terribile assorbire simultaneo dell’alito, questa istantanea morte é bella, e c’é una sola saliva ed un solo sapore a frutta matura, ed io ti sento tremare contro di me come una luna nell'acqua"
..."

- Julio Cortazàr, da Il gioco del mondo


Julio Cortázar, all'anagrafe Julio Florencio Cortázar Descotte (Bruxelles, 26 agosto 1914 – Parigi, 12 febbraio 1984), è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. Stimato da Borges, è stato spesso paragonato a Čechov e Edgar Allan Poe. I suoi racconti non seguono sempre una linearità temporale ed i personaggi esprimono una psicologia profonda.


domenica 10 marzo 2013

"FEMMENE E ROSE" di Pasquale Ruocco

Erano 'e rrose 'e nu ciardino allero 'sti nnammurate 'e tantu tiempo fa
Kroyer, Les roses,1902




FEMMENE  E  ROSE

Femmene belle d”e canzone antiche,
ve sento n’ata vota suspirà
mentre spontano ‘e stelle e dint”e viche
‘e cuncertine tornano a cantà.

So’ fatte ‘e sciure, lacreme e suspire
chesti canzone ‘e n’ata gioventù:
Carulina, cu ll’uocchie nire nire,
fra cielo e mare nun s’affaccia cchiù.

Erano ‘e rrose ‘e ‘nu ciardino allero
‘sti ‘nnammurate ‘e tantu tiempo fa:
e mo pecché Carmela ‘e San Sivero
nun passa cchiù p”e vvie d”a Sanità?

‘E manduline tremmano scuntente,
‘a luna saglie lenta: e i’ penzo a te,
palomma malinconica e lucente,
Maria, ca t’addurmive ‘mbraccia a me.

Tutto chello ca ride ncopp”o munno
scenne ‘int’a ll’ombra e nun po’ cchiù turnà…
Dimme, addò vanno ‘e ffronne ‘int’a ll’autunno,
dimme, addò vanno ‘e nuvole d’està!

- Pasquale Ruocco


Pasquale Ruocco (Napoli  1895-1976)  poeta e scrittore napoletano, che è stato definito da Giuseppe Marotta "oro della poesia di Napoli" e che Pitigrilli ha proclamato "il più musicale dei poeti" ha recato un soffio di vita nuova nel nostro dialetto, liberandolo dalle residue incrostazioni arcaiche, semplificandone la grafia, e rendendolo più agile, duttile e nervoso. (dall'antologia  "Poeti Napoletani" di Ettore De Mura)


Dalla mia libreria: "Sole d'autunno" 1952 - Regalo del mio carissimo amico poeta  Raffale Pisani, con dedica autografa di Pasquale Ruocco. Raccolta che contiene la mia poesia napoletana preferita : "Nun è overo".






giovedì 7 marzo 2013

"Scrivo a Te Donna" di Salvatore Fiume

scriverti è come recitare una preghiera
dip. Salvatore Fiume


Scrivo a Te Donna 

Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna,
come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che,
contro ogni legge,
considero mia.

-Salvatore Fiume




Salvatore Fiume (Comiso, 23 ottobre 1915 – Milano, 13 giugno 1997) è stato un pittore italiano. Fu anche scultore, architetto, scrittore e scenografo.


« In Sicilia si preferisce non fare le cose ma dirle, fingendo d'averle fatte; e la soddisfazione di dirle è maggiore di quella che altrove si prova facendole. »
(Salvatore Fiume)


mercoledì 6 marzo 2013

"Monologo di Francesca da Rimini" di Dante Alighieri





la bocca mi baciò tutto tremantedip. Gustave Doré, Paolo e Francesca

"Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".

- Dante Alighieri, La Divina Commedia, dal Canto V dell'Inferno



Dante Alighieri / Alighiero, detto semplicemente Dante, battezzato come Durante di Alighiero degli Alighieri, della Famiglia Alighieri, (Firenze, tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321), è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Considerato il padre della lingua italiana, è l'autore della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in italiano e uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.

È conosciuto come il Sommo Poeta, o, per antonomasia, il Poeta.





martedì 5 marzo 2013

"Mi piace l'amore" III di Rosanna Bazzano

Che dia sapore a tutta la giornata, così voglio l'amore nella vita




Mi piace l’amore
quando si arroventa
e si diffonde
intorno quel calore
di stanza calda
e di caldo appetire,
di pelle
che si crepita
e  accartoccia nel chiarore,
come di fuoco
che si doma
soltanto al vivo  fuoco
di altro fuoco,
carne che solo il bruciare
fa vivente,
per poi smorzarsi
piano, solo un poco.
Come le fette
di pane tostato
che inzuppo
nel tè caldo la mattina.
Bollente , morbido,
appena un po’ croccante,
che dia sapore
a tutta la giornata
così voglio l’amore
nella vita.

