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giovedì 30 ottobre 2014

"Il suono del tuo addio" di Louis Sepùlveda


la più bella storia d'amore…



L’ultimo suono del tuo addio,
mi disse che non sapevo nulla
e che era giunto
il tempo necessario
di imparare i perché della materia.

Così, tra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.

Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.

Che i solfeggi e i sol
implorano la fame dell’udito.

Che le strade e la polvere
sono la ragione dei passi.

Che la strada più breve
fra due punti
è il cerchio che li unisce
in un abbraccio sorpreso.

Che due più due
può essere un brano di Vivaldi.

Che i geni amabili
abitano le bottiglie del buon vino.

Con tutto questo già appreso
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante a scrivere
La Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio
non si finisce mai
di imparare e di dubitare.

E così, ancora una volta
tanto facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda una stella fugace,
seppi che la mia opera era stata scritta
perché La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi…

-- Luis Sépulveda



Che le cose si apprezzino di più quando le si perdono, è una triste, comune, verità…
In genere le donne, quelle con la D maiuscola,  ne hanno contezza anche durante la relazione, si spendono, curano, coltivano, gettano la spugna raramente.
Gli uomini, sempre in genere, si sentono quasi assillati dalla devozione, che pure hanno in principio richiesto, e finiscono più facilmente per sentire il bisogno di liberarsi da un legame, per poi accorgersi, magari troppo tardi, che il posto che li faceva sentire bene lo avevano finalmente trovato in quella donna che hanno lasciato…



Luis Sepúlveda (Ovalle, 4 ottobre 1949) è uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista ed attivista cileno naturalizzato francese.









Edvard Munch (Løten, 12 dicembre 1863 – Ekely, 23 gennaio 1944) è stato un pittore norvegese.
È stato anche simbolista, incisore e un importante precursore dell'arte espressionista.
L'urlo (1893) è probabilmente la sua opera più conosciuta
Edvard Munch è il pittore dell'angoscia: gli unici temi che lo interessano sono la passione, la vita e la morte.

domenica 26 ottobre 2014

"Ll'ombra d' 'a sera" di Giuseppe Carullo


e vieneme vicino, damme 'a mano
Brassai, Cuple d'amoreaux


Ll'ombra d' 'a sera

E vieneme vicino, damme 'a mano
facimme ancora 'a stessa cammenata
dint' 'o ciardino; ll'aria s' è scarfata
e 'o sole nun è cchiù tanto luntano.

Certo po' venarrà ll'ombra d' 'a sera…
ma si te trova ancora nnammurata
astrignarrà 'sti core, avvellutata,
liggera e ddoce, comm' 'a na preghiera.

ditta primma d' 'o suonno, sottovoce,
doppo nu juorno 'e lacreme, 'e fatica…

Tu forse 'o ssaie se fa cchiù leggia 'a croce
si ll'aiuta 'a purtà na mano amica…

-- Giuseppe Carullo



L'unico commento che ritengo opportuno è un'aforisma del VI secolo a.C.

Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti, amare profondamente ci rende coraggiosi.
-- Lao Tzu






Giuseppe Carullo, detto "Don Carù", Napoli 24 maggio 1923 - 21 luglio 2004, poeta, giornalista, scrittore, autore di riviste per l'avanspettacolo.




Gyula Halász, conosciuto con lo pseudonimo di Brassaï (Braşov, 9 settembre 1899 – Èze, 8 luglio 1984), è stato un fotografo ungherese naturalizzato francese.
Nel 1956 il suo film Tant qu'il y aura des bêtes vinse il Grand Prix Speciale della Giuria come film più originale al Festival di Cannes. Fu insignito del titolo di Cavaliere delle arti e delle lettere nel1974 e di Cavaliere della Legion d'onore nel 1976. Nel 1978, vinse il Premio internazionale di fotografia a Parigi.






giovedì 23 ottobre 2014

"Mi dava la mano" di Mario Benedetti

mi dava la mano…



Mi dava la mano, e non avevo bisogno d’altro.

