Gambe... |
Gambe
Gambe,
gambe aperte, gambe ferite,
gambe stanche e annichilite.
Gambe lasciate sul bordo del letto
proprio sul ciglio di un sogno perfetto.
Gambe sul buco che
ingoia l'universo,
come il morire del giorno a se stesso.
Gambe lasciate in un tempo riemerso
dentro il rigore prezioso di un verso .
Gambe al gioire dell'alba al mattino
o sul finire di un lungo cammino.
Gambe alla cerca di un tempo mutato
verso il ritorno del
nuovo al passato.
Gambe alla foglia che stringe la
via
fin sulla strada che va a casa mia
laddove un letto già sfatto mi attende
dove altro sangue la vita sottende
e sulla scia di un moderno "Milione"
gambe già pronte a dar corso all'azione.
- Rosanna Bazzano
Bella... Belle...
RispondiEliminaTrovo la poesia atipica, tesa, traboccante di significati e perciò passibile di diverse chiavi di lettura, tutte comunque ad aprire scorci sulla meravigliosa vicenda umana, anche se spesso dolorosa; la scelta "tecnica" della rima baciata conferisce al componimento un ritmo incalzante che cattura al laccio l'attenzione del lettore sino all'ultimo verso sigillato da un singolare richiamo al "Milione". Tutta una filosofia sulle gambe racchiusa in pochi versi incalzanti e sentiti, sorretta da metafore e richiami a volte un tantino ermetici, ma sempre di chiara collocazione emotivo-esistenziale. Captante (per me uomo) la foto da Lei scelta come icona illustrativa; sia sincera: è stata una decisione mirata? mi deve consentire una maschilissima osservazione sulle gambe della fotografia: sono bellissime! Sono così belle che distraggono dai pregi della poesia. Scherzo, ovviamente, ma non troppo... D'altra parte mi rendo ben conto che mentre le gambe femminili sono, di per sé, ricche di suggestioni infinite (non a caso Giuseppe Marotta le definiva "serici alberi di cuccagna" per il desiderio maschile), le gambe scoperte di un uomo farebbero - nella migliore delle ipotesi - soltanto sorridere. In definitiva, complimenti!
RispondiEliminaLuciano Galassi