venerdì 30 novembre 2012
giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
"Attrazione inesorabile" di Vladimir Majakovshij
Forse non vado a casa mia io, quando vengo da te? |
Attrazione inesorabile
Attrazione inesorabile:
non c’è stupore, né paura,
ma la sola consapevolezza
di vivere una sensazione inevitabile…
benefica. Necessaria.
Frugare e godere di quanto ci appartiene.
Ritrovare chi si vuole
e sentirsi nel posto più intimo
e protetto, la propria casa.
E sapersi avvinti, stretti, allacciati,
senza esserne mai paghi,
senza chiedersene il motivo,
senza pensare se sia giusto o meno,
abbandonandosi,
vivendo quel richiamo
come la più naturale
delle condizioni umane…
Non è forse questo l’Amore?
Le flotte: anche loro convergono verso il porto.
Il treno: anche lui corre verso la stazione.
E io verso di te a maggior ragione,
perché io amo,
mi sento proteso e attratto.
L’ultimo cavaliere puskiniano
scende a godersi nel sotterraneo
i suoi beni e a frugare.
Così io a te ritorno, amata.
Mio è questo cuore, e io godo di quanto è mio.
Voi ritornate a casa tutti lieti,
a raschiarvi di dosso la sporcizia,
radendovi e lavandovi.
Così io, tornando a te.
Forse non vado a casa mia io,
quando vengo da te?
Il grembo terrestre attende i terrestri.
Noi volgiamo alla mèta finale.
Così io verso di te tendo inesorabilmente:
anche appena separati,
anche appena abbiamo finito di vederci.
- Vladimir Majakovskij
martedì 27 novembre 2012
"Ho amato allora..." di Otto-Raúl González
la sognai come un sesto continente... (La nascita, No Man's Land, Cassandra Wainhouse) |
Ho amato allora il suo corpo e la sua anima.
La sua pelle fu per me la terra ferma;
la sognai come un sesto continente
non ancora riportato sulle mappe.
Ho sognato la baia della sua bocca.
I suoi capelli erano una selva vergine
che apriva il suo mistero minerale ed offusco.
Ho sognato le città dei suoi seni.
I fiumi delle vene che affiorano sulla sua pelle
erano rotte aperte
alla navigazione e al godimento.
Si poteva viaggiare nel suo sguardo.
Nelle bianche pianure delle sue mani
ho coltivato mais e buone relazioni.
Poi non potei stare se non vicino a lei.
- Otto-Raúl González
lunedì 26 novembre 2012
" Riprendo a mentire con grazia" di Julio Cortàzar
A volte torni la sera, quando leggo... |
Riprendo a mentire con grazia
Riprendo a mentire con grazia,
mi inchino rispettoso allo specchio
che riflette il mio collo e la cravatta.
Credo d’essere questo signore che esce
tutti i giorni alle nove.
Gli dei sono morti uno a uno in lunghe file
di carta e cartone.
Niente mi manca, neanche tu
mi manchi. Sento un buco, però è facile
un tamburo: pelle ai due lati.
A volte torni la sera, quando leggo
cose che tranquillizzano: bollettini,
il dollaro e la sterlina, i dibattiti
delle Nazioni Unite. Mi sembra
che la tua mano mi pettina. Non mi manchi!
Solo cose minute all’improvviso mi mancano
e vorrei ricercarle: la contentezza
e il sorriso, questo animaletto furtivo
che ormai non vive più fra le mie labbra.
- Julio Cortàzar
domenica 25 novembre 2012
"Si chesta rosa..." di Prospera Paturnia
Si chesta rosa
Si chesta Rosa nun tene cchiù addore,
seccasse, ca è fernuto ’o tiempo nuosto,
nun l’arracquate cchiù, meglio ca mmore’.
si nun tene culore all’uocchie vuoste.
Ma… si avite parlato pe’ dispietto
meglio ca mo ’a fernite ’e fa ’o nzeriuso,
pecché sta spina m’è trasuta mpietto:
pe vvuie stu core è nu ciardino nchiuso.
- Prospera Paturnia
Traduzione:
Se questa rosa ha perso il suo profumo,
seccasse, ché è finito il tempo nostro,
non innaffiatela più, meglio che muoia,
se non ha più colore agli occhi vostri.
Ma... se avete parlato per farmi dispetto
meglio che la smettiate di fare l'offeso
perché il vostro dire è una spina nel petto:
per voi questo cuore è un giardino chiuso.
