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domenica 3 aprile 2016

"La corpa" di Prospera Paturnia

prentetevi la corpa, che vi attocca
Eugene de Blaas, Dopo il litigio


La corpa

Egreggio mio signore, mi cretito?
Faccio le croce con mana smerzata!
Ancora non vi abbasta? (siete artito!),
mi avete ggià abbastanza lazzariata!

Voi ll’avite levato e voi mettito!
Aveto tetto stevo disperata,
per questo che co me vi siete aunito,
poi malamente me ne ate mannata.

Non mi volete bbene, e s’è capito,
ner cuoro vostro vi portate a n’ata,
con me vi siete solo divertito
e poi fossi io quella che si è cagnata?

Prentetevi la corpa, che vi attocca,
e misurate le parole mmocca.

- Prospera Paturnia


Ho già postato altre volte esempi di italiano volutamente storpiato dall'autore (Di Giacomo - Russo - Bovio) che si è divertito a far parlare il protagonista di una poesia come un dialettofono che tenta di mettere "'a lengua 'int''o ppulito".

Stavolta mi sono divertita a cimentarmici io, con la immaginaria risposta a un uomo, che prima usa parole lapidarie e taglienti  per chiudere la relazione con una malcapitata, e che poi invece di chiedere scusa, tenta di ribaltare la vicenda e rilancia l'accusa (addirittura!), asserendo che sia stata  lei ad essere cambiata e a non amarlo più. La poverina , che ha come unica colpa quella di essere innamorata di lui, e una volta cacciata in malo modo, di essersi dolorosamente e dignitosamente ritirata in silenzio; invece di ricevere le scuse, non si capacita di essere ancora una volta messa sul banco degli imputati e si difende.
Del resto anche secondo i cristiani, Dio sulla croce  insegna a perdonare, sì, ma a perdonare a chi si scusa, difatti promette il paradiso solo al ladrone pentito, le scuse sono presupposto fondamentale del perdono, e invece molto spesso le donne finiscono per chiedere scusa anche del dolore che viene inflitto a loro, e questo è profondamente ingiusto.

"Dovrei chiedere scusa a me stessa per non essermi mai creduta abbastanza" - Alda Merini 



Eugenio De Blaas, noto anche come Eugene von Blaas o Eugene de Blaas (Albano Laziale, 24 luglio 1843 – Venezia, 1931), è stato un pittore italiano naturalizzato austriaco.


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