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sabato 17 dicembre 2016

"Credo in te" di Louis Aragon

Credo in te sola in faccia al mondo
Edouard Boubat, Une couple s'embrassant, Paris 1959





Credo in te come al profumo
Come al cantar d’uccello nelle tenebre
Credo in te come al mare
Credo in te come alla rosa schiusa a mezzanotte
Credo in te sola in faccia al mondo
Là dove il sole si fa neve e l’aria fuoco
Io credo in te sola all’orizzonte dell’uomo
Ti credo a perdifiato
Alla vertigine e allo stordimento
Alla caduta e all’annientamento
Io credo in te come alla vita
Si crede nel momento della morte
Io credo in te senza tenermi ad alcun sostegno
Io credo in te nell’assenza e nel sonno
O mia magnolia d’insonnia
Io credo in te nel frastuono e nel silenzio
Io credo in te nel dolore
Io credo in te come alla prova dell’esistenza
Come allo strazio dell’addio
Io credo in te più della mia stessa ombra
Io credo in te come l’acqua nera dai riflessi d’oro
Come la polvere al piede nudo
Io credo in te come alla pioggia il deserto
Come la solitudine all’abbraccio
Come all’orecchio crede il grido.


- Louis Aragon



Cosa è l'amato per l'amato?
Tantissimi, forse tutti, i poeti che hanno provato, in vario modo, a descrivere la persona che amano.
Aragon ci riesce benissimo a mio avviso, quindi, amiche, sognate pure su queste parole... 


"Non mi convincerete mai che l'amore non esiste, anzi io dico che esiste solo l'amore."
                                    - Rosanna Bazzano



Louis Aragon (Parigi, 3 ottobre 1897 – Parigi, 24 dicembre 1982) è stato un poeta e scrittore francese, sostenitore del Partito comunista francese e membro dell'Académie Goncourt.




Édouard Boubat (Parigi, 13 settembre 1923 – Montrouge, 30 giugno 1999) è stato un fotografo e giornalista francese, del secondo dopoguerra, che fu, con Willy Ronis e Robert Doisneau, uno dei principali rappresentanti della cosiddetta fotografia umanistica francese.

venerdì 30 settembre 2016

"Dialettica" di Vinicius De Moraes

capita che io sia triste
Vladimir Volegov, Guardando il mare


DIALETTICA
È chiaro che la vita è buona
e l'allegria, l'unica indicibile emozione
è chiaro che ti trovo bella
e benedico in te l'amore delle cose semplici
è chiaro che ti amo
e ho tutto per essere felice
ma capita che io sia triste…

- Vinicius De Moraes



Una lunga assenza, vi sono mancata?
Riprendiamoci uno spazio per le parole. 
Io sono qui...






Vladimir Volegov è nato a Chabarowsk in Russia.
Inizia a dipingere alla tenera età di tre anni. Si diploma presso la scuola d’arte "Krivoj Rog".

La sua fama è in continua ascesa. I suoi dipinti sono riconosciuti e apprezzati nel mondo internazionale dell’Arte.








Marcus Vinícius da Cruz de Mello Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – Rio de Janeiro, 9 luglio 1980) è stato un poeta, cantante,compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano, noto più semplicemente come Vinícius de Moraes. Proveniente da famiglia facoltosa, fu addetto d'ambasciata e, come autore di testi, scrisse numerosi classici; da un suo dramma fu inoltre tratto il film Orfeo negro.

venerdì 22 luglio 2016

"La libertà dell'amore" di Louis Cernuda

E il mio corpo e la mia anima fluttuano 
nel suo corpo e nella sua anima
Marc Chagalle, Il compleanno



Non conosco libertà se non quella 
di essere innamorato di qualcuno

Il cui nome non posso ascoltare senza rabbrividire


Qualcuno per il quale mi dimentico della mia meschina esistenza

E il giorno e la notte sono per me ciò che lui soltanto desidera

E il mio corpo e la mia anima fluttuano
nel suo corpo e nella sua anima

come pezzi di legno dispersi
che il mare annega o innalza

Liberamente, con la libertà dell’amore,

l’unica libertà che mi esalta,

l’unica libertà per la quale muoio.

