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mercoledì 31 ottobre 2012

"Non so se mi ero innamorata di te" di Blaga Dimitrova


Mi innamorai però di altre cose... della pioggia scosciante...


Non so se mi ero innamorata di te.
Mi innamorai però di altre cose, lo so:
di una stanza scomoda rivolta a nord,
di una teiera che crepitava di sera.

Degli alberi mi innamorai che toglievano spazio,
dei solitari e soffocanti cinema di quartiere,
dei dolorosi ricordi di prigione,
di un muro ferito dalle bombe.

Delle fermate del tram, delle foglie ricoperte di brina,
di una calda tasca con castagne bruciate,
della pioggia scrosciante, del suono del telefono,
perfino della nebbia fonda color cenere.

Di tutto il mondo mi ero innamorata, non di te.
Lo scoprivo nuovo, interessante, ricco.
Per questo soffro... Non per averti perso.
Altro ho perduto - il mondo intero.

- Blaga Dimitrova

L'innamoramento ha in sé la capacità di farci apprezzare tutte le cose, perdendo l'amore è il mondo stesso a scomparire ai nostri occhi.

martedì 30 ottobre 2012

"Non voglio che ti allontani dolore" di Pedro Salinas

La grande prova, lontano,  che  è esistita, che esiste...



Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell’anno
da dove vieni
nell’amore con lei
e tutto ciò che fu.

In quella realtà
sommersa che nega sé stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d’essere stata nient’altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.

La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un’altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

- Pedro Salinas, La voce a te dovuta (La voz a ti debida).


lunedì 29 ottobre 2012

"Se tu mi dimentichi" di Pablo Neruda

se a poco a poco cessi di amarmi...


Se tu mi dimentichi

Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
"Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata"

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.


- Pablo Neruda




domenica 28 ottobre 2012

La follia di Nizar Qabbani

la poesia è più ampia del quaderno...



La luce è più potente della lampada,
la poesia più ampia del quaderno,
il bacio più importante delle labbra.
Le mie lettere a te
sono più potenti e più grandi di noi due.
Sono quelli i documenti
nei quali scoprirà la gente
la tua bellezza
e la mia follia.

- Nizar Qabbani


mercoledì 24 ottobre 2012

"Le tue mani ostinate" di Anne Sexton

poi a letto penso a te...



Le tue mani ostinate

Poi a letto penso a te,
la tua lingua metà oceano, metà cioccolata,
alle case dove entri con disinvoltura,
ai tuoi capelli di lana d’acciaio,
alle tue mani ostinate
e come rosicchiamo la barriera
perché siamo due.
Come vieni e afferri la coppa di sangue,
mi ricompatti e bevi la mia acqua salata.
Siamo nudi.
Ci siamo denudati fino all’osso
e insieme nuotando risaliamo il fiume,
l’identico fiume chiamato Possesso
e vi sprofondiamo insieme. Nessuno è solo.

- Anne Sexton

martedì 23 ottobre 2012

Inventario di José Saramago



Inventario

Di che seta sono fatte le tue dita,
di che avorio le tue cosce liscie,
da quali altezze al passo tuo è giunta
la grazia di camoscio con cui passi.

Da che more mature hanno spremuto
il gusto un po' asprigno dei tuoi seni,
da che India il bambù della tua cintola,
l' oro degli occhi tuoi, da dove viene.

A quale ondeggiar d'onda vai a cercare
la linea serpentina dei tuoi fianchi,
da dove nasce il fresco della fonte
che dalla bocca sgorga quando ridi.

Da che boschi marini s' è staccato
il ramo di corallo delle vene,
che profumo ti annuncia quando vieni
a cingermi di brame nella notte.

- José Saramago



José de Sousa Saramago  (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010) è stato uno scrittore, critico letterario, poeta, drammaturgo e giornalista portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.







lunedì 22 ottobre 2012

Per troppo amore di Elio Pagliarani

è già autunno...

E' già autunno, altri mesi ho sopportato
senza imparare altro: ti ho perduta
per troppo amore, come per fame l'affamato
che rovescia la ciotola col tremito.

- Elio Pagliarani


domenica 21 ottobre 2012

"L'innamorato è colui che aspetta" di Roland Barthes

Sono innamorato? Si, poiché sto aspettando.



L'innamorato è colui che aspetta

Sono innamorato?
Sì, poiché sto aspettando.
L’altro, invece, non aspetta mai.
Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta;
cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo;
ma a questo gioco io perdo sempre:
qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato,
esatto, o per meglio dire in anticipo.
La fatale identità dell’innamorato non è altro che:
io sono quello che aspetta.

