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sabato 11 maggio 2013

"Incantesimo" di Marina Cvateva

perché tu non mangi, non canti , non beva, non dorma
Katie Mc Grath,  Morgana nel film Merlino 



Ti ho versato nel bicchiere
una manciata di capelli bruciati,
perché tu non mangi, non canti,
non beva, non dorma.
Perché la giovinezza non ti sia gioia,
perché lo zucchero non ti sia dolce.
Perché tu non te la intenda nel buio della notte
con la giovane moglie.
Come i capelli tuoi d'oro
sono divenuti cenere grigia,
così gli anni miei giovani
diventeranno bianco inverno.
Perché tu diventi cieco-sordo,
perché ti dissecchi come il muschio,
perché ti dilegui come un sospiro.

- Marina Cvetaeva


Marina Ivanovna Cvetaeva, o Svetaeva, in russo: Мари́на Ива́новна Цвета́ева, pronunciato Zvetàieva (Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941), è stata una poetessa e scrittrice russa.
Nata a Mosca, fu una delle voci più originali della poesia russa del XX secolo e l'esponente più di spicco del locale movimento simbolista; il suo lavoro non fu ben visto dal regime staliniano, anche per via di opere scritte negli anni venti che glorificavano la lotta anticomunista dell'"armata bianca", in cui il marito Sergej Jakovlevič Efron militava come ufficiale; quest'ultimo, insieme al figlio e alla stessa Cvetaeva lasciarono Parigi per Mosca nel 1939, per poi venire arrestati e sparire. La poetessa rimasta sola, smarrita, una domenica d'estate del 1941 s'impicca nella camera che ha affittato nella casetta di due pensionati. La riabilitazione della sua opera letteraria avvenne solo a partire dagli anni sessanta, vent'anni dopo la sua morte.

La poesia della Cvetaeva unisce l'eccentricità a un rigoroso uso della lingua, non priva di metafore paradossali. Se durante la prima fase creativa, Cvetaeva risentì dell'influenza di Majakovskij e del suo vigore poetico, in seguito se ne distaccò grazie alla sua cultura basata sui romantici tedeschi, e quindi si accostò maggiormente sia a Pasternak sia all'animo poetico di Puskin.

Tra i suoi temi rientrano l'emotività e la sessualità femminili.


2 commenti:

  1. Mamma mia... votta nu poco 'e ncienzo!

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  2. Marina Svetaeva, grandissima poeta. La più grande del 900. Amica di Pasternark e di Rilke. Ammirata da quei due geni e non compresa solo dalle nullità.

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