- Rosanna Bazzano
Purtroppo, come sempre, nella traduzione rimane il senso e l'emozione ma sofferente della perdita ovvia di un po' della musicalità, specie in una poesia rimata come questa...
sabato 24 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
"Spiegazione" di Karin Boye
immersa nella tua bellezza... |
Spiegazione
Immersa nella tua bellezza
vedo spiegata la vita
e la soluzione dell'enigma oscuro
svelata.
Immersa nella tua bellezza
voglio pregare.
Il mondo è santo
perché tu esisti.
Senza respiro per chiarezza
annegata nella luce,
volevo morire vicina a te
immersa nella tua bellezza.
- Karin Boye
Ciò che è bello fa il mondo bello... spiegarsi, sempre.
giovedì 22 novembre 2012
" Devi amarmi così" di Sara Teasdale
devi amarmi così... (dip. Just the way it is, Jack Vettriano) |
Devi amarmi così
Tu devi amarmi con tutto il tuo cuore,
o non darmi nemmeno un po' d'amore.
Misera cosa è un amore a metà:
non è né prigionia né libertà.
È con l'anima che mi devi amare
oltre che con il corpo, lietamente,
o ad un'altra il tuo amore dedicare
e me ne importerà meno di niente.
- Sara Teasdale
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Napoli, Italia
mercoledì 21 novembre 2012
sesta luna... di Rosanna Bazzano
il nostro amplesso è sempre viva lotta.... (dip. "Game on", Jack Vettriano) |
sesta luna
… e insieme a te
che non ho più saputo
fare l’amore
in modo conveniente.
Non ho saputo infatti
più aspettare
che fosse il tempo,
l’attimo appropriato,
il luogo confacente,
il giusto afflato.
Il nostro amplesso
è sempre viva lotta,
l’istinto primordiale
che riappare,
la fiera
che ti atterra
con destrezza,
carezza fatta
crimine efferato,
eccidio di dolcezza,
eccesso di peccato.
Ermioni, 6 agosto 2011 – luna crescente
- Rosanna Bazzano
da "Lune d'agosto", Intra Moenia edizioni, giugno 2012
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Napoli, Italia
martedì 20 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
"Batto alla tua porta" di Alda Merini
Batto alla tua porta di sogno... come una bambina che cerca pace... |
Batto alla tua porta di sogno
con le mie nocche leggere,
con le mie mani leggere
come una bimba che cerca pace.
Vorrei parlarti del freddo del cuore,
del mio cuore di radice ferita.
Vorrei dirti che come te
ho bevuto un vino di troppo,
un vino di giusquiamo dolce,
un vino volonteroso
per cui la volontà dei poeti
diventa roccia sicura.
Tu che sei scalatore di mondi,
dovresti dirmi
perché la grazia rimane indietro
e perché dove c’è neve c’è freddo,
e dove c’è fuoco di passione
riarde il malefizio.
Ma poiché mi gratifico molto
di ciò che non ho in assoluto,
vorrei dirti che il mio cammino
è fatto di rose rosse
ogni volta che dal mio sguardo lui cade
come falce in cerca della morte.
- Alda Merini
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Napoli, Italia
domenica 18 novembre 2012
"Me vase nzuonno" di Prospera Paturnia
ma po' me vase nzuonno e io nun 'o ssaccio... (dip. di Angelo Batti) |
Me vase nzuonno
Quanto vurria sentirme cchiù apprezzata,
tenuta comme 'a lampa 'o Salvatore,
cu diecemila ciance avvezziata:
'o bbene cchiù prezziuso 'e chistu core.
Si me lamento dice ca so' trista,
si me metto a dispietto songo nzista,
dice c'appriezze 'o bbene ca te faccio...
ma po' me vase nzuonno e io nun 'o ssaccio...
- Prospera Paturnia
L'amore va manifestato affinché l'altro ne goda e ciò alimenti il suo amore...
venerdì 16 novembre 2012
"Ode al giorno felice" di Pablo Neruda
Questa volta lasciatemi essere felice... dip. Vincent Van Gogh, Passeggiata al chiaro di luna |
ODE AL GIORNO FELICE
Questa volta lasciatemi
essere felice,
a nessuno è successo niente,
non mi trovo da alcuna parte,
accade solamente
che sono felice
in tutti i punti del cuore,
mentre cammino,
dormo o scrivo.
