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martedì 26 febbraio 2013

Il fiore di Emily Dickinson

Mi sono nascosta nel mio fiore
Jhonn William Watherhouse, La mia rosa



Mi son nascosta nel mio fiore,
così che, quando appassirà dentro il tuo vaso,
per me tu senta, senza sospettarlo,
quasi una solitudine.

- Emily Dickinson

Ci sono momenti in cui le parole sembrano inutili



Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.
Emily Dickinson visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata, ebbe modo di fare solo rare visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. La giovane donna amava la natura, ma era costantemente ossessionata dalla morte, vestiva solo di bianco in segno di purezza. 

1 commento:

  1. Dai versi innanzitutto si capisce come Emily Fiore sia o si senta parte del vaso cui si rivolge.
    In questo ella esprime già fin d'ora il proprio timore che il proprio appassire, invecchiare, non sarà ben accetto da quel vaso che ancora volentieri oggi la contiene.
    Di conseguenza ella già pensa di star nascosta nel proprio fiore, (anzi, già da tempo si è nascosta), coltivando la speranza che quando succederà l'appassimento, un sostanziale rifiuto e abbandono temendo ancora, decidendo ella di nascondersi, allontanarsi, egli senta per lei questa quasi solitudine....
    Ma a mio avviso è il senso di solitudine che forse patologicamente avverte nonostante e a dispetto di propria attuale fiorente gioventù, e di una compagnia come quella del vaso di cui evidentemente diffida, esprimendo in questo modo un proprio senso di solitudine e abbandono che vuole proiettare sull'altro (forse non solo il vaso in oggetto). f.l.

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