google-site-verification: googlee552bc4c0d65a0b4.html

martedì 13 maggio 2014

"Quelli che amano" di Jaime Sabines


quelli che amano cercano…
Ernst Ludwig Kirchner, Quelli che si amano



Quelli che amano

Quelli che amano tacciono. 
l’amore è il silenzio più fine, 
il più tremante, il più insopportabile. 
quelli che amano cercano, 
sono quelli che lasciano perdere 
sono quelli che cambiano, quelli che dimenticano. 

Il cuore dice loro che non troveranno mai, 
non trovano, cercano. 
quelli che amano vanno come pazzi 
perché stanno soli, soli, soli, 
consegnandosi, dandosi ogni istante,
piangendo perché non salvano l’amore.

Li preoccupa l’amore. quelli che amano 
vivono alla giornata, non possono fare di più, non sanno. 

Sempre se ne stanno andando, 
sempre, da qualche parte. 
aspettano, 
non aspettano nulla, ma aspettano. 
Sanno che non troveranno mai. 

L’amore è la proroga perpetua,
sempre il passo seguente, l’altro, l’altro.

Quelli che amano sono gli insaziabili
quelli che sempre – meno male!- resteranno soli.

Quelli che amano sono l’idra del racconto.

Hanno serpenti al posto delle braccia.

Le vene del collo gli si gonfiano
anche come serpenti per asfissiarli.

Quelli che amano non possono dormire
perchè se si addormentano se li mangiano i vermi.

Nel buio aprono gli occhi
e in loro cade lo spavento.

Trovano scorpioni sotto il lenzuolo
e il loro letto galleggia come su di un lago.

Quelli che amano sono pazzi, soltanto pazzi,
senza Dio e senza diavolo.

Quelli che amano escono dalle loro grotte
tremanti, affamati,
a cacciare fantasmi.
ridono di quelli che lo sanno tutto,
di quelli che amano per sempre, veracemente,
di quelli che credono nell’amore come una lampada d’olio inesauribile.

Quelli che amano giocano ad afferrare l’acqua,
a tatuare il fumo, a non andarsene.

Giocano al lungo, triste gioco dell’amore.

Nessuno si può rassegnare.
Dicono che nessuno si può rassegnare. 

Quelli che amano si vergognano di qualsiasi conformismo. 

Vuoti, ma vuoti da una costola all’altra, 
la morte li corrode dietro gli occhi, 
e loro camminano, piangono fino all’alba 
dove treni e galli si salutano dolorosamente. 

A volte gli arriva un odore a terra appena nata, 
a donne che dormono con la mano nel sesso, compiaciute, 
a ruscelli d’acqua tenera e cucine. 

Quelli che amano cantano tra le labbra
una canzone mai imparata, 
e se ne vanno piangendo, piangendo, 
la bella vita. 

- Jaime Sabines 
(pur visitando molti siti non sono riuscita a trovare il nome del traduttore… se qualcuno può aiutarmi in questo ne sarei felice)



L'autore mostra come  amare sia proprio questo instancabile, seppur faticoso, lavoro di essere l'amore, perché questo, appunto, non è una lampada ad olio inesauribile. 
Pare dirci che esso sia questo darsi all'altro, questo amare l'altro come se questi fosse l'unico amore possibile. 

Anche io mi unisco al suo pensiero perché per chi ama è inconcepibile una frase come "morto un Papa se ne fa un altro", e chi riesce anche solo a pensarla o sta morendo di gelosia (e quindi teme che ciò possa essere vero per l'amato) o non ha idea di che cosa sia l'amore.

"… E amo in te / tutto l'amore…" Rosanna Bazzano





Jaime Sabines Gutiérrez (Tuxtla Gutiérrez, 25 marzo 1926 – Città del Messico, 19 marzo 1999) è stato un poeta e politico messicano.









Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, 6 maggio 1880 – Davos, 15 giugno 1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco.

1 commento:

  1. In effetti è difficile avere la consapevolezza dell'amore! Viviamo l'amore con leggerezza e, oserei dire, distratti dai fuochi artificiali della nostra società! Grazie Rosanna, Giannino

    RispondiElimina

Un tuo commento ci dà ragione di essere… se ci sei, batti un colpo!