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sabato 31 maggio 2014

"Core 'ngrato" da: Prospera Paturnia. Racconto di un' anima. di Rosanna Bazzano

 La poesia in vernacolo si fonda con la canzone classica napoletana per mettere in scena la storia di due donne e un unico racconto d’ amore.


Venerdì 6 giugno 2014 ore 20.15
Piccolo anfiteatro della Biblioteca Comunale di Casavatore

Testo: Rosanna Bazzano

Personaggi: 
Prospera, Rosanna Bazzano
Anna, Giovanna Panza.

Musiche: Mariella Pandolfi
Voce: Giovanna Panza




Nun canto comm’ auciello int’ ’a caiola

ca pe ll’ammore ’o core se cunzola,

ma canto pe sta bella faccia vosta

faccella ’e neva cu nu core ’e ggnosta.



Canto, canto pecché cantà me piace

e pure amara ve faccio felice,

cu 'o ddoce 'e sotto 'a tazza ve pigliate

ll’amaro d’ ’o ccaffè ca vuie avutate.



E nun so’ pazza quanno stò ’nzeriosa

e faccio spisso ’a zita cuntignosa,

ca certamente doce vuie nun site

e amare songo ’e vase ca mme date.



N’ ora ’e felicità, n’ora sultanto…

fore ’o balcone arracquo ’a testa e canto

ma vuie, fureste, manco v’ accustate

tenite 'o core nire, core 'ngrato!



- Rosanna Bazzano, da Prospera Paturnia. Racconto di un' anima.

I versi delle canzoni classiche napoletane infarciscono spesso il modo di parlare dei napoletani, che diventa così pittoresco e immediato, assolutamente chiaro per i parlanti.



Core 'ngrato
nella bella interpretazione di Lina sastri



giovedì 29 maggio 2014

Dallo spettacolo " Prospera Paturnia. Racconto di un' anima" di Rosanna Bazzano

 La poesia in vernacolo si fonda con la canzone classica napoletana per mettere in scena la storia di due donne e un unico racconto d’ amore.


Venerdì 6 giugno 2014 ore 20.15
Piccolo anfiteatro della Biblioteca Comunale di Casavatore

Testo: Rosanna Bazzano

Personaggi: 
Prospera, Rosanna Bazzano
Anna, Giovanna Panza.

Musiche: Mariella Pandolfi
Voce: Giovanna Panza



Ammore è n’assassino a tradimento,
ch’arriva comme fosse nu grecale:
primma te connulea cavero e ddoce, 
po’ taglia comme fosse maistrale.


E doppo, chesto te rummane, ’o viento,
pe lle mannà tutt’ ‘e pparole care
mmiscate a tutt’ ‘e vase ca lle disse,
pure si ’e vase suoie so’ state amare.

Rosanna Bazzano, 

da "Prospera Paturnia. Racconto di un' anima."






"Si la truove che face l'ammore / 'stu curtiello annascunnete cca'
'nficcancillo deritto allu core / e lu sango tu m'aje da purtà."


Lu cardillo interpretata dalla limpida voce di Roberto Murolo


Dallo spettacolo " Prospera Paturnia. Racconto di un' anima" di Rosanna Bazzano


 La poesia in vernacolo si fonda con la canzone classica napoletana per mettere in scena la storia di due donne e un unico racconto d’ amore.


Venerdì 6 giugno 2014 ore 20.15
Piccolo anfiteatro della Biblioteca Comunale di Casavatore

Testo: Rosanna Bazzano


Personaggi: 
Prospera, Rosanna Bazzano
Anna, Giovanna Panza.

Musiche: Mariella Pandolfi
Voce: Giovanna Panza


Ammore è n’assassino a tradimento,
ch’arriva comme fosse nu grecale:
primma te connulea cavero e ddoce, 
po’ taglia comme fosse maistrale.



E doppo, chesto te rimmane, ’o viento,
pe lle mannà tutt’ ‘e pparole care
mmiscate a tutt’ ‘e vase ca lle disse,
pure si ’e vase suoie so’ state amare.