Tu giustifichi la mia esistenza:

Se non ti conosco, non ho vissuto;

Se muoio senza conoscerti, non muoio,
perché non ho mai vissuto.


- Luis Cernuda

mercoledì 1 giugno 2016

"che io giunga a te..." di Rosanna Bazzano


dove, riflesso di zaffiro, 

illumini i sentieri che ti giungono?
Vladimir Volegov, Al mare



"... e non ci sarai,
come non ci sei,
ma nessuno si accorge di tanta fragorosa assenza.
Il mare fa quello scintillio
che mi piace tanto,
e io m'incanto
e vorrei poterlo portare via con me,
ma non ci sono mai riuscita,
perché le cose belle pare siano inafferrabili.
Dove sarai, tu unico,
tu tutto, tu ineffabile...
In quale abisso mi stai aspettando,
dove, riflesso di zaffiro,
illumini i sentieri che ti giungono.
Dove, fresco Meltemi,
fermerai il tuo passo
per aspettare il mio
così pesante e greve.
Mio pane candido,
spiga che si flette verso il mio corpo-terra,
mio gravido seme di domani,
giungimi dentro l'anima,
germogliami in grembo la speranza.
Tutto risplende il mondo di bellezza, 

perché tu sei nel mondo,
ed io soltanto, nel tempio della vita,
non vedo l'altare
dove si fa sacra la tua persona immensa.
Io spenta fiaccola,
io vergine senza olio alla mia lampada,
io ombra nel cono d'ombra dove mi nascondo.
Ma tu, mio gelsomino d'oriente,
spanditi con possenza,
che io ti segua cieca,
mio calicanto, mio narciso,
che io sappia che esisti e mi aspetti,
che io non abbia più paura né catene,
e giunga a te, legge lieve del cielo,
malinconia dolce, prima stella della tua sera,
in qualunque angolo del mondo."


-Rosanna Bazzano




Il lamento d'amore è un topos delle poesie femminili, come sottrarsi alla tentazione di ricalcare le orme di tante prestigiose poetesse?
Come non rimpiangere un amore inafferrabile?






mercoledì 18 maggio 2016

"Orecchio mi farò" (a Rosanna Bazzano) di Alfonso Marino


Alfonso Marino e Rosanna Bazzano
Ibridazioni, personale di Alfonso Marino



Orecchio mi farò
                 (a Rosanna Bazzano)


Orecchio mi farò 
per la tua voce
ruggine e silenzio;

mi farò bocca,
varco dentro muro 
di stoppa catramosa.

Mi farò mani
lievi ai capelli
bruciati di follia

e piedi per seguire 
i tuoi passi
ovunque andrai.

13 maggio 2016

- Alfonso Marino



Con grande gioia pubblico questa attestazione di amicizia di Alfonso Marino, amico da tanto, amico incontrato per insoliti sentieri sentieri, ma con il quale si è stabilita subito un affetto limpido e sincero, basato sulla comune passione per la poesia.



Grazie Alfonso! 

domenica 24 aprile 2016

" 'E rrose" riscrittura di Rosanna Bazzano da Marceline Desbordes - Valmore



Sì, te vulevo purtà 'e rrose stammatina
Émile Vernon , La ragazza delle rose




'E rrose

Sì, te vulevo purtà ’e rrose stammatina,


tutte dint’ ’o curzetto, ausato pe cestina,

tante ca ’o nastro astrinto s’è araputo mpietto

’E lacce so’ zumpate. ’E rrose se ll’ha pigliate

’o viento, e ’o mare doce se ll’ha cunnuliate

chiano, purtannole luntano pe dispietto

e ’ncoppa all’onne, rosse, ca pareno appicciate.


