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domenica 29 giugno 2014

" 'A casa nosta… " di Rosanna Bazzano



chella casa c'aggio amato tanto
Cesare Cuppone: Roma, campo dei fiori



'A casa nosta…



...E si te lasso ’e cchiave che ne faie?

Ce’ ’o mmiette ’o ppoco d’ acqua dint’ ’a pianta?

Dimme che te ne faie d’ ’a casa mia,

’e chella casa c’ aggio amato tanto,



ca è na lampella (e more ’e nu suspiro),

comm’ a na rosa quanno è primmavera,

nu nivo, a vvierno, contro ’o cielo niro,

na cammenata a mmare a tarda sera.



Nu posto fatto ’e carne, fatto ’e vase,

ca dà cunforto a ’o core e sana ’e ppene:

si ’a lasso mmano a te, facimm’ ’o caso,

ce ’o saparraie vedé tutto ’stu bbene?




- Rosanna Bazzano da "Prospera Paturnia. Ritratto di un'anima."


Traduzione

…e se ti lascio le chiavi, che ne fai?
metterai un poco d'acqua alla pianta?
Dimme che te ne fai di casa mia, 
di quella casa che ho amato tanto,

che è una lucina (e muore per un soffio),
è come una rosa quando è primavera
ed in inverno è un nido contro il cielo gonfio,
èd e serena come una passeggiata a sera.

Un posto fatto di baci e carne
che da conforto al cuore e cura le pene,
se la lascio nelle tue mani, metti caso,
saprai vedere in essa questo bene? 

trad. Rosanna Bazzano


Rosanna bazzano:  Vedi Bio di questo blog












Cesare Cuppone è un pittore salentino, attendo da lui foto e bio

martedì 24 giugno 2014

"L'amore e il tempo" di Luigi Pirandello


e l'amore guardò il tempo e rise
disegno di Cristina Bernazzi




E l’amore guardò il tempo e rise,
perché sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.

- Luigi Pirandello


Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.










Di Cristina Bernazzi non sono riuscita a trovare notizie…

domenica 22 giugno 2014

"Ucchiuzzi beddi" Canto popolare siciliano



tu si' cartuzza di chidda gintili
John William Waterhouse, Vanity



Ucchiuzzi beddi

Ucchiuzzi beddi, ca mi fai muriri,
vuccuzza, ca mi fai 'mparadisari;
si nni 'ncuntramu, l'arma mi la tiri,
ora penza nn'avissimu a parrari.

Tu si' cartuzza di chidda gintili,
e vampa ca mi fai vampuliari:
Sai chi ti dico, Rusidda gintili?
Statti schetta pir mia, 'un dubbitari.

- Canto popolare siciliano di Caltavuturo (PA)

Traduzione:

Occhiuzzi belli, che mi fai morire,
boccuccia, che mi fai paradisiare;
se c'incontriamo l'anima mi allacci,
tu pensa se dovessimo parlarci!

Tu sei come una carta delicata,
e sei la vampa che mi fa avvampare:
sai che ti dico, Rosina adorata?
Resta zitella per me, non dubitare.

trad. Rosanna Bazzano



Rosanna Bazzano: (Floridia, Siracusa) è poeta e scrittrice italiana.













John William Waterhouse (Roma, 6 aprile 1849 – Londra, 10 febbraio 1917) è stato un pittore britannico di epoca vittoriana ultimo rappresentante dello stile dei preraffaelliti. È noto soprattutto per i suoi soggetti mitologici e per le protagoniste femminili dei suoi dipinti, incarnazioni di grazia o donne fatali.








sabato 21 giugno 2014

"Il cane di Odisseo" di Omero - (Odissea libro XVII, versi 290-329)

e quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda
Argo e Odisseo *


Il cane di Odisseo 

Mentre questo dicevano tra loro, un cane
che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie.
Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo
egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce,
perchè assai presto partì l'eroe per la sacra Ilio.
Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche
lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone,
giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli
che presso le porte della reggia era raccolto,
fin quando i servi lo portavano sui campi
a fecondare il vasto podere di Odisseo.
E là Argo giaceva tutto pieno di zecche.
E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda
e lasciò ricadere la orecchie; ma ora non poteva
accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo
volse altrove lo sguardo e s'asciugò una lacrima
senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva:
" Certo è strano , Euméo, che un cane come questo
si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme;
ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce
nella corsa, o non era che un cane da convito,
di quelli che i padroni allevano solo per il fasto ".
E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci:
" Questo è il cane d'un uomo che morì lontano.
Se ora fosse di forme e di bravura
come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo,
lo vedresti con meraviglia così veloce e forte.
Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva
quando la cacciava, seguendone abile le orme.
Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria
è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti,
non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi
senza il comando dei padroni, poi che Zeus
che vede ogni cosa, leva a un uomo metà del suo valore,
se il giorno della schiavitù lo coglie ".
Così disse, ed entrò nella reggia incontro ai proci.
E Argo, che aveva visto Odisseo dopo vent'anni,
ecco, fu preso dal Fato della nera morte.

