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giovedì 21 giugno 2012

"Voglio parlarti..." di Rosanna Bazzano


voglio parlarti




Voglio parlarti

Voglio parlarti, ora che ho bevuto,
e ti conviene adesso approfittare
di una sincerità che mi fa nuda,
e certamente non avrò domani,
perché domani avrò di nuovo un ruolo
scomodo e duro ma che mi appartiene.

Non c’è bisogno che io te lo dica,
lo vedi spesso nei miei occhi chiari,
ché nulla sanno a lungo mascherare,
e dentro i gesti, sempre un po’ nervosi,
e nei sorrisi… che non so più fare.

Ecco, mia cara, credo l’hai capito
e ora lo sai, che non sono felice,
che mangio angoscia come pane o sale,
l’anima sempre invasa da un dolore,
da un’amarezza che non so arginare.
Vedi, vita mia grande, grande mia emozione,
della tua vita non aver paura
spendila tutta ma al meglio che puoi fare,
e cerca sempre di guardare avanti
perché chi guarda indietro, indietro resta.

Figlia che hai pochi pochi anni
e tanti sogni
scrivili tutti a lettere di fuoco
tienili stretti con ambo le mani
per non dimenticarli poco a poco,
ché se ho temuto di sognare i miei
possa vederti realizzare i tuoi .

Sii sempre buona con chi chiede scusa
ma la bontà non sia una deficienza
ché essere buoni non è mai un favore
ma una questione della tua coscienza.

E tira dritto se chi ti accompagna
ti ruba l’ombra o ti zavorra i passi
ché chi ti mangia metri di cammino
non è mai degno di esserti vicino.

Gli amici amore mio tienili in conto
ma solo quelli che non sono al soldo,
chi ti regala un semplice sorriso
e poi pretende in cambio il paradiso
non è un amico e neanche un conoscente
è un parassita che non vale niente.

Poi, sull'amore, non ti dico niente
ché non ho avuto il tempo d’imparare,
la donna amara ti direbbe scappa
da una parola che credi rimi a cuore
e scopri invece rimare con dolore,
ma sono troppo cresciuta e intelligente
per non sapere che non serve a niente
darti un consiglio che non ho mai usato.


Ed alla fine ama il tuo paese
e non dimenticare da chi vieni
che quel che sei è tutto ciò che è stato,
tu sei il germoglio che lui ha seminato
io la tua terra, io il tuo campo arato.

- Rosanna Bazzano




sabato 9 giugno 2012

Do asilo dentro di me



Do asilo dentro di me

Ricordo bene il suo sguardo. 
Attraversa ancora la mia anima 
come una scia di fuoco nella notte. 
Ricordo bene il suo sguardo. 
Il resto… 
Sì, il resto è solo una parvenza di vita.
Ieri ho passeggiato per le strade 
come una qualsiasi persona. 
Ho guardato le vetrine spensieratamente 
e non ho incontrato amici con i quali parlare. 
D’improvviso mi sono sentito triste, mortalmente triste, 
così triste che mi è parso di non poter vivere un altro giorno ancora, 
e non perché potessi morire o uccidermi, 
ma solo perché sarebbe stato impossibile 
vivere il giorno dopo e questo è tutto.
Fumo, sogno, adagiato sulla poltrona. 
Mi duole vivere in una situazione di disagio. 
Debbono esserci isole verso il sud 
delle cose dove soffrire è qualcosa di più dolce, 
dove vivere costa meno al pensiero, 
e dove è possibile chiudere gli occhi 
e addormentarsi al sole 
e svegliarsi senza dover pensare a responsabilità sociali 
né al giorno del mese o della settimana che è oggi.
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere, 
a un cuore eccessivamente spontaneo 
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale 
che accompagna col piede 
la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta, 
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.

- Fernando Pessoa




Fernando António Nogueira Pessoa  (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è stato un poeta, scrittore e aforista portoghese.

È considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, e per il suo valore è comparato a Camões. Il critico letterario Harold Bloom lo definì, accanto a Pablo Neruda, il poeta più rappresentativo del XX secolo.

« Una delle mie preoccupazioni costanti è capire com'è che esista altra gente, com'è che esistano anime che non sono la mia anima, coscienze estranee alla mia coscienza; la quale, proprio perché è coscienza, mi sembra essere l'unica possibile. »
(Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares)

venerdì 8 giugno 2012

"Il pungolo della mia penna" di Rosanna Bazzano




Il pungolo della mia penna

E se non posso amarti fieramente
lascia che fieramente t’ odi.
Odi te che sei
il pungolo della mia penna
e l’architrave delle mie giornate,
la fuga incerta e peregrina
all’avvizzirsi della mia bellezza,
la falla che prorompe
e che dilaga,
l’assenzio
che ottenebra
e stordisce,
l’asperrimo contralto
della mia allegria,
e della mia freddezza
il più certo fomento,
il segno certo
della  mia esistenza,
e della mia esistenza
il più grande sgomento.

- Rosanna Bazzano

giovedì 7 giugno 2012

Celi con ritrosia dita cariche di baci

Il tuo profilo è fine e crudele
Nathan Altman, Ritratto di Anna Achmatova  

Sotto l'icona un liso tappetino,
dentro la fresca stanza è sceso il buio.
Ha inanellato l'ampia finestra
l'edera rigogliosa, verdecupo.

Dolce aroma che s'alza dalle rose,
stride la lampada bruciando appena.
Cassette variopinte, decorate
da una mano amorosa d'artigiano.

Alla finestra biancheggia un telaio...
Il tuo profilo è fine e crudele.
Celi con ritrosia nel fazzoletto
dita cariche di baci.

Per il cuore pulsare è terribile
tanta è in quest'istante la pena...
E fra le trecce sparse. avvertibile a stento,
si nasconde un sentore di tabacco.

- Anna Achmatova, La corsa del tempo


martedì 5 giugno 2012

La sera sta morendo...

lontano- un' ombra - l'amore ti aspetta
Edward Hopper, Cape Cod


Campagna



La sera sta morendo
come un umile fuoco che si spegne.
Là, sui monti, non resta
che un po’ di brace. E quell’
albero rotto nel sentiero bianco
fa piangere di pena.

Due rami nel tronco ferito, e una
foglia appassita e nera in ogni ramo!
Piangi?... Nel folto del pioppeto d’oro,
lontano – un’ombra – l’amore ti aspetta.

- Antonio Machado














lunedì 4 giugno 2012

"Settima luna" R. Bazzano - Lune d'agosto



Settima luna


… e ti consumo,
e ciò ti fa piacere,
con i miei morsi
piccoli e immorali,
semi piccanti
frutti del peccato,
pace del corpo,
inferno del creato.


Ermioni, 7 agosto 2011 –  luna crescente