- Rosanna Bazzano

lunedì 4 marzo 2013

In questo o in altro luogo... Mario Luzi

é incredibile ch'io ti cerchi in questo o in altro luogo
foto Gianni Berengo Gardin


È incredibile ch'io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo conoscerci.
Ma è ancora un'età, la mia,
che s'aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.

- Mario Luzi



Mario Luzi (Sesto Fiorentino, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005) è stato un poeta e scrittore italiano. In occasione del suo novantesimo compleanno fu nominato senatore a vita della Repubblica Italiana.
Mario Luzi occupa un posto particolare nella famiglia dei cosiddetti ermetici (ovvero "chiusi ermeticamente", riferisce al tipo di poesie da lui scritte, ovvero ermetiche, dalla difficile comprensione del significato) e, insieme a Piero Bigongiari e a Alessandro Parronchi, si può dire che costituisca il culmine dell'ermetismo fiorentino.


domenica 3 marzo 2013

"Currenno" di Prospera Paturnia

ma nun t'arrivo maie, pure currenno....
dis. Pete Revonkorpi



Si' ddoce comme ’o suonno ’int’’a nuttata
e amaro comm’ ’a sveglia d’’a matina
na luce ca s’’e vista e s’è chiammata
ma era ombra ’e sole ncoppa  a  ’na vetrina.

Corro cu ‘o tiempo pe tutt''a jurnata
ma nun c’’a faccio cchiù, me sto perdenno,
e contro ‘o viento vaco int’’a nuttata,
ma nun t’arrivo maie, pure currenno.

- Prospera Paturnia


sabato 2 marzo 2013

"Facciamo un patto" di Mario Benedetti

è così bello sapere che lei esiste...



Facciamo un patto

Compagna
lei sa
che può contare
su di me
non fino a due
né fino a dieci
ma contare
su di me

se qualche volta
sentirà
che la guardo negli occhi
e una vena d’amore
riconosce nei miei
non spiani i suoi fucili
non pensi, che delirio!
malgrado la vena
o forse perché esiste
lei può contare
su di me

se altre volte
mi trova
schivo senza una ragione
non pensi, che noia!
lo stesso può contare
su di me
ma facciamo un patto
io vorrei contare
su di lei
è così bello
sapere che lei esiste
uno si sente vivo
e quando dico questo
voglio dire contare
anche se fino a due
anche se fino a cinque
non più perché lei accorra
premurosa in mio aiuto
ma per sapere
con certezza
che lei sa che può
contare su di me.

- Mario Benedetti


venerdì 1 marzo 2013

"Tra i rami" di Raymond Carver




"C'era un tempo, c'era un tempo" gridano gli uccellini
Lucy51, Uccelli variopinti


Tra i rami 


Sotto la finestra, sul balcone, ci sono degli uccellini malridotti


che si affollano attorno al cibo. Sono gli stessi, credo,

che vengono tutti i giorni a mangiare e bisticciano.

"C'era un tempo, c'era un tempo"

gridano e si beccano.

Sì, è quasi ora.

Il cielo rimane cupo tutto il giorno, il vento viene da ovest

e non smette di soffiare…

Dammi la mano per un po'.

Tienimi la mia. Così va bene.

Stringila forte.

C'era un tempo, in cui pensavamo di avere il tempo dalla nostra parte.

"C'era un tempo, c'era un tempo"

gridano gli uccellini malridotti.


- Raymond Carver, Trad. Riccardo Duranti



Raymond Clevie Carver Jr. (Clatskanie, 25 maggio 1938 – Port Angeles, 2 agosto 1988) è stato uno scrittore, poeta e saggista statunitense.

Riccardo Duranti ha insegnato per anni Letteratura inglese e Traduzione letteraria presso La Sapienza. Oltre l’attività didattica e le numerose traduzioni (per cui nel 1996 gli è stato assegnato il Premio nazionale per la traduzione del Ministero dei beni culturali) scrive racconti e poesie. Vive in Sabina, dove traduce olive in ottimo olio, insieme a un cane e 7 gatti (Sono sette, Riccardo, adesso vero?) 
Riccardo Duranti è il traduttore italiano di tutta l'opera di Raymond Carver e lo è per esplicita volontà dell'autore.