Mi bastava per sentirmi bene accetto.

Più che baciarla,
più che stare vicini,
più di ogni altra cosa,
mi dava la mano, e questo era l’amore.

-- Mario Benedetti


Le mani, strumento dalle potenzialità incredibili
Personalmente le considero la parte del corpo più sensuale e il gesto che più rappresenta per me l'amore per il partner è il baciargli le mani…
Ecco, quando il mio uomo pensa a me, vorrei pensasse a quando, magari mentre siamo a tavola, adagio la mia guancia al dorso della sua mano e poi gliela giro e ne bacio il palmo e ancora me l'accosto al viso… È come dire: 
                                                         "sono nelle tue mani, fiduciosamente tua…"


Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), è stato un poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano.



mercoledì 22 ottobre 2014

"Mi vuoi di fuoco…" di Ruth Bazante Chiriboga


mi vuoi di fuoco / mi trasformo in rogo
immagine dal web





Mi vuoi di fuoco
mi trasformo in rogo.

Mi vuoi leggera
divento di piuma.

Mi vuoi sciame
ti trasformi in ape.

Mi vuoi gemito
mi copre il tuo corpo.

Mi vuoi di nido
ti fai cardellino.

Mi vuoi essenza
mi vesto di aromi.

Mi vuoi di ramo
m’invadono i tuoi trilli.

Mi vuoi sospiro
e cado nelle tue braccia
cardellino nel nido
accesa di rogo.


-- Ruth Bazante Chiriboga




Questa poesia mi è stata segnalata dalla mia amica Emilia, dice che le ha fatto pensare immediatamente a me. 
In effetti  mi è piaciuta subito e ha ragione avrei potuto scriverla io perché credo sia sano e ovvio voler aderire  al sogno di chi si ama, farsi per lui/lei qualunque cosa voglia… 
la passione amorosa è sempre un fuoco che brucia entrambi gli amanti… 
un rogo in cui è meraviglioso ardere…





Ruth Bazante Chiriboga Quito, Ecuador 1942 Laureata in Scienze dell' Educazione, specializzata in Letteratura , dottore di ricerca in letteratura, si è laureato Dottore di Ricerca in  Scienze dell' Educazione. Attrice; cinema, teatro, televisione di tipo commerciale, declamatore. Membro della Società degli Scrittori ecuadoriano, membro della Casa della Cultura Ecuadoriana, Membro fondatore del Gruppo Culturale Alborada, membro fondatore dell'Associazione degli scrittori contemporanei dell'Ecuador.

lunedì 20 ottobre 2014

"Amparo" di Federico Garcia Lorca

come sei sola in casa
vestita di bianco
Mary Cassatt, Donna che cuce in giardino


Amparo

        Amparo
Come sei sola in casa
Vestita di bianco

        (Equatore tra il gelsomino
E il nardo).

        Ascolti i meravigliosi
Zampilli del tuo patio.
E il debole trillo giallo
Del canarino.

        Nella sera vedi tremare
I cipressi con gli uccelli,
Mentre ricami lentamente
Lettere sul canovaccio.

        Amparo
Come sei sola in casa
Vestita di bianco!
Amparo.
Come è difficile dirti:
Io ti amo!

-- Federico Garcia Lorca, (Trad. Alfonso Malinconico)






L'aria che si respira in questa poesia pare di una tiepida sera di fine estate, il tempo è ancora mite e questa donna stempera i suoi pensieri con l'aria del giardino fresco di fontane e piante. 
Cosa pensa così sola e assorta, Amparo, mentre ricama nella sua veste bianca? 
Perché è così difficile dirle "ti amo"?

Verosimilmente, Lorca, cerca di nascondere la sua omosessualità fingendo un amore etero che in realtà non prova, e da qui la sua difficoltà a dichiarare il suo amore a questa donna.