Stasera, ’e vveste, so ancora tutte prufumate

ne può sentì ’o ricorde... vasannome ’o curzetto...


riscrittura di Rosanna Bazzano




Les roses

J’ai voulu ce matin te rapporter des roses;

mais j’en avais tant pris dans mes ceintures closes

que les nœuds trop serrés n’ont pu les contenir.

Les nœuds ont éclaté. Les roses envolées

dans le vent, à la mer s’en sont toutes allées.

Elles ont suivi l’eau pour ne plus revenir;

la vague en a paru rouge et comme enflammée.


Ce soir, ma robe encore en est tout embaumée…

Respires-en sur moi l’odorant souvenir.


- Marceline Desbordes-Valmore





Ah, la generosità degli innamorati, strabordante...
Non esiste amore dove non c'è generosità di ogni cosa...
È questa che ci fa vedere bellissimo un partner che altri troverebbero sinceramente brutto, sempre questa che ci fa pensare al partner se vediamo un cibo che gli piace, un oggetto che sappiamo cercava, o che ci fa organizzare la sua festa di compleanno...
L'amore ci rende munifici, ci fa grandi...



"Questa è ciò che considero vera generosità. Dai tutta te stessa e tuttavia ti senti sempre come se non ti fosse costato nulla." - Simone de Beauvoir



Marceline Desbordes-Valmore (Douai, 20 giugno 1786 – Parigi, 23 luglio 1859) è stata una poetessa, scrittrice e attrice teatrale francese.











Émile Vernon, nato nel 1872 , morto nel 1919 è un pittore francese .
(non sono riuscita a trovare un immagine del Vernon, chi ne trovasse è pregato di inviarmela)


domenica 3 aprile 2016

"La corpa" di Prospera Paturnia

prentetevi la corpa, che vi attocca
Eugene de Blaas, Dopo il litigio


La corpa

Egreggio mio signore, mi cretito?
Faccio le croce con mana smerzata!
Ancora non vi abbasta? (siete artito!),
mi avete ggià abbastanza lazzariata!

Voi ll’avite levato e voi mettito!
Aveto tetto stevo disperata,
per questo che co me vi siete aunito,
poi malamente me ne ate mannata.

Non mi volete bbene, e s’è capito,
ner cuoro vostro vi portate a n’ata,
con me vi siete solo divertito
e poi fossi io quella che si è cagnata?

Prentetevi la corpa, che vi attocca,
e misurate le parole mmocca.

- Prospera Paturnia


Ho già postato altre volte esempi di italiano volutamente storpiato dall'autore (Di Giacomo - Russo - Bovio) che si è divertito a far parlare il protagonista di una poesia come un dialettofono che tenta di mettere "'a lengua 'int''o ppulito".

Stavolta mi sono divertita a cimentarmici io, con la immaginaria risposta a un uomo, che prima usa parole lapidarie e taglienti  per chiudere la relazione con una malcapitata, e che poi invece di chiedere scusa, tenta di ribaltare la vicenda e rilancia l'accusa (addirittura!), asserendo che sia stata  lei ad essere cambiata e a non amarlo più. La poverina , che ha come unica colpa quella di essere innamorata di lui, e una volta cacciata in malo modo, di essersi dolorosamente e dignitosamente ritirata in silenzio; invece di ricevere le scuse, non si capacita di essere ancora una volta messa sul banco degli imputati e si difende.
Del resto anche secondo i cristiani, Dio sulla croce  insegna a perdonare, sì, ma a perdonare a chi si scusa, difatti promette il paradiso solo al ladrone pentito, le scuse sono presupposto fondamentale del perdono, e invece molto spesso le donne finiscono per chiedere scusa anche del dolore che viene inflitto a loro, e questo è profondamente ingiusto.