- Roland Barthes


sabato 20 ottobre 2012

Il volto di mio padre di Rosanna Bazzano

I miei genitori
Il volto di mio padre

Hai l'attesa negli occhi,
e gli occhi di pace
ma senza più speranza,
e nella linea sottilissima
della bocca
che non è più sorriso.
Le guance ormai cadenti
si animano solo
se ti si rivolge la parola,
allora ti si risveglia
il pensiero stanco
e la tua anima
dimentica
per un momento
i suoi tanti giorni,
e se ti bacio
posso assistere
al miracolo:
riaffiora
negli occhi
l'ombra splapita
della vecchia luce.

- Rosanna Bazzano

venerdì 19 ottobre 2012

La luce d'oro di Marguerite Yourcenar

la tua anima come una luce d'oro che rischiara i passi

Non saprai mai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, né il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.
Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all'orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.
Non saprai mai che porto la tua anima
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.
Dolce fiaccola i tuoi raggi, dolce braciere la tua fiamma,
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.

- Marguerite Yourcenar


giovedì 18 ottobre 2012

La febbre di Giuseppe Ungaretti

Accolgo questa giornata come il frutto che si addolcisce
Caspar David Friedrich, Frau morgensonne (donna all'alba)




Mi sento la febbre
di questa
piena di luce.
Accolgo questa
giornata come
il frutto che si addolcisce.
Avrò
stanotte
un rimorso come un
latrato
perso nel
deserto.

- Giuseppe Ungaretti


mercoledì 17 ottobre 2012

"Il mio saluto al sole" di Forugh Farrokhzad


Edward Hopper, Woman-sun

Mando il mio saluto

Mando il mio saluto al sole
al caldo fiume che ha riempito le mie vene
alle nuvole della pioggia che mi hanno portato lunghi sogni
al triste invecchiare dei pioppi del campo
che mi hanno protetta ogni volta che ci ha visitato la siccità.
Mando il mio saluto allo stormo dei corvi
essi mi hanno portato sempre il fresco profumo dei frutti della notte
e a mia madre che si guardava nello specchio
e sembrava il mio volto invecchiato.
Il mio saluto alla terra
alla terra che nell’eccitazione di generarmi
ha riempito il suo grembo sotterraneo di semi verdi.
Verrò, verrò,
arriverò.
Con i miei riccioli: gli alati profumi della terra
con i miei occhi: la brillante intimità della notte
e porterò tutti i fiori che ho raccolto
sull’altro versante della valle.
Verrò, verrò,
arriverò.
E allora i cancelli saranno inondati d’amore,
e lì saluterò ogni persona capace d’amare.
E io lo so:
lì ci sarà una ragazza, in piedi di fronte ai cancelli,
quei cancelli inondati da un diluvio d’amore…
e saluterò nuovamente anche lei.

Forugh Farrokhzad


lunedì 15 ottobre 2012

"Amore oggi il tuo nome" di Cristina Campo



Jack Vettriano


AMORE OGGI IL TUO NOME

Amore oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l'ultimo gradino...
Ora è sparsa l'acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.
T'ho barattato, amore, con parole
buio miele che odori
dentro i diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava.
Ti riconoscerò dall'immortale Silenzio.

-Cristina Campo



domenica 14 ottobre 2012

"Adesso ti amo" di Pedro Salinas

Che frenesia nell'amarti!
(Francesco Hayez, Il bacio)


Adesso ti amo,
come ama il mare la sua acqua:
dal di fuori, dal di sopra,
senza smettere di farsi
con essa tempeste, fughe,
dimore, riposi, calme.
Che frenesia nell'amarti!
Che entusiasmo di alte onde,
e che deliqui di schiume
vanno e vengono! Una frotta
di forme, fatte, disfatte,
al galoppo scarmigliate.
Però dietro i loro dorsi
un sogno si sta sognando
in un modo più profondo
di amare, che è laggiù sotto:
non esser più movimento,
smettere questo va e vieni,
avanti e indietro, da cieli
e abissi, e trovare infine,
fermo, il fiore senza autunno
di un amarsi quieto, quieto.

Pedro Salinas

venerdì 12 ottobre 2012

"Nerano" di Rosanna Bazzano


Un gatto ardito dà l'assalto a un fiore



Nerano

E mi sorprende
questo nuovo odore
di nuvole e di sole,
ed il rumore
del rotolio
dei ciottoli nel mare
ci cattura
nelle maglie
di questo perpetuo
prendere e lasciare.

Tra gozzi in secca
che sognano le onde
incedono, malfermi,    
i nostri passi lenti,
lungo la spiaggia,
verso il  molo            
e la tovaglia bianca,
e il pane caldo,
che m’ imburri piano,
e quell’abbraccio,
fermo,
controvento,
sorpreso solo, in volo,
da un gabbiano.

Un gatto ardito
dà l’assalto a un fiore
e il mare, in basso,
si dimena paco,
facendo risuonare
ancora i sassi,
mentr’ io, e forse tu,                  
proviamo adagio
a costruire un Noi
da camminare,
facendo il gioco
dei ciottoli col mare.