Rosanna Bazzano, 
da "Prospera Paturnia. Racconto di un' anima."






"Si la truove che face l'ammore / 'stu curtiello annascunnete cca'
'nficcancillo deritto allu core / e lu sango tu m'aje da purtà."


Lu cardillo interpretata dalla limpida voce di Roberto Murolo



martedì 27 maggio 2014

"Mancanza" di Nazim Hikmet


Coplu, Lover's rest



Mancanza

Mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo 
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto 
e la nostra separazione e quello che siamo 
mi sono svegliato anche questa mattina 
e ti amo.

- NÂZIM HIKMET, Poesie d’amore


Dal suo esilio il poeta parla alla donna amata… 
E se magari non si aspettasse l'esilio per dire "ti amo"…?



Nâzım Hikmet-Ran, in italiano spesso scritto Nazim Hikmet (Salonicco, 20 novembre 1901 – Mosca, 3 giugno 1963), è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito "comunista romantico" o "rivoluzionario romantico", è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna.









Coplu, è nato a Ushak, Turchia, vive a Vancouver, Canada, e Antalya-Turchia. Egli è rappresentato ed esposto in gallerie di tutto il mondo.

lunedì 26 maggio 2014

"Dell'illusione" di Jaime Sabines


e io andai… pazzo e profumato e triste
Jeacque - Henri Lartigue, Sale au rocher de la Vierge







Dell' illusione

Scrivesti sulla tavola del mio cuore:

desidera.

E io andai giorni e giorni

pazzo e profumato e triste


- Jaime Sabines



Legarsi alla speranza crea lo strano ossimoro di essere pronti e tristi.


Jaime Sabines Gutiérrez (Tuxtla Gutiérrez, 25 marzo 1926 – Città del Messico, 19 marzo 1999) è stato un poeta e politico messicano.











Jacques Henri Lartigue (Courbevoie, 13 giugno 1894 – Nizza, 12 settembre 1986) è stato un fotografo e pittore francese.
Sebbene sia considerato uno dei più significativi fotografi del Novecento, egli si presentò sempre come pittore. Inizialmente concentrato sulla mondanità e sulla vita quotidiana della borghesia francese, allargò successivamente il proprio punto di vista divenendo, anche grazie alla fama acquisita negli anni, un divulgatore delle innovazioni estetiche compiute nel mondo dell'arte.

domenica 25 maggio 2014

"Nudo d'Artista" di Vittorio Xlater


Che te vole fà un ritratto? Un nudo?? Me cojoni!!
Pablo Picasso, Il pittore e la modella



Nudo D'artista

Marina, che vorebbe quer pittore?
Che dice? Che te vole fà un ritratto?
Un nudo?? Me cojoni!! Mo d'un tratto
Lo ispiri così tanto a 'sto signore?

E tu? Voresti annacce? A stà quattr'ore
Nuda distesa sopra a un letto sfatto
Co' lui che guarda e sbava, e pe' contratto
Smove er pennello e intruja cor colore?

Va bene. Vacce pure, Evviva l'arte.
Però... se me voi proprio fà st'affronto
Bisogna scoprì subbito le carte.

Comincia fin d'adesso a mette in conto,
Siccome io pure vojo la mia parte
De posà nuda... Per un mio racconto!

- Vittorio Xlater



Vittorio Xlater scrive narrativa erotica del 1998 e la pubblica in rete, in particolare sul proprio sito web (www.xlater.net). Ha al suo attivo diverse uscite in ebook di romanzi brevi e raccolte di racconti, disponibili su tutti gli store online. In parallelo si diletta nella scrittura di sonetti, quasi tutti in romanesco, quasi tutti a contenuto erotico. Ne ha pubblicati un centinaio in un'antologia su ebook, anche quella reperibile su tutti i principali store. E' il fondatore e amministratore del gruppo Facebook "it.sesso.racconti", che raccoglie l'eredità dell'omonimo newsgroup. Sul personaggio, ambiguo e sfuggente, circolano diverse leggende metropolitane. La più clamorosa è quella per cui sul personaggio, ambiguo e sfuggente, circolerebbero diverse leggende metropolitane. Se la metà delle cose che si dicono sul suo conto fosse vera, saremmo in presenza di un genio. Purtroppo è vera l'altra metà.




Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso , semplicemente noto come Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973) è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo.
Usava dire agli amici di considerarsi «anche un poeta».






venerdì 23 maggio 2014

"L'amplesso delle aquile" di Walt Whitman



sul fiume sospesi ancora uniti
dal web: l'amplesso dell aquile






L'amplesso delle aquile 
Lungo la strada che costeggia il fiume (mia pomeridiana passeggiata, mio ristoro),
Alto nell'aria, improvviso, un rumore smorzato, due aquile in amore,
L'impetuoso avido contatto, l'unione alta nello spazio,
Artigli che si afferrano, s'intrecciano, una ruota selvaggia, viva, turbinante,
Quattro ali che battono, due becchi, una massa vorticosa strettamente avvinghiata,
Che cala in cerchi, si rovescia, s'arrotola, cade giù a precipizio,
Finché sul fiume sospesi, ancora uniti, la calma d'un istante,
Un immobile muto bilanciarsi nell'aria, poi il distacco, gli artigli che si sciolgono,
Le ali lente e salde nuovamente piegate verso l'alto, i loro voli diversi, separati,
Lei il suo, lui il suo, seguendo 

- Walt Whitman


Walter Whitman, noto come Walt Whitman (West Hills, 31 maggio 1819 – Camden, 26 marzo 1892), è stato un poeta, scrittore e giornalista statunitense. È conosciuto per essere l'autore della raccolta poetica Foglie d'erba, pubblicata in diverse edizioni a partire dal 1855.

Fu cantore della libertà (ma anche della sessualità e dell'omosessualità) e di un ideale visionario che pone l'uomo come momento centrale rispetto al senso di percezione e comprensione delle cose. Cantò, soprattutto, l'essenza di quello che diventerà successivamente "il sogno americano". Dalla sua opera proviene la celeberrima ode che inizia con il verso «O capitano! Mio capitano!» (filo conduttore del film L'attimo fuggente).

mercoledì 21 maggio 2014

"Colibrì" di Reymond Carver


ti verranno in mente quei giorni e, quanto, ma proprio tanto, ti amo…

Edward Hopper, Sunlight on the Brownstones


Colibrì


Fai conto che io dica estate,

scriva la parola “colibrì”,

la metta in una busta,

la porti giù per la discesa

fino alla buca. Quando tu aprirai

la lettera, ti verranno in mente

quei giorni e quanto,

ma proprio tanto, ti amo.


- Raymond Carver, traduzione di Riccardo Duranti


Questa poesia è tratta dall'ultimo libro di Raymond Carver: Il nuovo sentiero per la cascata.
Per comprenderne fino in fondo la bellezza, e la luminosa tristezza che la pervade,  è utile sapere che questa raccolta è stata composta dallo scrittore quando questi sapeva della sua inevitabile e prossima morte. Ad aiutarlo la sua compagna, la poetessa Tessa Gallagher, a cui la raccolta è dedicata con una struggente dedica evocativa e invocativa: Tess. Tess. Tess. Tess


Raymond Clevie Carver Jr. (Clatskanie, 25 maggio 1938 – Port Angeles, 2 agosto 1988) è stato uno scrittore, poeta e saggista statunitense. 

(Nella foto Reymond Carver e Tessa Gallagher)













Edward Hopper (Nyack, 22 luglio 1882 – New York, 15 maggio 1967) è stato un pittore statunitense famoso soprattutto per i suoi ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea. Oggi è considerato uno dei grandi maestri americani, citato in qualche caso come precursore della Pop Art.
Di lui è stato detto che sapeva "dipingere il silenzio".





martedì 20 maggio 2014

"Mio blu" di Ghiannis Ritsos


mio blu
Joan Mirò, Blu III




Mio blu


Mio blu - dicevi -
mio blu.
Lo sono.
E anche più del cielo.
Ovunque tu sia
io ti circondo.

