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giovedì 13 novembre 2014

"In memoria" di Giuseppe Ungaretti


suicida perché non aveva più patria
Georgia O' Keeffe, The road to the ranch


In memoria (Locvizza il 30 settembre 1916.)

Si chiamava
Moammed Sceab

Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome

Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè

E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono

L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.

Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera

E forse io solo
so ancora
che visse.

-- Giuseppe Ungaretti



"Non c'è più ieri, oggi nè domani, non c'è più nulla capace di portarmi via da tutto il dolore che mi porto addosso.
Potessi amarmi quanto vi amo!"
Dalla lettera di un suicida

L'estremo gesto del togliersi la vita e il suo profondo mistero restano nell'immaginario come un improvviso corto circuito.
Le multiformi ragioni però sono riconducibili ad una sola grande radice: il venire meno della speranza. 
Questo l'elemento cardine della depressione, da non confondere con la semplice malinconia, né va immaginata lampante nei discorsi e nell'aspetto di chi ne è affetto; nella vita di Nicholas Hughes, figlio suicida della suicida Silvya Plath si legge:

"la depressione, una compagna di viaggio che si è portato dietro per tantissimo tempo, nascondendola dietro alla passione per la natura, per le buone letture, per gli amici."

La cura più certa, per questa devastante esperienza di solitudine interiore, sono proprio quelle radici sentite, che mancavano a Moammed Scheab, quella luce in fondo alla strada impervia, quel riconoscersi in un luogo che, anche geograficamente, non è altro che la metafora di ciò che è il porto più sicuro, l'ancora più tenace: l'amore di chi amiamo.



Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta e scrittore italiano.











Georgia O'Keeffe (Sun Prairie, 15 novembre 1887 – Santa Fe, 6 marzo 1986) è stata una pittrice statunitense. La sua attività artistica è associabile al precisionismo.

2 commenti:

  1. Bellissima questa poesia, e il tuo commento pare quello di una psicoterapeuta… è forse quello il tuo lavoro? Luigi M

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  2. Il povero Ungaretti ne esce a pezzi. I suoi versi, a confronto delle tue riflessioni, appaiono un quadro appena abbozzato. Le tue riflessioni ci fanno riflettere e riflettono la nobiltà del tuo animo.

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