Ognuno può provare però a fare propri questi versi e ad immaginare che la scena si svolga tra due amanti feriti, chusi ognuno nelle proprie stupide ragioni.
E magari immaginare dietro lo sguardo, che nei versi pare così  lieve e così vago di dolcezza, un desiderio di riconciliazione, un "ti amo" che arrivi presto a colmare la solitudine della donna


Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca, (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), è stato un poeta e drammaturgo spagnolo appartenente alla cosiddetta generazione del '27, un gruppo di scrittori che affrontò le Avanguardie europee con risultati eccellenti, tanto che la prima metà del Novecento viene definita la Edad de Plata della letteratura spagnola. Omosessuale e apertamente a favore delle forze repubblicane, scoppiata la Guerra civile spagnola viene per questo ucciso da ignoti, quasi sicuramente legati al nazionalismo fascista.
Mary Stevenson Cassatt (Pittsburgh, 22 maggio 1844 – Château de Beaufresne, 14 giugno 1926) è stata una pittrice statunitense.


Visse molto tempo in Francia dove diventò amica ed allieva di Degas, esponendo poi le proprie opere insieme a quelle degli artisti del movimento impressionista. Cassatt realizzò molti dipinti che ritraggono la vita sociale e privata delle donne della sua epoca, ponendo una particolare attenzione all'intimo legame che si realizza tra le madri e i loro bambini.



domenica 19 ottobre 2014

"Palomma" di Armando Gill


mo ch'hê truvato 'o sciore avvelenato, 
nun puó' cchiù vulá!…
foto dalla pagina facebook di Gennaro Sansone




Palomma 

Palomma te chiammava mamma toja,
Palomma e ne facive lacremelle...
"Chella nun sape 'a casa soja,
sempe cumpagne e cumpagnelle!"

E comm' 'a 'na palomma tu facive
e â scola e add' 'a maesta nun ce jive...
Ciento 'nnammuratielle appriesso a te
e 'nce 'ncappaje pur' 'io senza vulé...

Palomma, Palomma ca vuole
cagnanno nu sciore pe' n'ato...
si truove quacche sciore avvelenato
fernisce 'e vulá!

Palomma e st'uocchie tuoje erano stelle,
nu manto 'e seta sti capille nire...
ma addó' passave cu sti scelle
erano lacreme e suspire...

anfin' 'a che, nu juorno, pe' destino,
te 'ncapricciaste cu nu signurino...
Ma cu nu signurino 'e chilli llá
ca penzano a fá diébbete e a ghiucá...

Palomma, Palomma ca vuole
cagnanno nu sciore pe' n'ato...
si truove quacche sciore avvelenato
fernisce 'e vulá!

E chillo ca giuraje ca te spusava,
na casa t'affittaje 'ncopp' 'e quartiere...
e po', truccata, te mannava
'mmiezo Tuledo tutt' 'e ssere...

Aggiu saputo mo ca staje malata:
fort'è si 'a tire 'nnanze 'sta vernata...
E chillo ch'avri' 'a stá vicino a te,
sta nott'e ghiuorno 'int'a nu tabarè!

Palomma che pena a stu core
penzanno a ll'ammore passato:
mo ch'hê truvato 'o sciore avvelenato,
nun puó' cchiù vulá!…

- Armando Gill ( 1926 )



Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.

Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d'una ingiustizia che non t'aspettavi, d'un fallimento che non meritavi.

-- Oriana Fallaci, "Un cappello pieno di ciliege"


Da appassionata di problemi d'amore, aggiungerei alla chiarezza della Fallaci che spesso il cuore di una donna, anche della più navigata, è facilmente ingannabile da sapienti adulazioni e  punti sospensivi in vece di risposte chiare, e conseguentemente lamentando offese alla dignità e instillando sensi di colpa al sollevarsi di ogni suo lecito dubbio; su questi terreni sdruccioli, le donne, costruiscono il loro castello da fiaba. 