- Ghiannis Ritsos, trad. Nicola Crocetti



Yiannis Ritsos (Monemvasia, 1 maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990) è stato un poeta greco.
Ritsos è considerato come uno dei più grandi poeti greci del ventesimo secolo, insieme a Konstantinos Kavafis, Kostis Palamas, Giorgos Seferis, e Odysseus Elytis










Joan Miró i Ferrà (Barcellona, 20 aprile 1893 – Palma di Maiorca, 25 dicembre 1983) è stato un pittore, scultore e ceramista spagnolo, esponente del surrealismo.












lunedì 19 maggio 2014

"Tutto torna" di Anna Biason


tutto torna, fino a quando scorderai
cos'era che ti aveva fatto tanto male
Alfons Mucha, Le stagioni


Tutto torna 
Tutto torna
Il primo brivido d'autunno
e poi i primi crudeli freddi.
Tutto torna.
La luce scialba del mattino
che entra dalle fessure,
le prime foschie
e le fitte nebbie
in cui vedi solo a pochi passi
dal grigio asfalto davanti a te.
Ti senti in gabbia
in un inverno che sembra
non finire mai.
Ma tutto passa.
Come le gioie anche il dolore sbiadisce,
vedrai la prima rondine,
i fiori a primavera
e i primi caldi estivi.
Tutto torna,
fino a quando scorderai
cos'era che ti aveva fatto
tanto male.
- Anna Biason 


CON TUTTO QUESTO TEMPACCIO… SPERIAMO CHE LA PRIMAVERA ARRIVI PRESTO…


Anna Biason nasce nel 1978 in provincia di Venezia. 
NON SONO RIUSCITA A TROVARE UNA SUA FOTO CERTA.



Alfons Maria Mucha (Ivančice, 24 luglio 1860 – Praga, 14 luglio 1939) è stato un pittore e scultore ceco. Il suo nome viene spesso francesizzato comeAlphonse Mucha. È stato uno dei più importanti artisti dell'Art Nouveau.







domenica 18 maggio 2014

"Io nun 'o ssaccio…" trad. di Rosanna Bazzano da Anna Achmatova

io nun 'o ssaccio si si' vivo o muorto
John William Whaterhouse, La sfera di cristallo, 1902




Io nun 'o ssaccio


Io nun ’o saccio si si’ vivo o muorto

si' te cercà p' 'e viche ’e chesta terra,

o te chiagnere mo senza cunfuorto

quanno fa notte e ’o scuro ’o cielo nzerra.



Te n’aggio fatte ’e prece int’ ’a jurnata,

vierze comme na chiorma ’e aucielle chiare,

e n’aggio perzo ‘e suonno int’ ’a nuttata

facenneme arrussà chist’ uocchie 'e mare.



Nisciuno m’ha trasuto dint’ ’o core,

e amariggiata ’a vita, comm’ a tte:

manco chi è stato nfame e traditore,

chi me priava e s’è scurdato ’e me…



- traduzione di Rosanna Bazzano




Non so se sei vivo


Non so se sei vivo

o sei perduto per sempre,

se posso ancora cercarti nel mondo

o ti debbo piangere mestamente

come morto nei pensieri della sera.


Ti ho dato tutto: la quotidiana preghiera

e la struggente febbre dell'insonnia,

lo stormo bianco dei miei versi

e l'azzurro incendio degli occhi.


Nessuno mi è stato più intimo di te,

nessuno mi ha reso più triste,

nemmeno chi mi ha tradita fino al tormento,

nemmeno chi mi ha lusingata e poi dimenticata.


- Anna Achmatova

Se si guardano i testi dell'Achmatova, scritti in lingua originale, si noterà che essi sono scritti in rima, con la traduzione in lingua napoletana ho cercato di restituire il ritmo che la traduzione italiana aveva tolto.



