La solitudine
dipinto di Francine Vav Hove
La canzone dell'impossibile
La solitudine.
La pioggia che dolcemente cade sulla città
un pomeriggio di fine inverno dopo il temporale
raggi di sole si infiltrano tra nuvole malate
di primavera
Pensa a una stanza con finestre altissime
e un barlume di passato che riappare
come se il vivere fosse attaccato ai tuoi vestiti
e del prezzo che paghi come ogni soldato
che ha chiuso la vita in un bacio non dato
ma tu ora dimmi che cosa volevi da me
Ritorna l'ordine dopo il disordine
accettiamo il caos insieme all'utopia
e un barlume di passato che riappare
come se il vivere fosse attaccato ai tuoi vestiti
e del prezzo che paghi come ogni soldato
che ha chiuso la vita in un bacio non dato
ma tu ora dimmi che cosa volevi da me
Ritorna l'ordine dopo il disordine
accettiamo il caos insieme all'utopia
Con la matita un giorno scrissero
la nostra storia pronta ad essere cancellata
ma c'è una calma e un cielo così limpido
che non mi sembra più nemmeno una città.
Verso la fine dell'inverno il pomeriggio annuncia
la nostra storia pronta ad essere cancellata
ma c'è una calma e un cielo così limpido
che non mi sembra più nemmeno una città.
Verso la fine dell'inverno il pomeriggio annuncia
giorni lunghi e miti
cercando un senso dove non c'è un senso
è li che t'incontrai
e ora mutano insieme a te giorni e stagioni
e ora mutano insieme a te giorni e stagioni
che scendono al mare
su un letto di fiumi che parlano ancora al poeta
che scrive per te
Guardiamo il mare con l'occhio implacabile
poi ci tuffiamo tra le verdi onde
e dagli spruzzi alcune gocce si posarono laggiù
dove sull'orizzonte sta un arcobaleno
in chiave di violino.
Guardiamo il mare con l'occhio implacabile
poi ci tuffiamo tra le verdi onde
e dagli spruzzi alcune gocce si posarono laggiù
dove sull'orizzonte sta un arcobaleno
in chiave di violino.
- Roberto Kunstler, musica di Sergio Cammariere
La solitudine, che descrive il bel testo di kunstler, non è solo una condizione fisica, è una condizione dell'anima, è sentirsi estranei a tutti perché ci si sente staccati da ciò che per noi rappresenta il tutto.
La solitudine, che descrive il bel testo di kunstler, non è solo una condizione fisica, è una condizione dell'anima, è sentirsi estranei a tutti perché ci si sente staccati da ciò che per noi rappresenta il tutto.
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