-  Omero, (Odissea libro XVII, versi 290-329)

Omero  è il nome con cui è tradizionalmente identificato il poeta greco autore dell'Iliade e dell'Odissea — i due massimi poemi epici della letteratura greca antica. Nell'antichità gli erano state attribuite anche altre opere: il poemetto giocoso Batracomiomachia, i cosiddetti Inni omerici, il poemetto Margite e vari poemi del Ciclo epico.

Già dubbie le attribuzioni della sua opera presso gli antichi, solo a partire dalla seconda metà del Seicento si iniziò a dubitare dell'esistenza stessa del poeta, dando inizio alla così detta "questione omerica".




* Non sono riuscita a risalire all'autore del dipinto, se qualcuno ha indicazioni è pregato di fornermele.
Grazie :)


venerdì 20 giugno 2014

"Non mi butterò…" di Vladimir Majakovskij



non mi butterò nella tromba delle scale…
Abbazia Melk, l'imponente scala a chiocciola




Non mi butterò nella tromba delle scale,
non ingoierò veleno,
non saprò premere il grilletto contro la tempia.
Su di me,
al di fuori del tuo sguardo,
non ha potere la lama di nessun coltello.
Domani dimenticherai che ti ho incoronato,
che l'anima in fiore ho incenerito con l'amore,
e lo scatenato carnevale dei giorni irrequieti
scompiglierà le pagine dei miei libri…
Potranno mai le foglie secche delle mie parole
trattenerti un momento
per aspirare avidamente?
Ma lascia almeno
ch'io lastrichi con un'ultima tenerezza
il tuo passo che s'allontana.

- Vladimir Majakovskij




Vladimir Vladimirovič Majakovskij (Bagdati, 7 luglio 1893 – Mosca, 14 aprile 1930) è stato un poeta e drammaturgo sovietico, cantore della rivoluzione d'Ottobre e maggior interprete del nuovo corso intrapreso dalla cultura russa post-rivoluzionaria.

giovedì 19 giugno 2014

"Certo che fa male" di Karin Boye

difficile voler stare e voler cadere
dal web: gocce sui rami




Certo che fa male


Certo che fa male, quando i boccioli si rompono.
Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera?
Perché tutta la nostra bruciante nostalgia
dovrebbe rimanere avvinta nel gelido pallore amaro?
Involucro fu il bocciolo, tutto l’inverno.
Cosa di nuovo ora consuma e spinge?
Certo che fa male, quando i boccioli si rompono,
male a ciò che cresce
male a ciò che racchiude.

Certo che è difficile quando le gocce cadono.
Tremano d’inquietudine pesanti, stanno sospese
si aggrappano al piccolo ramo si gonfiano, scivolano
il peso le trascina e provano ad aggrapparsi.
Difficile essere incerti, timorosi e divisi,
difficile sentire il profondo che trae, che chiama
e lì restare ancora e tremare soltanto
difficile voler stare
e volere cadere.

Allora, quando più niente aiuta
si rompono esultando i boccioli dell’albero,
allora, quando il timore non più trattiene,
cadono scintillando le gocce dal piccolo ramo,
dimenticano la vecchia paura del nuovo
dimenticano l’apprensione del viaggio -
conoscono in un attimo la più grande serenità
riposano in quella fiducia
che crea il mondo.

- Karin Boye


La fiducia nella mano sapiente della vita


Karin Maria Boye (Göteborg, 26 ottobre 1900 – 24 aprile 1941) è stata una scrittrice e poetessa svedese.








mercoledì 18 giugno 2014

"Al bar dell'aereoporto" di Rosanna Bazzano



attendo che mi cresca il coraggio
Edward Hopper, Automat



.... e guardo le grandi ali bianche
e le attese che stanziano
sugli scogli scuri 
degli occhi dei passanti.
Tento di scorgerne
un futuro felice,
e benedico la loro speranza
come fosse mia.
Così, senza biglietto,
senza bagaglio
né destinazione,
al bar dell’aereoporto,
attendo
che mi cresca il coraggio,
che mi arrivi un messaggio
dal Dio della torre di controllo:
Lazzaro, alzati e cammina!