Rosanna Bazzano (Floridia, SR,  fine secolo scorso) è poeta e scrittrice per l'infanzia. Vedi bio di questo blog.








Anna Andreevna Achmatova pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 11 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966) è stata una poetessa russa, forse la più grande; non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile.















venerdì 16 maggio 2014

"In sostanza" di Cesare Pavese


non chiedevo la pace nel mondo, chiedevo la mia…
Robert Doisneau, Enfant sage en cours de récréation



In sostanza chiedevo un letargo, 
un anestetico, 
una certezza di essere ben nascosto. 
Non chiedevo la pace del mondo, 
chiedevo la mia.

Cesare Pavese - La casa in collina

Il sentirsi diversi, per i più disparati motivi, può generare una sorta di desiderio di nascondersi per non avvertire il disagio di essere fuori posto.



Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 9 settembre 1908 – Torino, 27 agosto 1950) è stato uno scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano.












Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994) è stato un fotografo francese, autore del famosissimo "Bacio all'Hotel de Ville".







giovedì 15 maggio 2014

"I versi sono…" di Alda Merini





e la mia pelle di donna / contro la pelle di un uomo
Luca Iovine, Amplesso



I versi sono polvere chiusa
di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole, 
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

- Alda Merini, Fiore di poesia, Einaudi


Il desiderio fisico come concretizzazione del sentimento amoroso. Un desiderio di essere amata, non usata.
Cosa distingue l'amplesso amoroso da quello meramente fisico? 
Il prima, il dopo, l'ieri, la speranza di domani.

Il resto lo si vede dalle parole non ancorate ai fatti, come dice il dissacrante Bukowski: 

Io dico alle donne che la faccia è la mia esperienza e le mani sono la mia anima. Qualunque cosa, pur di tirare giù quelle mutandine.
Charles Bukowski




Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.









Luca Iovine (Napoli 1943) è un maestro scultore italiano.








mercoledì 14 maggio 2014

"Torture" di Wislawa Szymborska



il corpo c'è, e c'è, e c'è, e non trova riparo…

Jean Louis Cesàr Lair, La tortura di Prometeo 




Torture


Nulla è cambiato.
Il corpo prova dolore,
deve mangiare e respirare e dormire,
ha la pelle sottile, e subito sotto – sangue,
ha una buona scorta di denti e di unghie,
le ossa fragili, le giunture stirabili.
Nelle torture di tutto ciò si tiene conto.

Nulla è cambiato.

Il corpo trema, come tremava 

prima e dopo la fondazione di Roma,

nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo,

le torture c’erano e ci sono, solo la Terra è più piccola

e qualunque cosa accada, è come dietro la porta.

Nulla è cambiato.

C’è soltanto più gente,

alle vecchie colpe se ne sono aggiunte di nuove,

reali, fittizie, temporanee e inesistenti,

ma il grido con cui il corpo
ne risponde
era, è
e sarà un grido di innocenza,

secondo un registro e una scala eterni.

Nulla è cambiato.

Tranne forse i modi, le cerimonie, le danze.

Il gesto delle mani che proteggono il capo

è rimasto però lo stesso,

il corpo si torce, si dimena e si divincola,

fiaccato cade, raggomitola le ginocchia,

illividisce, si gonfia, sbava e sanguina.

Nulla è cambiato.


Tranne il corso dei fiumi,


la linea dei boschi, del litorale, di deserti e ghiacciai.


Tra questi paesaggi l’anima vaga,


sparisce, ritorna, si avvicina, si allontana,


a se stessa estranea, inafferrabile,


ora certa, ora incerta della propria esistenza,


mentre il corpo c’è, e c’è, e c’è


e non trova riparo.


- Wislawa Szymborska



La natura dell'uomo non muta al mutare dei tempi. L'uomo più spietato sa sempre come portare la ragione dalla sua parte.

Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012) è stata una poetessa e saggista polacca.

Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è generalmente considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni.













martedì 13 maggio 2014

"Quelli che amano" di Jaime Sabines


quelli che amano cercano…
Ernst Ludwig Kirchner, Quelli che si amano



Quelli che amano

Quelli che amano tacciono. 
l’amore è il silenzio più fine, 
il più tremante, il più insopportabile. 
quelli che amano cercano, 
sono quelli che lasciano perdere 
sono quelli che cambiano, quelli che dimenticano. 

Il cuore dice loro che non troveranno mai, 
non trovano, cercano. 
quelli che amano vanno come pazzi 
perché stanno soli, soli, soli, 
consegnandosi, dandosi ogni istante,
piangendo perché non salvano l’amore.

Li preoccupa l’amore. quelli che amano 
vivono alla giornata, non possono fare di più, non sanno. 

Sempre se ne stanno andando, 
sempre, da qualche parte. 
aspettano, 
non aspettano nulla, ma aspettano. 
Sanno che non troveranno mai. 

L’amore è la proroga perpetua,
sempre il passo seguente, l’altro, l’altro.

Quelli che amano sono gli insaziabili
quelli che sempre – meno male!- resteranno soli.

Quelli che amano sono l’idra del racconto.

Hanno serpenti al posto delle braccia.

Le vene del collo gli si gonfiano
anche come serpenti per asfissiarli.

Quelli che amano non possono dormire
perchè se si addormentano se li mangiano i vermi.

Nel buio aprono gli occhi
e in loro cade lo spavento.

Trovano scorpioni sotto il lenzuolo
e il loro letto galleggia come su di un lago.

Quelli che amano sono pazzi, soltanto pazzi,
senza Dio e senza diavolo.

Quelli che amano escono dalle loro grotte
tremanti, affamati,
a cacciare fantasmi.
ridono di quelli che lo sanno tutto,
di quelli che amano per sempre, veracemente,
di quelli che credono nell’amore come una lampada d’olio inesauribile.

Quelli che amano giocano ad afferrare l’acqua,
a tatuare il fumo, a non andarsene.

Giocano al lungo, triste gioco dell’amore.

Nessuno si può rassegnare.
Dicono che nessuno si può rassegnare. 

Quelli che amano si vergognano di qualsiasi conformismo. 

Vuoti, ma vuoti da una costola all’altra, 
la morte li corrode dietro gli occhi, 
e loro camminano, piangono fino all’alba 
dove treni e galli si salutano dolorosamente. 

A volte gli arriva un odore a terra appena nata, 
a donne che dormono con la mano nel sesso, compiaciute, 
a ruscelli d’acqua tenera e cucine. 

Quelli che amano cantano tra le labbra
una canzone mai imparata, 
e se ne vanno piangendo, piangendo, 
la bella vita. 

- Jaime Sabines 
(pur visitando molti siti non sono riuscita a trovare il nome del traduttore… se qualcuno può aiutarmi in questo ne sarei felice)



L'autore mostra come  amare sia proprio questo instancabile, seppur faticoso, lavoro di essere l'amore, perché questo, appunto, non è una lampada ad olio inesauribile. 
Pare dirci che esso sia questo darsi all'altro, questo amare l'altro come se questi fosse l'unico amore possibile. 

Anche io mi unisco al suo pensiero perché per chi ama è inconcepibile una frase come "morto un Papa se ne fa un altro", e chi riesce anche solo a pensarla o sta morendo di gelosia (e quindi teme che ciò possa essere vero per l'amato) o non ha idea di che cosa sia l'amore.

"… E amo in te / tutto l'amore…" Rosanna Bazzano





Jaime Sabines Gutiérrez (Tuxtla Gutiérrez, 25 marzo 1926 – Città del Messico, 19 marzo 1999) è stato un poeta e politico messicano.









Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, 6 maggio 1880 – Davos, 15 giugno 1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco.

sabato 10 maggio 2014

"La moglie segreta" da Il maestro e Margherita di Michail Bulgacov



Ben presto, quella donna divenne la mia moglie segreta. Veniva da me quotidianamente, di giorno
Gustave Courbet, Gli amanti felici


(Mi ha colpito molto il termine "moglie segreta", la parola "amante" ha in sé un ché di sordido, lascivo e consumistico. La parola moglie conferisce dignità alla donna, ma anche all'uomo che la considera tale, nonché e sopratutto all'amore… Rosanna Bazzano)

- Essa aveva in mano orribili fiori gialli inquieti. Non so come si chiamino, ma sono sempre i primi ad apparire a Mosca. Questi fiori si stagliavano nettamente sul suo soprabito nero primaverile. Aveva fiori gialli! Un brutto colore. Dalla Tverskaja svoltò in un vicolo e si voltò. Conosce la Tverskaja, no? Lungo la Tverskaja camminavano migliaia di persone, ma le garantisco che essa vide me solo e mi guardò, non dico preoccupata, ma addirittura in un certo qual modo morboso. Fui colpito non tanto dalla sua bellezza, quanto dalla straordinaria, mai vista solitudine nei suoi occhi! Ubbidendo a quel richiamo giallo, anch'io svoltai nel vicolo e la seguii. Camminavamo in silenzio lungo il vicolo triste e storto, io da un lato, lei dall'altro. E si figuri che non c'era anima viva. Mi tormentavo perché mi sembrava che fosse necessario parlarle, e temevo che non sarei riuscito a pronunciare neppure una parola, e lei se ne sarebbe andata, e non l'avrei mai più rivista. E s'immagini, a un tratto fu lei a parlare: - Le piacciono i miei fiori? Mi ricordo chiaramente il suono della sua voce, alquanto bassa, ma con brusche variazioni di tono, e - è sciocco, lo so - parve che un'eco risuonasse nel vicolo e si ripercuotesse nel muro giallo e sporco. Passai in fretta sull'altro marciapiede e, avvicinandomi a lei, risposi: - No. Mi guardò sorpresa, e, di colpo, in modo del tutto inatteso, sentii che per tutta la vita avevo amato proprio quella donna! Che storia, eh? Lei dirà, naturalmente, che sono pazzo. - Non dico niente, - esclamò Ivan, e soggiunse: - La supplico, continui!L'ospite continuò. - Si, mi fissò sorpresa, e poi, dopo avermi fissato, chiese: - Non le piacciono i fiori? Nella sua voce mi parve sentire dell'ostilità. Le camminavo accanto, cercando di tenere il passo, e, con mio grande stupore, non mi sentivo affatto imbarazzato. - No, mi piacciono i fiori, ma non questi, - dissi. - Quali le piacciono? - Le rose. Rimpiansi le mie parole, perché lei ebbe un sorriso contrito e gettò i suoi fiori nel rigagnolo. Li raccattai, un po' confuso, e glieli porsi, ma lei, sorridendo, li respinse ed essi mi rimasero in mano. Camminammo così, silenziosi, per un po', finché lei non mi tolse i fiori di mano e li gettò sul selciato, poi infilò sotto il mio braccio la mano col guanto nero svasato, e proseguimmo vicini. - E poi? - disse Ivan. - Per favore, non salti niente! - E poi? - l'ospite ripeté la domanda. - Quello che successe poi, lo può indovinare lei stesso -. Inaspettatamente si asciugò una lacrima con la manica destra, e prosegui: - L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpi subito entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! Del resto, lei affermava in seguito che non era così, che ci amavamo da molto tempo pur senza esserci mai visti, e pur vivendo lei con un altro... e io, allora... con quella, come si chiama... - Con chi? - chiese Bezdomnyj. - Con quella, ma si... quella... mm... - rispose l'ospite schioccando le dita. - Lei era sposato? - Ma si, perché crede che schiocchi le dita?... Con quella... Varen'ka...Manecka... no, Varen'ka... il vestito a strisce, il Museo... Ma non ricordo. Ebbene, lei diceva che con quei fiori gialli