il tuo sonno è circondato tutto dalle mie domande... (dip. Notte stellata, Vincent Van Gogh) |
Cominciano ad accendersi
le domande della notte.
Ve ne sono di distanti, quiete,
immense, come astri:
chiedono da lassù
sempre
la stessa cosa: come sei.
Altre, fugaci e minute,
vorrebbero sapere cose
lievi di te e precise:
misura
delle tue scarpe, nome
dell’angolo del mondo
dove potresti aspettarmi.
Tu non le puoi vedere,
ma il tuo sonno
è circondato tutto
dalle mie domande.
E forse qualche volta
tu, sognando, dirai
di si, di no, risposte
miracolose e casuali
a domande che ignori,
che non vedi, che non sai.
Perché tu non sai nulla:
e al tuo risveglio,
loro si nascondono,
invisibili ormai, si spengono.
E tu continuerai a vivere
allegra, senza mai sapere
che per metà della tua vita
sei sempre circondata
da ansie, tormenti, ardori,
che incessanti ti chiedono
quello che tu non vedi
e a cui non puoi rispondere.
- Pedro Salinas
"Quando ci s'innamora si soffre inevitabilmente.
La domanda più frequente è: <Quanto ti sono mancato?>. Che vuol dire: < Quanto hai sofferto per me?> e se la risposta è tiepida vuol dire che anche il sentimento non ha più sapore.
Perché più si sta male più si è innamorati: è come una cartina al tornasole.
Anche Proust ne La ricerca del tempo perduto annotava: "Spesso, per poter scoprire che siamo innamorati, forse affinché questo accada, bisogna che arrivi il giorno del distacco." ."
da Sull'amore, Paolo Crepet
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