"Dovrei chiedere scusa a me stessa per non essermi mai creduta abbastanza" - Alda Merini 



Eugenio De Blaas, noto anche come Eugene von Blaas o Eugene de Blaas (Albano Laziale, 24 luglio 1843 – Venezia, 1931), è stato un pittore italiano naturalizzato austriaco.


domenica 27 marzo 2016

"Suonno 'e Pasca" di Rosanna Bazzano


Buona Pasqua 
Vladimir Volegov, Guardando il giardino




Suonno  ’e Pasca

Si a chist’ammore disse na speranza
tenesse n’ at’addore ’stu ciardino,
ce semmenasse  ’e vviole cu abbundanza
pe mmiez’ ’e rrose e mmiez’ ’o giesummino.

Na viola ‘e Pasca te purtasse nzino
e tu me disse n’uovo ‘e ciucculata,
io  t’abbracciasse pe te stà vicino,
tu me vasasse ’a vocca nzuccarata.

E ce scetasse  ’o  sole da matina,
e c’addurmesse  ’o suono  ’e na  campana…
ma mentre Pasca se fa cchiù vicina,
cchiù 'sta speranza me se fa luntana….

- Prospera Paturnia
( Rosanna Bazzano)

Traduzione

Se dessi a quest'amore una speranza
avrebbe un altro odore il mio giardino
vi seminerei viole in abbondanza
miste alle rose e miste al gelsomino.

Una viola di Pasqua ti porrei sul petto
tu mi daresti un uovo di cioccolata
per starti accanto ti abbraccerei più stretto
tu baceresti la bocca zuccherata.

Ci sveglierebbe il sole alla mattina
e ci addormenterebbe il suono di campana…
ma mentre Pasqua si fa più vicina
questa speranza si fà più lontana.

Trad.:  Rosanna Bazzano


Buona Pasqua, per chi crede, e buona domenica per chi non crede...


lunedì 21 marzo 2016

"La primavera del cuore" di Rosanna Bazzano


mi passeggi nel cuore ad occhi chiusi
Claude Monet, Giardino



La primavera del cuore

...ed è primavera,
negli atri, Vivaldi
spalanca le finestre 
delle valvole
e sui ventricoli
fioriscono in tripudio
le parole,
mentre tu, sordo,
mi passeggi nel cuore 
ad occhi chiusi.

- Rosanna Bazzano



L'amore come primavera della vita, esperienza di gioia che esplode all'interno del cuore così come la bella stagione.
Non accorgersi dei gesti d'amore è come passeggiare nella natura in festa senza sentire né vedere le sua generosa bellezza.

Eppure un guizzo solo di primavera basta a rendere allegra l’anima vedova, a mutare in panni di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie.                                                                                                                               - Gesualdo Bufalino


Claude Oscar Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926) è stato un pittore francese, padre dell'Impressionismo, il suo "Impression soleil levant"  viene considerato il "manifesto" dell'impressionismo.

giovedì 17 marzo 2016

"Tra le tue braccia" di Idea Vilarinol

tra le tue braccia
foto dal web



Tra le tue braccia
tra le mie braccia
nelle lenzuola morbide
nella notte
teneri
soli
feroci
nell’ombra
nello scorrere delle ore
tra
un prima e un poi.

- Idea Vilarinol




Mi è piaciuta, di questa poesia, l'atmosfera di sottile erotismo mista a profonda tenerezza, sarà perché è l'atmosfera che prediligo...
Nessun volto nella foto, così che ognuno possa immaginare il volto di chi desidera, di chi crede possa regalargli le stesse emozioni, di chi gli ha fatto l'amore...


"È comodo e caldo il letto solo con chi si ama..." - Rosanna Bazzano


Idea Vilariño ( Montevideo , 18 agosto del 1920 - . Ib , 28 aprile del 2009 ) è stata un poeta , saggista e critico letterario uruguaiano appartenente al gruppo di scrittori chiamato Generation 45, meno note sono le sue attività di traduttore , compositore e insegnante .

domenica 13 marzo 2016

" 'A principala" di Ferdinando Russo


'A princepala! Ma che cosa rara!
Emile Munier, Abbraccio tenero




'A principala


Quanno â sera, ô puntone 'a Sellarìa
s’appiccia 'o lume dint’ a ll’ugliarara,
chillu bancone ve fa ascì 'mpazzìa..
'A principala !.. Ma che cosa rara !