- Rosanna Bazzano



Rosanna Bazzano: (Floridia , SR, 1969) è poeta e scritrice italiana. Vedi Biografia di questo blog.















Edward Hopper (Nyack, 22 luglio 1882 – New York, 15 maggio 1967) è stato un pittore statunitense famoso soprattutto per i suoi ritratti della solitudine nella vita americana contemporanea. Oggi è considerato uno dei grandi maestri americani, citato in qualche caso come precursore della Pop Art.
Di lui è stato detto che sapeva "dipingere il silenzio".





lunedì 16 giugno 2014

"Amore" di Robert Browning

Amami per sempre!
Jack Vettriano, Baby bye bye




Amore

Così è stato l'anno!
(Amami per sempre!)
Tutto cominciò a marzo,
tenttivo di aprile;
le ghirlande di maggio
che mi cinsero,
i bisogni di giugno
dovettero recidere:;
ora le nevi cadono attorno a me,
spegnendo la febbre di giugno.
(Amami per sempre!)

- Robert Browning


Jack Hoggan, noto come Jack Vettriano (Fife, 17 novembre 1951), è un pittore scozzese di origini italiane, onorato da Elisabetta II d'Inghilterra con l'Ordine dell'Impero Britannico (OBE).










domenica 15 giugno 2014

"Nun me ce trovo" di Titina De Filippo



e so' capace 'e 'ntussecarme 'a vita pe na parola
na parola sola



Nun me ce trovo  



Quanne nun te ce truove 
 
'Ncoppo 'o munno ca gira

E' meglio ca muore

Embe', io nun me ce trovo!

Io l'aggio girato quanno e' largo e tunno

E pure 'e gatte m'hanno fatto ll'ove.

e' isso ca cammina cu nu passo curiuso

Troppo precipituso

Io nun me ce trovo

Cu mme se piglia 'o spasso pecche'

So' 'nnammurato e so' geluso. 
 
Sicche' me 'ncanto

Cu na margherita 
 
Nce conto 'e foglie e m'astipo na viola

E so' capace

E 'ntussecarme 'a vita

Pe' na parola na parola sola.

Annascosto m'astipo

Chelle cose ch'erane 'e ttoje

'o munno nun 'e capisce

me ride 'nfaccia ma pecche'

quasi m'avvilisce

se ride 'e tutto nun se crede cchiu' a niente

io nun me ce trovo

me vo' indifferente

"Io te voglio bene assaje"

ma che ce sta 'e male?

Te l'aggio ditto

Nun me fa parla'

'O munno me vo' triste e senz'anema

strafuttente e senza sentimiente

e nun ce mette

niente a te cundanna'.

Ma io me 'ncanto

Cu na margherita

Nce conto 'e foglie e m'astipo na viola

E so' capace

E 'ntussecarme 'a vita

Pe' na parola na parola sola. 


- Titina  De Filippo, musiche di Brunello Canessa 




Titina De Filippo, vero nome Annunziata (Napoli, 27 marzo 1898 – Roma, 26 dicembre 1963), è stata un'attrice teatrale italiana.
Fu fra le più grandi attrici del teatro napoletano del Novecento.














Lina Sastri
(Napoli) è un'attrice e cantante italiana. Donna di teatro ha recitato in importanti ruoli sul palcoscenico e nel cinema. Ha esordito con La bella Otero; il primo ruolo importante è nel film Il prefetto di ferro (1977) diPasquale Squitieri. Ha lavorato in vari film tra cui Ecce bombo di Nanni Moretti, Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci, Mi manda Picone di Nanni Loy, L'inchiesta di Damiano Damiani e Vite strozzate di Ricky Tognazzi . Per una sua biografia completa e per i suoi eventi www.linasastri.it.











sabato 14 giugno 2014

" E mi troverai" di Roberto Kunstler (canta Sergio Cammariere)

e mi troverai nell'azzurro al tramonto sui campi
e mi troverai dentro di te
Friederich Caspar David, Donna alsole del tramonto 




Le sento passeggiare nel cuore silenziose
come le rose le rime fioriscono in te

Mi son' detto un poeta non scrive soltanto per sé
c'è qualcosa che arriva di notte e poi spinge l'inchiostro
puoi trovare un senso nascosto
una porta che si apre al confine tra sogno e realtà