- Rosanna Bazzano

mercoledì 10 ottobre 2012

"Non trattenerti mai" di Pedro Salinas

solo per te c'è spazio là dove io ti aspetto,
nient'altro che i passi dei tuoi piedi...


Non trattenerti mai
quando vorrai cercarmi.
Se vedi mura di acqua,
ampi fossati d’aria,
siepi di pietra o tempo,
guardie di voci, passa.

Ti aspetto con un essere
che non aspetta gli altri:
solo per te c’è spazio
là dove io ti aspetto.

Nessuno può incontrarsi
lì con me eccetto il corpo
che ti conduce, come
un miracolo, in bilico.
Intatto, inalienabile,
un grande spazio bianco,
azzurro, in me non vuole
nient’altro che i tuoi voli,
i passi dei tuoi piedi;
non si vedranno mai
in esso altre orme.

E se a volte mi guardi
come a un prigioniero,
tra cose astruse,
o dietro delle porte,
pensa alle alte torri,
alle tremule cime
dell’albero, ben saldo.
Le anime delle pietre
che sotto sono all’opera
è sulla punta estrema
della torre che aspettano.

E loro, uccelli, nuvole,
non si sbagliano: lasciano
che passino al di sotto
gli uomini ed i giorni,
e vanno in alto,
sulla cima dell’albero,
l’apice della torre,
sicuri che lassù,
sulle frontiere estreme
del loro essere terreni,
è dove si consuma
ogni amore gioioso,
solitari ritrovi
della carne e le ali.

- Pedro Salinas

lunedì 8 ottobre 2012

"Sono un pensiero" di Alda Merini





Sono un pensiero
che non vuole mai
legare le tue mani
libere nel mondo,
anche se vorrei
che fossero solo mie.

- Alda Merini

"A Miriam" di Rosanna Bazzano

quest'amore che ti abbraccia tutta,
questo si, tutta intera...



A Miriam


Non riesco più a stringerti tutta:
un braccio,
una gamba,
la schiena, forse,
il viso, tra le mani meno innocenti,
meno sicure, più stanche.

Afferro pezzi di te
e pezzi di pensieri:
brandelli di cupezza,
stracci di verità,
pezze di luce
tra molte ombre.

Non so più cosa pensi,
non m'illudo più di sapere,
non del tutto...

Ho la certezza
solo della mia ignoranza
e del mio amore,
questo'amore che ti abbraccia tutta,
questo si, tutta intera.

- Rosanna Bazzano

Miriam, 16 anni e mezzo, mia figlia... 08.10.2012


Miriam, 19 anni, sempre mia figlia... 12.03.2015




sabato 6 ottobre 2012

Il corpo nudo di Antonia Pozzi


Guardami: sono nuda



Guardami: sono nuda. dall’inquieto
languore della mia capigliatura
alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.

guarda: pallida è la carne mia.
si direbbe che il sangue non vi scorra.
rosso non ne traspare. solo un languido
palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
vedi come incavato ho il ventre. incerta
è la curva dei fianchi, ma i ginocchi
e le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un purosangue.

oggi, m’inarco nuda, nel nitore
del bagno bianco e m’inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. e un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.

Antonia Pozzi


venerdì 5 ottobre 2012

Il fuoco di gioia di Jacques Prévert

nuda, tra le mie braccia...
(Marc Chagall)

E i bicchieri erano vuoti
e la bottiglia in pezzi
E il letto spalancato
e la porta sprangata
E tutte le stelle di vetro
della bellezza e della gioia
risplendevano nella polvere
della camera spazzata male
Ed io ubriaco morto
ero un fuoco di gioia
e tu ubriaca viva
nuda nelle mie braccia

- Jacques Prévert

mercoledì 3 ottobre 2012

Il fiore della tua carnagione di Giorgio Caproni

della tua carnagione il fiore...



Come dev’esser dolce
della tua carnagione
il fiore, alle prim’ore
d’alba colto in stagione
chiara, quando di nuove
cose commuove l’aria
pudicissimo odore,
e il petto tocca e tenta
lo svegliarsi del mare.

Giorgio Caproni


martedì 2 ottobre 2012

La libertà furorilegge di Nina Berberova

Non serve questa discrezione...
(foto Erwin Blumenfeld)



Non serve questa discrezione,


Non serve questa discrezione,
ma come avrò il coraggio di dirlo?
A me è dato respirare
in una felicità non passeggera,
a me è dato vivere
in una giovinezza non soddisfatta,
e scegliere e amare
in una libertà fuorilegge.

Nina Berberova

lunedì 1 ottobre 2012

La sera d'inverno di Dino Buzzati

gli inverni delle favole....
(Andrey Chernysh)



Vorrei che tu venissi a me

Vorrei che tu venissi da me
in una sera d'inverno e,
stretti insieme dietro i vetri,
guardando la solitudine
delle strade buie e gelate,
ricordassimo gli inverni delle favole,
dove si visse insieme senza saperlo.

- Dino Buzzati