'O marito è nu piezzo 'artigliarìa,
nu piezzo ca, si sulo 'o guarde, spara !
Ma..essa! È na muntagna 'e simpatia..
Se tira 'a gente appriesso c’ ’a vurpara..

Miez’a chell’oro de chill’uoglio fino,
chill’uocchie gruosse, nire, sperciacore,
rideno. 'O figlio lle s’addorme ‘nzino…

Essa s’’o cunnulèa cuntanno cunte
e fa, cu na vucella che lle more :
“ Suonno, suonno che viene da lli munte…”


- Ferdinando Russo



Quanto possono i bei modi e la simpatia! 
Ferdinando Russo ce lo sottolinea con questo sonetto che ritrae con pennellate di emozione la proprietaria di un'attività commerciale, che, scevra da ogni malizia (lo si evince dall'atteggiamento anche materno) attrae per la sua avvenenza e simpatia, doti che se si trovano unite nella stessa donna,  fanno di questa  una  rara bellezza.




Ferdinando Russo (Napoli, 25 novembre 1866 – Napoli, 30 gennaio 1927) è stato un poeta e autore di canzoni napoletane e in italiano.
(La bio di wikipedia, in questo caso, dice veramente nulla. Prometto di stilare una bio che renda meglio l'idea del grandissimo poeta che è stato  don Ferdinado.)








Émile Munier (2 Giugno 1840 - 29 Giugno 1895) è stato un artista accademico francese  e studioso di William-Adolphe Bouguereau

martedì 8 marzo 2016

"Una donna" di Giorgio Gaber


una donna così generosa
una donna che sa accendere il fuoco,
 che sa fare l'amore
e che vuole un uomo concreto come un sognatore




Una donna fasciata in un abito elegante
una donna che custodisce il bello
una donna felice di essere serpente
una donna infelice di essere questo e quello
una donna che a dispetto degli uomini
diffida di quelle cose bianche che sono le stelle e le lune
una donna cui non piace la fedeltà del cane.

Una donna nuova appena nata
antica e dignitosa come una regina
una donna sicura e temuta
una donna volgare come una padrona
una donna così sospirata
una donna che nasconde tutto nel suo incomprensibile interno
e che invece è uno spirito chiaro come il giorno.

Una donna una donna una donna

Una donna talmente normale
che rischia di sembrare originale
uno strano animale debole e forte
in armonia con tutto anche con la morte
una donna così generosa
una donna che sa accendere il fuoco che sa fare l'amore
e che vuole un uomo concreto come un sognatore.

Una donna una donna una donna
Una donna una donna una donna

Una donna che resiste tenace
una donna diversa e sempre uguale
una donna eterna che crede nella specie
una donna che si ostina ad essere immortale
una donna che non conosce
quella stupida emozione più o meno vanitosa
una donna che nei salotti non fa la spiritosa.

E se questo bisogno maledetto
lasciasse in pace i suoi desideri
e se non le facessero più effetto
i finti amori dei corteggiatori
allora ci saremmo anche noi gli uomini
e un mondo di donne talmente belle da non aver bisogno
di uniformarsi all’immagine del nostro sogno.

Una donna una donna una donna
Una donna una donna una donna

- Giorgio Gaber


Quanti modi di essere donna...

Ognuna di noi si può rivedere in alcune di queste espressioni, voi in quale vi riconoscete?


Nella foto sono con un'amica, una per tutte, e a tutte rivolgo il mio pensiero...