"Il paradigma  "io faccio l'amore con te = tu fai l'amore con me" è un falso ideologico."  -- Rosanna Bazzano


Michele Testa, in arte Armando Gill (Napoli, 23 luglio 1877 – Napoli, 1º gennaio 1945), è stato un cantautore e attore italiano. 
È unanimemente riconosciuto come il primo cantautore italiano, il primo a firmare musicae testi e a cantare i suoi brani, interpretati sia in napoletano sia in lingua, e da lui così annunciati: 

«Versi di Armando, musica di Gill, cantati da sé medesimo».









Palomma 
versi di Armando Gill
canta Sergio Bruni

giovedì 16 ottobre 2014

"Non celare il segreto…" di Rabindranath Tagore


Paola e Rosanna, Pompei 15.10.2014



Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.

La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!


- Rabindranath Tagore


Non credo che gli amici veri non litighino, credo però che gli amici veri chiedano scusa, perchè l'affetto dell'amico è più importante del proprio orgoglio, la sua compagnia è più necessaria della propria vanità e il suo sostegno è indispensabile in ogni dolore… 

(e ciò vale anche per l'amore…)





Rabindranath Tagore, chiamato talvolta anche con il titolo di Gurudev, è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur (রবীন্দ্রনাথ ঠাকুর, रवीन्द्रनाथ ठाकुर;IPA: [ɾobin̪d̪ɾonat̪ʰ ʈʰakuɾ]) (Calcutta, 6 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941), è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano.

mercoledì 15 ottobre 2014

"Raggi" di Carlo Del Preite


raggi di sole ci legano col cielo
Caspar David Friedrich, Donna al sole del tramonto




Raggi di sole
ci legano col cielo,
e fili d'erba
a sterminate catene
d'orizzonti,
e rondini lontane
all'ansia della primavera,
e fiumi sconosciuti
alla fremente attesa
di partire,
e un' eco di risacca
solitaria
al desiderio di spiagge
abbandonate,
e nostalgie d'amore
alla speranza dolce
del ritorno.

- Carlo Del Preite




Questo è il mio omaggio alla bravura di un amico e il mio chiedergli scusa per essere mancata ieri ad un evento dove faceva da relatore. 





Carlo Del Preite, Napoli 1938, è un poeta italiano che scrive sia in lingua italiana  che in lingua napoletana.
Di professione avvocato, per vocazione poeta.
Carlo si abbandona alla lirica nostalgica e delle rimembranze nei suoi versi italiani mentre lascia alla sua anima partenopea la goliardia e l'ironia.






Caspar David Friedrich (Greifswald, 5 settembre 1774 – Dresda, 7 maggio 1840) è stato un pittore tedesco, esponente dell'arte romantica.
L'artista, uno dei più importanti rappresentanti del "paesaggio simbolico", basava la sua pittura su un'attenta osservazione dei paesaggi della Germania e soprattutto dei loro effetti di luce; permeandoli di umori romantici. Egli considerava il paesaggio naturale come opera divina e le sue raffigurazioni ritraevano sempre momenti particolari come l'alba, il tramonto o frangenti di una tempesta.

martedì 14 ottobre 2014

"Radici" di Marina Guarino


la mia radice è in quella terra
dove i fatti accaduti ancora vivono
Ninetto Rossi, Radici alla luna

Radici

La mia radice è in quella terra
dove i fatti accaduti ancora vivono
dove la preghiera brucia i tetti
e muove i passi fuori dalle chiese
sulla strade di una libertà
che non vuole ostaggi
dove la miseria non sfigura la faccia
e le mani s’imbiancano nel fiume
di un’altra esistenza.

- Marina Guarino





Un forte senso di attacamento nelle parole di Marina Guarino, non solo al luogo ma anche allo spirito che vi aleggia.


"Siamo come alberi che fissano la loro dimora nella terra che sentono prorpia…" 
                                               Rosanna Bazzano




Marina Guarino, Napoli il 30 Gennaio 1964. Studi pedagogici e teologici, insegna Religione. Amante dell'arte,porta avanti con il parroco della Chiesa S. Antonio Abate a Piazza Carlo III, un progetto di catechesi impostata sui dipinti di pittori quali Giotto, Michelangelo, Rembrandt, Chagall.
A scuola porta avanti un Progetto di "Scrittura creativa".