Che posso farci:
sono felice,
sono più innumerevole
dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso
e l’acqua sotto,
gli uccelli in alto,
il mare come un anello
alla mia cintura,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu accanto a me sulla sabbia
sei sabbia,
tu canti e sei canto,
il mondo
è oggi la mia anima,
canto e sabbia,il mondo
è oggi la tua bocca,
lasciatemi
nella tua bocca e nella sabbia
essere felice,
felice perché sì, perché respiro
e perché tu respiri,
felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate
che io solo
sia felice,
con tutti o senza tutti,
felice
con l’erba
e la sabbia,
felice
con l’aria e la terra,
felice,con te, con la tua bocca,
felice.
- Pablo Neruda
giovedì 15 novembre 2012
"In fondo alla miniera più segreta" di Josè Saramago
cerco la tua mano...
In fondo alla miniera più segreta
In fondo alla miniera più segreta,
all' interno del frutto più distante,
nel vibrare della nota più discreta,
nella conchiglia più ritorta e risonante,
nello strato più denso di pittura
nella vena che nel corpo più ci sonda,
nella parola che dica più dolcezza,
nella radice che più scende, più nasconde,
nel silenzio più fondo della pausa
in cui la vita si è fatta eternità,
cerco la tua mano, decifro la causa
di non credere e volere, infine, intimità.
- Josè Saramago
lunedì 12 novembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
"Qui ti amo" di Pablo Neruda
Qui ti amo... |
Qui ti amo
Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.
La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.
O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui ti amo.
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attracca la sera.
La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
- Pablo Neruda
giovedì 8 novembre 2012
mercoledì 7 novembre 2012
"Non restare immobile" di Mario Benedetti
non restare immobile... |
Non restare immobile
sul bordo della strada
non congelare il giubilo
non amare con noia
non ti salvare adesso
ne mai
non ti salvare
non ti riempire di calma
non riservarti del mondo
solo un angolo tranquillo
non lasciar cadere le palpebre
pesanti come giudizi
non restare senza labbra
non ti addormentare senza sonno
non pensarti senza sangue
non giudicarti senza tempo
ma se malgrado tutto
non puoi evitarlo
e congeli il giubilo
e ami con malavoglia
e ti salvi adesso
e ti riempi di calma
e riservi del mondo
solo un angolo tranquillo
e lasci cadere le palpebre
pesanti come giudizi
e ti asciughi senza labbra
e ti addormenti senza sonno
e ti pensi senza sangue
e ti giudichi senza tempo
e resti immobile
sul bordo della strada
e ti salvi allora
non restare con me
- Mario Benedetti
lunedì 5 novembre 2012
"Sonetto 73" di William Shakespeare
In me tu cogli quel tempo dell'anno... (Gelso in autunno, Vincent Van Gogh) |
Sonetto 73
In me tu cogli quel tempo dell'anno
che sono avvinte brune e scarne foglie
ai freddi rami, cori che si sfanno,
ove cantar di piume più non soglie.
In me tu scorgi il tramontar del giorno
che 'l sol dissolve verso la sua meta
e lenta l'altra notte t'è d'attorno,
altro sé del morir che tutto accheta.
In me tu vedi il baglio di quel fuoco
che giace sulle ceneri d'infante
come letto su cui dovrà spirare,
consunto da che un dì gli diede loco.
Questo tu avverti, ed è al tuo amor temprante
e chi stai per smarrire ti fa amare.
- William Shakespeare
domenica 4 novembre 2012
Strofette di Prospera Paturnia di Scasazze
'e spicce 'e lasso sempre pe' mazzetta... |
’A pressa
Comme dicite, egreggio mio signore,
ogge nun è jurnata e jate ’e pressa?
Tenite poco tiempo pe’ fa ammore
e avimma fa na cosa ampressa ampressa?
Sapite che vve dico, ’ossignuria:
’e spicce ’e llasso sempe pe’ mazzetta!
Pe’ nun perdere tiempo, arrasusia,
mentre fuite… chiuriteve ’a vrachetta…
- Prospera Paturnia di Scasazze
sabato 3 novembre 2012
"Vi è un incanto" di George Gordon Noel Byron
vi è un' estasi sulla spiaggia solitaria |
Vi è un incanto
Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un' estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un' armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura,
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima
per confondermi con l’universo,
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere.
- George Gordon Noel Byron
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