"Sono fiera di essere donna, e rendo sempre onore al mio esserlo, perché la parola dignità è di genere femminile." - Rosanna Bazzano


Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberščik (Milano, 25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore, 1º gennaio 2003), è stato un cantautore, commediografo, regista teatrale e attore teatrale e cinematografico italiano tra i più influenti dello spettacolo e della musica italiana del secondo dopoguerra.
  





mercoledì 2 marzo 2016

"Amo l'anima timida" di Emily Dickinson

amo l'anima timida...



Amo l'anima timida.
L'anima che arrossisce,
l'anima che si ritrae, che
si nasconde perché ha
paura. Amo di lei, le sue
preziose piccole esigenze...


- Emily Dickinson




L'esaltazione dell'umiltà, della timidezza in quanto timore di essere di fastidio, timore di non piacere...
Sono belle le persone umili, nella loro semplicità,  inducono gli altri a prenderli per mano e a sollervarli dall'imbarazzo...

"I cuori umili vincono i cuori arroganti..." - Rosanna Bazzano



Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.













venerdì 26 febbraio 2016

"Rassegnazione" di Mario Benedetti

mi concedo l'onore di rassegnarmi
ph: Norvic Fernandez Austria




Mi concedo l'onore di rassegnarmi,
solo questa notte,
come riposo.
Domattina presto aprirò gli occhi,
sarò un'altra volta coraggioso e ordinario
ribelle con le mani in tasca
eterno con la morte all'occhiello.
Solo in questa notte priva di luna
credere di andare,
credere di venire,
credere che il mio cuore non potrà mai più
aumentare in dimensione e nostalgie
solo questa notte
per favore,
per pietà,
sentirmi vinto
umile
devastato
fatto e disfatto con avanzi di Dio
qui a sognare senza permesso,
a mentire senza speranza
ma sapendo che si tratta
solo di questa notte sterile e unica.
Domani alle sette aprirò gli occhi e un'altra volta
mi darò da fare senza lamentarmi
e ascolterò il frastuono universale
senza che m'ingannino rumori secondari.


- Mario Benedetti


Quanta fatica nella quotidiana lotta per essere.
Arriva per tutti la resa, il momento in cui si ha bisogno di gettare le armi, di mollare la presa, di ritrovare, nell'accettare la sconfitta, una nicchia di silenzio dove l'anima, annullata, possa finalmente riposare...

"Concedi il tuo perdono, non perché loro meritano il perdono, ma perché tu meriti la pace..." (cit.)

martedì 23 febbraio 2016

"Rosa canina" di Umberto Eco





Rosa canina

Quando il rio dalla fontana
si fa chiaro e, come suole,
sboccia la rosa canina,
e l'usignolo sul ramo
fa canzon variata e piana
e il suo dolce canto affina,
il mio canto l'accompagna.


Oh, amor mio di terra lontana
il mio cuore per te duole
né io trovo medicina
se non vado al tuo richiamo,
al calor della tua lana,
o fiorita mia cortina,
o mia ignota, o mia compagna.

Non ti posso aver vicina
nel tuo fuoco brucio, e bramo.
Non ho visto mai cristiana
che vivesse, se Dio vuole,
né giudea né saracina,
della tua beltà sovrana.
Chi il tuo amore si guadagna ?

Io di sera e di mattina,
o mio amore, io ti chiamo;
la mia mente si fa insana,
la mia brama offusca il sole.
Già mi punge come spina
quel dolor che mi risana,
e una lagrima mi bagna.


- Umberto Eco


Amare qualcuno che appartiene a qualcun altro... quante volte accade?
Come si risolve?
Non si risolve quasi mai, e il dolore è l'unico eco di parole che cadono nel vuoto.

"Se si potesse scegliere chi amare l'amore sarebbe una banale addizione, invece che un arzigogolata espressione algebrica" - Rosanna Bazzano



Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 – Milano, 19 febbraio 2016) è stato un semiologo, filosofo e scrittore italiano.
Autografo di Eco nell'edizione tedesca di Arte e bellezza nell'estetica medievale.
Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo.
Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'Università di San Marino. Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna.
Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco era socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.