Ninetto Rossi, Genova 1949, è un appassionato di disegno.

http://ninettorossi.wordpress.com/about/








domenica 12 ottobre 2014

"Assaie" di Pino Daniele




cammenanno se perdono 'e ccose 
e cammenanno se ponno truvà





Quanta strade che portano a niente
è quanta strada ca ancora amma fà
ciorta ca puorte chistu turmiento
nuie nun 'nce stancamme maie…


Cammenanno se perdono 'e ccose
è cammenanno se ponno truvà
ma l'arraggio e chi nun s' è annascuso
jesce fore forte e è assaje..
Assaie, Assaie, Assaie
fino a murì...
senza perdere tiempo
fino a 'nce fà capì..


'E canzone nun fanno maie juorno
ma 'e canzone se fanno sentì
e l'arraggio 'e chi nun' s'annasconne
jesce fore forte e è assaje..
Assaie, Assaie, Assaie
fino a murì...
senza perdere tiempo
fino a 'nce fà capì..!!


- Pino Daniele
(il testo riportato sul web è pieno di errori, aferesi e apocopi gettate a casaccio, ho apportato le modifiche che ho ritenuto necessarie.)

assaie
Questa canzone si presta a un molteplicità di situazioni personali e sociali… In un blog di poesia d'amore, come questo, assume il valore della strada di una storia, del perdersi e del ritrovarsi, della caparbietà in amore, della tenacia dei sentimenti quando si ama davvero e non ci si nasconde, nel senso non solo di avere il coraggio di dichiararsi apertamente ma anche di mettersi in gioco, di chi non recita l'amore ma ama… assaie!





Giuseppe Daniele, detto Pino (Napoli, 19 marzo 1955, 05 gennaio 2015), è un cantautore e chitarrista italiano.






Lina Sastri
(Napoli) è un'attrice e cantante italiana. 



sabato 11 ottobre 2014

"Quando…" di Akiko Yosano


Ernst Ludwig Kirchner, Nudo






Quando premo i miei seni


Quando premo i miei seni
io lentamente scosto da parte
il sipario del mistero
Come intenso ivi il colore
rosso di quel fiore.


- Akiko Yosano



Akiko Yosano (与謝野 晶子 , Yosano Akiko; 7 dicembre 1878 – 29 maggio 1942) è stata una poetessa giapponese.

Il suo vero nome era Shiyo Yosano.

Nacque nella città di Sakai, prefettura di Osaka, e fin dai tempi della scuola superiore scrisse per la rivista di poesia Myōjō. L'editore della rivista, Tekkan Yosano, la iniziò all'arte della poesia tanka, e divenne in seguito suo marito.

La sua opera più importante fu la raccolta Midaregami, pubblicata nel 1901 e contenente 400 poesie.
Morì a causa di un infarto nel 1942.






Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, 6 maggio 1880 – Davos, 15 giugno 1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco.

giovedì 9 ottobre 2014

Poesia 536 di Emily Dickinson



Auguste Rodin, La mano di Dio




536

Il cuore chiede Piacere - prima -
e poi - che non ci sia Pena - 
e poi - s'accontenta di piccoli Sollievi
che placano il dolore -

E poi - riuscire a dormire -
e poi - se lo permettesse
il suo terribile Giudice
la libertà di morire -

- Emily Dickinson


Il poeta e il suo "male di vivere", così Montale definiva quello che Baudelaire chiamava "spleen"; il peso insostenibile delle amarezze e delle delusioni, delle aspettative tradite, quel magico tempo verbale "futuro incantato", che  Ted Hughes vedeva negli occhi di Silvia Plath il giorno delle loro nozze, che diventa futuro perduto.
Emily lo descrive con lucida precisione in queste poche righe… 
                                                                                                                  
                                                                                                                      Rosanna Bazzano




Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.












