"Addormentarsi adesso
svegliarsi tra cento anni, amor mio..."
"No,
non sono un disertore.
Del resto, il mio secolo non mi fa paura
il mio secolo pieno di miserie e di scandali
il mio secolo coraggioso grande ed eroico.
Non ho mai rimpianto d'esser venuto al mondo troppo presto
sono del ventesimo secolo e ne son fiero.
Mi basta esser là dove sono, tra i nostri,
e battermi per un mondo nuovo..."
"Tra cento anni, amor mio..."
"No,
prima e malgrado tutto.
Il mio secolo che muore e rinasce
il mio secolo
i cui ultimi giorni saranno belli
la mia terribile notte lacerata dai gridi dell'alba
il mio secolo splenderà di sole, amor mio
come i tuoi occhi..."
- Nazim Hikmet
Questa poesia mi ha riportato alla mente questa canzone. Chissà se Ron conosceva questa poesia quando ne ha scritto il testo, o se l'aveva conosciuta e faceva parte di quel sedimento di cultura che ci resta da tutte le cose che apprendiamo, che apprezziamo…
Certo capita a tutti di voler saltare a pié pari i momenti difficili e volersi risvegliare quando tutto sia passato…
Nâzım Hikmet-Ran, in italiano spesso scritto Nazim Hikmet (Salonicco, 20 novembre 1901 – Mosca, 3 giugno 1963), è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito "comunista romantico" o "rivoluzionario romantico", è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna.
Vorrei incontrarti tra cent'anni… Bella, un saluto
RispondiEliminahttps://youtu.be/r6JnfKFcQzQ
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