Ma il futuro è già in viaggio incurante del nostro rumore
orizzonti crollati negli occhi di chi guarderà
quella luna su quel mare lontano
dove i sogni ora attendono chi liberarli potrà

E mi troverai, se vorrai sai dove cercarmi
e mi troverai nell'azzurro al tramonto sui campi
e mi troverai dentro di te

E ho messo le parole ad asciugare al sole
come se il vento potesse portarle da te, ora che
comincia a farmi male la nostalgia che ho
per quello che ora rivivere non è possibile

e non dirmi poi che sarebbe lo stesso

c'è qualcosa di te che oramai è già parte di me

E mi troverai, se vorrai sai dove cercarmi
finché un giorno poi capirai che le cose che cerchi
le hai lasciate qua dentro di me

Le sento passeggiare nel cuore silenziose
come le rose le rime fioriscono in te, ora che
ho messo le parole ad asciugare al sole
come se il vento potesse portarle da te.

- Roberto Kunstler


E mi troverai, Sergio Cammariere

Tutta da ascoltare!





Roberto Kunstler (Roma, …) è un cantautore e paroliere italiano.










Sergio Cammariere (Crotone, 15 novembre 1960) è un cantautore italiano.










venerdì 13 giugno 2014

"Non è niente del tuo corpo" di Jaime Sabinas


non è niente del tuo corpo… 
solo queste mie braccia ostinate
Amedeo Modigliani, Nudo disteso con capelli



Non è niente del tuo corpo

Non è niente del tuo corpo
né la pelle, né gli occhi, né il ventre,
né quel luogo segreto che entrambi conosciamo,
fossa della nostra morte, conclusione della nostra sepoltura.
Non è la tua bocca – la tua bocca
uguale al tuo sesso –,
né l’incontro esatto dei tuoi seni,
né la schiena dolcissima e liscia,
né il tuo ombelico in cui bevo.
Né sono le tue cosce dure come il giorno,
né le ginocchia di avorio infuocato,
né i tuoi piccoli piedi sanguinanti,
né il tuo profumo, né i tuoi capelli.
Non è il tuo sguardo – che cos’è uno sguardo? -
triste luce distratta, pace senza padrone,
né il quaderno del tuo udito, né la tua voce,
né le occhiaie che ti lascia il sonno.
Neppure è la tua lingua di vipera,
freccia di vespe nell’aria cieca,
né il calore umido dell’asfissia
che sostiene il tuo bacio.
Non è niente del tuo corpo,
né un filo, né un petalo,
né una goccia, né un granello, né un momento.

È solo questo posto dove eri,
queste mie braccia ostinate.

- Jaime Sabinas




Jaime Sabines Gutiérrez (Tuxtla Gutiérrez, 25 marzo 1926 – Città del Messico, 19 marzo 1999) è stato un poeta e politico messicano.










Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati. Affetto da alcolismo su un fisico già dotato di una salute pessima, morì all'età di trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.


martedì 10 giugno 2014

"…e amare" di Rosanna Bazzano da Voci e Versi









… e amare
è cantare un motivo
segreto e infinito
per tenere a distanza
la fame e la sete, 
e lontana, lontana e in catene, 
la morte.

- Rosanna Bazzano


Voci e Versi contro ogni forma di discriminazione





giovedì 5 giugno 2014

"Quante so' 'e vase" da "Prospera Paturnia. Racconto di un'anima." di Rosanna Bazzano

 La poesia in vernacolo si fonda con la canzone classica napoletana per mettere in scena la storia di due donne e un unico racconto d’ amore.


Venerdì 6 giugno 2014 ore 20.15
Piccolo anfiteatro della Biblioteca Comunale di Casavatore

Testo: Rosanna Bazzano

Personaggi: 
Prospera, Rosanna Bazzano
Anna, Giovanna Panza.
Fuori campo: Aldo Paolone

Musiche: Mariella Pandolfi
Voce: Giovanna Panza



Quante so’ ’e vase doce ca te desse,
nisciuno so’ sicura ’e pò cuntà,
na vita certamente ce vulesse
pe cuntà ’e vase ca m’ aviss' 'a dà.

E io passo e spasso ’nnante a ’stu purtone
e faccio ’a posta pe me fà guardà,
ma tu scinne redenno e nun t’adduone
ca comm’ ’e ffronne stu core faie tremmà.


- Rosanna Bazzano
da Prospera Paturnia. Racconto di un'anima.




Passione
(Bovio - Tagliaferri)