François-Auguste-René Rodin (Parigi, 12 novembre 1840 – Meudon, 17 novembre 1917) è stato uno scultore e pittore francese.









mercoledì 8 ottobre 2014

"Lei" di Nichita Stănescu


fili di anima al vento
William Watherhouse, Spettinata dal vento



Lei era divenuta pian piano parola,
fili di anima nel vento,
delfino negli artigli delle mie ciglia,
pietra che disegna anelli nell’acqua,
stella dentro il mio ginocchio,
cielo dentro la mia spalla,
io dentro il mio io.

Nichita Stănescu da “Nodi e segni”, 1982 
(Traduzione di Fulvio Del Fabbro e Alessia Tondini)


E ci piace essere amate così…


Nichita Stănescu (Ploieşti, 31 marzo 1933 – Bucarest, 13 dicembre 1983) è stato un poeta e saggista romeno, noto vincitore del premio letterario per la Poesia Струшки Вечери на Поезијата, del quale sono stati insigniti anche i Premi Nobel Eugenio Montale e Pablo Neruda. Dopo la caduta della Cortina di Ferro, fu eletto membro permanente dell'Academia Română.











John William Waterhouse (Roma, 6 aprile 1849 – Londra, 10 febbraio 1917) è stato un pittore britannico di epoca vittoriana ultimo rappresentante dello stile dei preraffaelliti. È noto soprattutto per i suoi soggetti mitologici e per le protagoniste femminili dei suoi dipinti, incarnazioni di grazia o donne fatali.







domenica 5 ottobre 2014

"So' ddiec' anne" di Libero Bovio

sulitaria, penzarosa, ricamanno 'a vesta 'e sposa
Eugene de Blaas, The love letter



So’ ddieci’ anne


So’ dieci’ anne, e, penzarosa,
tu ricame ’a veste ’e sposa:

so’ dieci’ anne ca te spiego
ca pe’ me nce vo’ n’impiego...

So’ dieci’ anne... E tu m’aspiette
tutt’ ’e ssere, ’npunto ’e sette,
for’ ’a ll’asteco, affacciata...

Saglie ’o sisco ’a miezo ’a strata,
cade ’a ll’asteco na rosa
cu na lettera attaccata.

Dice ’a lettera: « Mio amore,
sii costante nella vita,
ché il mio cuore è nel tuo cuore...
                               Margherita ».


So’ dieci’ anne... E dint’ ’a strata
cchiù ’e na cosa s’è cagnata...

Geretiello ’o canteniere
s’è vestuto ’a berzagliere,

Furtunata ’a sfurtunata
ll’ata sera s’è spusata
dint’ ’a cchiesia a bintun’ore...

Margarì, prega ’o Signore
ca nce desse fede e forza
pe’ ’sta vita e pe’ ’st’ammore...

Quanta suppliche aggio scritto,
refunnenno carta e ’gnosto.
Tutt’ ’e juorne: « Il sottoscritto
                    chiede un posto ».


So’ dieci’ anne, ma a’ stess’ora,
Margarì, m’aspiette ancora...

sulitaria, penzarosa,
ricamanno ’a veste ’e sposa...

« Nonna nonna nunnarella... »
cchiù ’e na connola nuvella
tu te guarde tristamente...

E na lacrema cucente
cade ncopp’ ’a veste ’e sposa
ca, stracquata, tiene mente.

Ma a’ stess’ora, ’a stessa rosa
porta ’a lettera attaccata,
condicendo: « La tua sposa
                        sta malata! »


- Libero Bovio



Come puo essere difficile e triste a volte sperare…




Libero Bovio (Napoli, 8 giugno 1883 – Napoli, 26 maggio 1942) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo, giornalista italiano, autore di testi di molte celebri canzoni in lingua napoletana. Insieme a Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo ed E. A. Mario è stato un artefice della cosiddetta epoca d'oro della canzone napoletana.










Eugenio De Blaas, noto anche come Eugene von Blaas o Eugene de Blaas (Albano Laziale, 24 luglio 1843 – Venezia, 1931), è stato un pittore italiano naturalizzato austriaco.