canto le lodi di Hathor
"La dea Hathor e il Faraone Sethi I"
tavoletta ritrovata nella Tomba di Sethi I
tavoletta ritrovata nella Tomba di Sethi I
Adoro la Dorata,
lodo la sua maestà,
esalto la Signora del Cielo,
canto le lodi di Hathor,
inneggio alla dea sovrana.
Mi rivolgo a lei,
lei ascolta le mie preghiere
e mi invia la mia signora.
E' venuta per vedermi:
mi è avvenuto qualcosa d grande.
Fui allegro,
fui in gioia,
mi sentii grande,
quando mi si disse: "Viene, eccola".
Ecco, mentre lei avanzava,
s'inchinavano i giovani,
per la grandezza d'amore per lei.
Ho fatto un voto alla mia dea (Hathor, ndt).
Ella mi ha dato la mia amata,
dopo tre giorni che ho pregato in suo nome.
Era (l'amata, ndt) lontana da me da quasi cinque giorni.
lodo la sua maestà,
esalto la Signora del Cielo,
canto le lodi di Hathor,
inneggio alla dea sovrana.
Mi rivolgo a lei,
lei ascolta le mie preghiere
e mi invia la mia signora.
E' venuta per vedermi:
mi è avvenuto qualcosa d grande.
Fui allegro,
fui in gioia,
mi sentii grande,
quando mi si disse: "Viene, eccola".
Ecco, mentre lei avanzava,
s'inchinavano i giovani,
per la grandezza d'amore per lei.
Ho fatto un voto alla mia dea (Hathor, ndt).
Ella mi ha dato la mia amata,
dopo tre giorni che ho pregato in suo nome.
Era (l'amata, ndt) lontana da me da quasi cinque giorni.
- Liriche d'amore dal Papiro Chester Beatty I
La cosa che non smette mai di meravigliarmi è l'universalità del sentimento dell'amore, uguale ad ogni epoca e ogni latitudine…
La poesia d'amore fiorì in Egitto nell'età del Nuovo Regno (1552 - 1069). Ci sono giunte di quell'epoca otto raccolte di liriche amorose, in forma diretta o dialogica, sono cantate dell'amante alle bellezze dell'amato, i turbamenti, la nostalgia, il desiderio, il sogno.
Papiro Chester Beatty I
Luogo: Libreria Chester Beatty di Dublino Origine: Deir El Medina
Scrittura: ieratico
Tipo: letterario/mitologico
Tre collezioni di poemi d'amore, divisi rispettivamente in sette, tre e sette parti. Appartennero originariamente allo scriba Qenherjopshef e passarono da diversi proprietari prima di essere deposti nella tomba dove furono trovati a Deir El Medina.
Narra la contesa fra Horo e Seth per il regno di tutto l’Egitto. Essi si rimettono al giudizio dell’Enneade divina che dopo tante peripezie si esprime a favore del primo.
Sembra che il papiro fosse destinato, come molte opere del periodo Ramesside, ad un pubblico in cerca di evasione in opere vivaci, piccanti e un po’ irrispettose verso le divinità.
"Tratto dal sito di Egittologia di Salvatore Di Peri"
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