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martedì 23 febbraio 2016

"Rosa canina" di Umberto Eco





Rosa canina

Quando il rio dalla fontana
si fa chiaro e, come suole,
sboccia la rosa canina,
e l'usignolo sul ramo
fa canzon variata e piana
e il suo dolce canto affina,
il mio canto l'accompagna.


Oh, amor mio di terra lontana
il mio cuore per te duole
né io trovo medicina
se non vado al tuo richiamo,
al calor della tua lana,
o fiorita mia cortina,
o mia ignota, o mia compagna.

Non ti posso aver vicina
nel tuo fuoco brucio, e bramo.
Non ho visto mai cristiana
che vivesse, se Dio vuole,
né giudea né saracina,
della tua beltà sovrana.
Chi il tuo amore si guadagna ?

Io di sera e di mattina,
o mio amore, io ti chiamo;
la mia mente si fa insana,
la mia brama offusca il sole.
Già mi punge come spina
quel dolor che mi risana,
e una lagrima mi bagna.


- Umberto Eco


Amare qualcuno che appartiene a qualcun altro... quante volte accade?
Come si risolve?
Non si risolve quasi mai, e il dolore è l'unico eco di parole che cadono nel vuoto.

"Se si potesse scegliere chi amare l'amore sarebbe una banale addizione, invece che un arzigogolata espressione algebrica" - Rosanna Bazzano



Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932 – Milano, 19 febbraio 2016) è stato un semiologo, filosofo e scrittore italiano.
Autografo di Eco nell'edizione tedesca di Arte e bellezza nell'estetica medievale.
Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo.
Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'Università di San Marino. Dal 2008 era professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna.
Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco era socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.

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