in mano era uscita, quel giorno, perché io la potessi finalmente incontrare, e che se questo non fosse avvenuto, si sarebbe avvelenata, poiché la sua vita era vuota. Si, l'amore ci colpì in un baleno. Lo sapevo già, quel giorno, dopo un'ora, mentre eravamo, senza accorgerci dell'esistenza della città, sul lungofiume sotto le mura del Cremlino, Parlavamo come se ci fossimo lasciati il giorno prima, come se ci conoscessimo da molti anni. Ci accordammo per trovarci l'indomani nello stesso posto, sulla Moscova, e ci incontrammo. Il sole di maggio splendeva per noi. Ben presto, quella donna divenne la mia moglie segreta. Veniva da me quotidianamente, di giorno, e ad aspettarla io cominciavo sin dal mattino. Questa attesa si manifestava col fatto che spostavo gli oggetti sul tavolo. Dieci minuti prima mi sedevo vicino alla finestra e mi mettevo in ascolto, aspettando che il vecchio cancello sbattesse. È strano: prima che la incontrassi, poca gente veniva nel nostro cortiletto, anzi, non veniva mai nessuno, mentre adesso mi sembrava che tutta la città vi si precipitasse. Sbatteva il cancello, batteva il mio cuore, e, si figuri, dietro il finestrino, al livello del mio viso, appariva immancabilmente un paio di stivali sporchi. L'arrotino. Ma chi aveva bisogno di un arrotino nella nostra casa? Arrotare che cosa? Quali coltelli? Lei entrava una sola volta dal cancello, ma io avevo provato il batticuore almeno dieci volte, non dico una bugia. Poi, quando giungeva la sua ora e le lancette indicavano mezzogiorno, il batticuore continuava finché senza tacchettio, quasi silenziose, davanti alla finestra non mi passavano le scarpe con un nodo di camoscio nero, stretto da una fibbia d'acciaio. A volte scherzava, e fermandosi davanti alla seconda finestra, bussava al vetro con la punta della scarpa. Nello stesso istante io mi ritrovavo davanti a quella finestra, ma la scarpa scompariva, scompariva la seta nera che velava la luce, e io correvo ad aprirle. Nessuno sapeva del nostro legame, glielo garantisco, anche se questo non succede mai. Non lo sapeva suo marito, non lo sapevano i conoscenti. Nella vecchia casetta dove possedevo quello scantinato,naturalmente, sapevano, vedevano che mi veniva a trovare una donna, ma non ne conoscevano il nome. - E chi è? - chiese Ivan, interessato in sommo grado a quella storia d'amore. L'ospite fece un gesto a significare che non l'avrebbe mai detto a nessuno, e continuò il suo racconto. Ivan seppe che il Maestro e la sconosciuta si amavano talmente che divennero assolutamente inseparabili. Ivan ora si immaginava con chiarezza le due camere dello scantinato della casetta, dove regnava sempre il crepuscolo a causa del lillà e della palizzata. I logori mobili di mogano, lo scrittoio con l'orologio che suonava ogni mezz'ora, e libri, libri, che andavano dal pavimento di legno lucido fino al soffitto annerito dal fumo, e la stufa. Ivan apprese che, sin dai primi giorni della loro relazione, il suo ospite e la moglie segreta erano venuti alla conclusione che a farli incontrare all'angolo dellaTverskaja con il vicolo era stato il destino, e che erano stati creati eternamente l'uno per l'altra.

- Michail Bulgakov


"Chi ha detto che non esiste al mondo un amore vero, fedele ed eterno? 
Al mentitore sia tagliata la malefica lingua! Seguimi lettore, segui solo me, ed io ti mostrerò un simile amore." M. Bulgakov



Michail Afanas'evič Bulgakov ( Kiev, 15 maggio 1891 –Mosca, 10 marzo 1940) è stato uno scrittore e drammaturgo russo della prima metà del XX secolo. È considerato uno dei maggiori romanzieri del Novecento. Molti suoi scritti sono stati pubblicati postumi.










Jean Désiré Gustave Courbet (Ornans, 10 giugno 1819 – La Tour-de-Peilz, 31 dicembre 1877) è stato un pittore francese, il più rappresentativo del movimento realista francese del XIX secolo.