ti sono un nome, ti son uno dei tanti
Jack Vettriano, Stazione ferroviaria
Ti son vicino e tu mi sei lontana,
mi guardi e non mi vedi, o s'io ti parlo,
per quanto ascolti, non però m'intendi;
ti sono questo corpo e questi suoni,
ti sono un nome, ti son un dei tanti,
come un altro sarebbe
che per nome e per vista conoscessi.
Io non son per te «io», la mia vita,
io, questa mia volontà più forte,
il mio sogno, il mio mondo, il mio destino.
Io non sono per te: questo mio amore
disperato e lontano e doloroso,
gli passi accanto e non lo senti amare.
- Carlo Michelstaedter
La vita passa anche attraverso le constatazioni amare, come ci evidenziano questi versi, certezze acquisite, non ci viene detto in qual modo, ma supponiamo che le indifferenze, le scarse sensibilità, se non addirittura l'amore dell'altro per una nuova fiamma, siano all'origine di questo sentirsi trasparenti e inutili agli occhi della persona amata.
L'amore stesso, chiosa l'autore, viene svilito dalla sordità del cuore dell'amato, e diventa così disperato, lontano e doloroso.
Nessun commento:
Posta un commento
Un tuo commento ci dà ragione di essere… se ci sei, batti un colpo!