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fine agosto… Carlo Trevisan, Ombrellone di Moretti (2006) |
Fine agosto
Fine agosto. I turisti sono partiti.
A Bellariva ormai ci sono solo i biancocrinuti e il liscio ha preso il sopravvento nelle sale.
Anch'io la vivo da turista, anche se ci abito già da un po’ e vi frequento scuola.
Tutta Rimini ho vissuta da turista.
Il mio posto preferito è la libreria Ugolini a piazza Tre martiri, ci passo ore e ore a sfogliare libri e a rubare pensieri che non posso permettermi di acquistare.
Qualche volta all'uscita mi siedo al bar a bere un frappè come le mie compagne di classe, quelle riminesi intendo.
Ad Arzano le quindicenni non si siederebbero al tavolino di un bar, anzi le donne in genere non vi siederebbero, anzi non c'è neanche un bel bar con i tavolini in centro.
Anche solo entrare nel bar pare sia sconveniente.
Io non ci sono mai entrata, le mie amiche dicono che non si fa, come del resto non si fanno tante altre cose che non stanno bene per una ragazza, che anche le nostre madri non fanno e credo anche le nonne non abbiano mai fatto, anche se non riesco a capire il perché.
Certi "perché" sono sfuggenti, o semplicemente inesistenti, sono dei diktat incisi direttamente nella materia cerebrale.
Non mi sono mai piaciute le imposizioni ma non sono mai entrata in un bar, sarà per questo che non conoscevo l'esistenza questo beverone schiumeggiante e dolce chiamato frappè.
Una libreria ad Arzano poi è semplice utopia, non c'è neanche una biblioteca!
Vi dovrò tornare tra pochi giorni, nuovo trasferimento di mio padre, dietro front.
Questi ultimi giorni li passo in centro, alla Ugolini, al mattino, e al mare, Bagno 95 - Florida , nel pomeriggio.
Le ombre degli ombrelloni si sono allungate e un venticello sottile porta a riva le urla dei gabbiani che paiono infrangersi sul bianco dei mosconi ed essere rifratte in una eco leggera e distante.
Io mi lascio vestire di rosso dal sole delle sette e scopro i miei seni, quando mi pare che non ci sia nessuno.
Mi fa sentire libera…
È un sollievo…
Vivere qui è un sollievo...
- Rosanna Bazzano
Questo racconto descrive una realtà risalente a trent'anni fa, è uno dei pochi mie racconti veramente autobiografici, e riflette oltre una realtà oggettiva anche un modo di pensare che era diffuso nella mia fetta di società ed elaborato con i miei occhi e le mie sensazioni di allora.
Da allora vivo ad Arzano, provincia nord di Napoli, dove però adesso c'è finalmente un bar con i tavolini in piazza, le donne non si fanno alcun problema e mi viene quasi da ridere pensando al vecchio modo di viverlo, al meno nelle mie amicizie…
La libreria e la biblioteca sono ancora una nota dolente, ahimé, ahinoi…
Carlo Trevisan (Cesena, 1965). Compie l'intera formazione scolastica in Borgo San Sepolcro, città natale di Piero della Francesca e Luca Pacioli. Abbraccia da subito una espressione pittorica surreale. E’ redattore della rivista versiliese d'arte e cultura SINOPIA; entra a fare parte del Movimento Artistico Versilia; dal 1993 collabora con il laboratorio di sperimentazione multimediale IL TEATRINO DEI BISOGNI CONSAPEVOLI, diretto dal ricercatore e poeta Riccardo Mazzoni; fino al 2000 fa parte dell'Unione Cattolica Artisti Italiani U.C.A.I.. Con il nuovo millennio, lasciando ogni corrente e associazione, inizia il suo percorso artistico personale, vivendo tra la Versilia e la città di Verona. Dal 2001 collabora con alcune gallerie d’arte (Verona, Como, Treviso, La Spezia, Reggio Emilia, Milano) e partecipa a importanti fiere d’arte nazionali. Nel 2009 è tra i vincitori del concorso KINDER ART indetto dalla Ferrero ed espone l’opera vincitrice alla Triennale Bovisa di Milano (catalogo Electa) e poi alla Fondazione Ferrero di Alba. Nell’autunno 2012 viene selezionato da una galleria d’arte francese con cui inizia a collaborare esponendo a Parigi.