google-site-verification: googlee552bc4c0d65a0b4.html

giovedì 18 luglio 2013

"L'attesa" di Heinrich Heine

perché aspettare è la pena più dura!
Damian Klaczkiewicz, In attesa


Fammi straziare con pinze roventi,
fammi sfregiare e incidere il viso;
con verghe e sferze fammi frustare,
solo ti prego non farmi aspettare!

Fammi soffrire con ogni tortura,
rompere l'ossa,
ma non aspettare -
Perché aspettare è la pena più dura!

Fino alle sei, ieri pomeriggio,
ho atteso in preda alla disperazione -
invano, strega: tu non sei venuta,
per poco non ho perso la ragione!

Avvolto nelle spire di serpente
la smania mi teneva - e sussultavo
ad ogni squillar di campanello -
ma non eri tu, e ogno volta crollavo!

Non sei venuta - furioso, io fremo,
e Satana all'orecchio mi sussurra:
il fiore di loto, così io temo,
si burla di te, vecchio demente!

- Heinrich Heine


Questa poesia contiene una dedica ad un'amica che ieri sera al telefono mi diceva:

- Mi diceva che dovevo essere io a raggiungerlo, lui avrebbe voluto ma non poteva (?!) 
Così l'ho raggiunto ovunque ed  atteso per ore, per intere mezze giornate, e l'attesa è snervante…  
Ma quando mi vedeva diceva che la mia dedizione lo innamorava. 
E io attendevo, giustificandolo sempre: il suo capo, sua moglie, un imprevisto… 
Sempre in anticipo perché non si arrabbiasse.
Lasciandomi mi ha detto che non ne poteva più, che non era possibile che ogni volta che facesse qualcosa doveva preventivare anche 10 minuti per vedere me. 
Ero colpevole di essermi arrabbiata perché mi aveva dimenticata.
Perché aveva dimenticato che, buona buona, lo stessi attendendo per dargli un regalo e, finita la sua commissione presso un ufficio, se ne era andato.


Perdonami amica mia per  ciò che penso:
Che tenerezza le donne innamorate. Che stupidità… 



Christian Johann Heinrich Heine (Düsseldorf, 13 dicembre 1797 – Parigi, 17 febbraio 1856) è stato il maggior poeta tedesco del periodo di transizione tra il romanticismo e il realismo.













Damian Klaczkiewicz, pittrice polacca, ha studiato arte nel 2009 presso l'Accademia di Belle Arti di Poznan. Utilizza la tecnica dell'acrilico su tela.


















10 commenti:

  1. Loredana Cicellyn Comneno: Io ho bisogno di vivere nel presente, l'attesa è un pò come rimandare la vita a domani… e oggi?

    Rosanna Bazzano: grazie lori! cosa diresti alla mia amica?

    Loredana Cicellyn Comneno: quello che le ho sempre detto: chi ti fa soffrire non ti merita!

    RispondiElimina
  2. L'innamorato è colui che aspetta

    Sono innamorato?
    Sì, poiché sto aspettando.
    L’altro, invece, non aspetta mai.
    Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta;
    cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo;
    ma a questo gioco io perdo sempre:
    qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato,
    esatto, o per meglio dire in anticipo.
    La fatale identità dell’innamorato non è altro che:
    io sono quello che aspetta.

    - Roland Barthes

    Forse l'altro non era innamorato… Luigi

    RispondiElimina
  3. Grazie Luigi (Luigi ?) Ma hai copiato un mio vecchio post? :) Bravo sei un alunno attento!

    Maurizio Melchiorre · 4 amici in comune
    intanto la poesia era di un uomo comunque non capisco una cosa se una sa di essere la "donna di scorta " , perchè meravigliarsi delle attese e quando dalla panchina diventa titolare (permettetemi questa metafora calcistica ) non rischia di aspettare invano a casa per una new entry ?
    2 minuti fa · Mi piace

    Rosanna Bazzano Grazie Maurizio, hai ragione anche tu… diciamo che è come farsi un autogol…

    Loredana Cicellyn Comneno Maus, l'amore è un sentimento... è inutile parlare alla ragione!!! Devi andare dritto al cuore e colpire, sperando che il dolore scacci via la passione..
    2 minuti fa · Mi piace

    Maurizio Melchiorre · 4 amici in comune
    sull'argomento c'è un bellissimo libro di de silva..la donna di scorta.. appunto..
    pochi secondi fa · Mi piace · 1

    Rosanna Bazzano E così siamo ai consigli per la lettura al mare! Bravi! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sovviene una proverbio: "Aspettare e non venire è una cosa da morire" e poi ... "Il buio e l'attesa hanno lo stesso colore." (Giorgio Faletti)"
      Oggi mi va di parlare attraverso chi ha già parlato ...
      "Quando è alta la passione è bassa la ragione" e "La fine della passione è il principio del pentimento".
      La tua amica credo stia prendendo consapevolezza e a lei auguro di ricominciare una nuova vita coltivando una nuova passione, la passione per la felicità!

      Elimina
    2. Che belle parole hai saputo trovare, Liliana! Grazie, sicuramente ti leggerà. Ti abbraccio forte forte.

      Elimina
  4. Se fosse la mia amica non le direi di non aspettarlo più (sarebbe inutile...) ma trasformare quell'attesa in un tempo suo "oltre" lui per dei pensieri costruttivi ...

    RispondiElimina
  5. Se fosse la mia amica non le direi di non aspettarlo più (sarebbe inutile...) ma trasformare quell'attesa in un tempo suo "oltre" lui per dei pensieri costruttivi ...

    RispondiElimina
  6. Si, Rosi, lo so anch'io che è inutile… l'amore ferito vuole essere guarito dall'amore…
    Le auguro quello che dentro il profondo del suo cuore lei vuole.
    Io vorrei solo che nel suo soffrire non dimentichi la sua dignità.
    Si può soffrire senza manifestarlo, si può non lasciarlo trapelare, si deve anzi.
    Tanto se un uomo ti vuole ti trova pure in capo al mondo, puoi chiuedere la mail e cambiare numero di cellulare, verrà sotto casa.

    RispondiElimina
  7. Florentino Ariza, un impiegato con la passione per la poesia, si innamora dell'adolescente Fermina Daza. Tale amore, però, non avrà coronamento prima di "cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese". (G.G. Marquez)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi accorgo solo stamattina di questo commento…

      Cioè, egregio ?, lei consiglia alla mia amica di godersi la vita tanto se una cosa deve accadere accadrà ugualmente?

      Perché questo è il succo de "L'amore ai tempi del colera", per chi non l'avesse capito il commento è riferito a questo romanzo…
      Un uomo, Florentino Ariza, si innamora di una donna, Femina Daza, che sposa un altro.
      Lei si vive la sua vita matrimoniale felicemente, e lui pure se la gode, parecchio anche…
      Poi per un caso fortuito e imprevedibile il marito, dell'unica che non è riuscito ad avere, Femina appunto, muore e lui si rifà vivo per sposarla… ormai entrambi vecchi donano all'altro ciò che il tempo e gli altri hanno lasciato di loro…

      Un caro amico scrisse una poesia per convincere le sue belle a donarsi a lui che si intitola "Si tenessemo 'o tiempo", la trovo più veritiera e praticabile come storia…
      più certa nel finale di auspicabili quanto improbabili colpi di scena…

      Elimina

Un tuo commento ci dà ragione di essere… se ci sei, batti un colpo!