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martedì 31 dicembre 2013

"Con il fior de le bocca umida a bere" di Gabriele D' Annunzio


Buon anno!



Con il fior de la bocca umida a bere

Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de ‘l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.

- Gabriele D' Annunzio

Gabriele D'Annunzio, principe di Montenevoso, a volte scritto d'Annunzio, come usava firmarsi (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare, politico e giornalista italiano, simbolo del Decadentismo italiano, del quale fu il più illustre rappresentante assieme a Giovanni Pascoli, ed eroe di guerra.
Soprannominato il Vate cioè "il profeta", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. Come letterato fu «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana e come politico lasciò un segno sulla sua epoca e una influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti.

domenica 29 dicembre 2013

"Tu duorme" di Ferdinando Russo

Tu duorme, io veglio!
Angelo Batti, Dormendo

Tu duorme… (I parte)


Tu duorme, io veglio! E quanno sto scetato,
pecché 'a notte nun pozzo arrepusà,
te sonno, e cu chist'uocchio affaticato
te veco dint' 'o suonno smanià!

Che staie sunnanno, Sciore 'e passiona?
Pozzo sperà? Pozzo sapé che d'è?
No! So' pazzo! Perdoname! Perdona!
Io nun me credo ca te suonne a me!

Io nun me credo ca tu me vuo' bene,
e, 'a verità, nun ce aggio mai creduto!
Ma penzo a stu Destino, e a chesti ppene,
e a chisto core, appriesso a te perduto!

Duorme cuntenta, Sciore mio d'ammore!
E quanno 'o sole all'alba arriva a te,
te porta tutt' 'o fuoco e chistu core,
ma nun fa niente si nun pienze a me!

- Ferdinando Russo, Sinfonia d'amore (1905)




Traduzione (I parte)

Tu dormi, io veglio! E quando sono sveglio,
perchè di notte non riesco a riposare,
ti sogno, e con lo sguardo stanco
ti vedo nel tuo sonno smaniare!

Cosa sogni, Fiore di passione?
Posso sperare? Posso sapere che cos'è?
No! Sono pazzo! Perdonami! Perdona!
Io non posso credere che tu sogni me!

Io non posso credere che tu mi voglia bene,
e, in verità, io non ci ho mai creduto!
Ma penso al mio Destino, a queste pene,
e a questo cuore, appresso a te perduto!

Dormi contenta, Fiore mio d'amore!
E quando all'alba il sole arriva a te
ti porti tutto il fuoco del mio cuore
e non fa niente se non pensi a me!

- Trad. Rosanna Bazzano

Avete mai pensato che le cose, gli oggetti, abbiano una loro volontà? ieri ho terminato di leggere "La moneta di Akragas" un piccolo, innocuo, racconto di Camilleri, dove una moneta di inestimabile valore manifestava una sua volontà di sparire.
Stamane ricopiando questo testo, da un libro in mio possesso, il racconto mi è tornato in mente… 
È la seconda volta che riesco a trovare, e acquisto, lo stesso libro antico, per regalarlo alla stessa persona, e per la seconda volta accade qualcosa per cui non è più il caso di regalarglielo. 
Quasi che l'autore, Ferdinando Russo, non voglia  (o non voglia ancora, o in questo modo) che questo suo testo finisca nelle mani di questo collezionista a cui manca quest'unico libro per avere tutta la produzione letteraria del grande poeta.
Ed io adesso ne ho due esemplari… 
La vita ha i suoi motivi, che svela solo a suo tempo…



Ferdinando Russo (Napoli, 25 novembre 1866 – Napoli, 30 gennaio 1927) è stato un poeta e autore di canzoni napoletane e in italiano.
(La bio di wikipedia, in questo caso, dice veramente nulla. Prometto di stilare una bio che renda meglio l'idea del grandissimo poeta che è stato  don Ferdinado.)











venerdì 27 dicembre 2013

"Rassegnazione per principianti" di Mascha Kaléko



per cercare il senso profondo non sprofondare


Rassegnazione per principianti 

Tu non cercare nulla. Non c'è niente da trovare,
Niente da capire. Accontentati.
Quando verrà il loro tempo fioriranno i tigli
Sopra la tomba scavata di fresco.

Quando verrà il suo tempo si dissiperà il buio,
Scintillerà la luce rinata.
Niente è concluso, tutto continua.
E tu sarai allegro. O forse no.

Tra sparire e ricominciare
L'impossibile accade.
Come e perché non è stato svelato.
Suona nuova al principiante l'antichissima melodia.

Per cercare il senso profondo, non sprofondare.
Tu non cercare. Così lo troverai.

- Mascha Kaléko



Mascha Kaléko, (Golda Malka Aufen il 7 giugno 1907 a Chrzanów , Austria (oggi Polonia), morto 21 gennaio 1975 a Zurigo ), è stata una poeta ebrea di lingua tedesca.












giovedì 26 dicembre 2013

"A Titina" di Eduardo De Filippo



Titina De Filippo





A Titina

Era tutt’uocchie
E chelli mmane
Asciutte e bianche,
bianche ‘e chillu biancore d’ ’a magnolia,
che sapevano fa’!

- Eduardo De Filippo


Traduzione

Era tutt'occhi
E quelle mani
Asciutte e bianche,
bianche del biancore della magnolia,
che sapevano fare!

Trad. Rosanna Bazzano




Eduardo De Filippo, noto semplicemente come Eduardo (Napoli, 24 maggio 1900 – Roma, 31 ottobre 1984), è stato un drammaturgo, attore,regista, poeta e senatore a vita italiano.

Fra i massimi esponenti della cultura italiana del Novecento, è stato autore di numerosi drammi teatrali da lui stesso messi in scena e interpretati e, in seguito, tradotti e rappresentati da altri anche all'estero. Per i suoi meriti artistici e i contributi alla cultura, fu nominato Senatore a vita dall'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Titina De Filippo, vero nome Annunziata (Napoli, 27 marzo 1898 – Roma, 26 dicembre 1963), è stata un'attrice teatrale italiana.

Fu fra le più grandi attrici del teatro napoletano del Novecento.

lunedì 23 dicembre 2013

"C'era" di Juan Ramòn Jiménez


c'era
Peter Paul Rubens, Natività




C'era

L'agnello belava dolcemente.
L'asino, tenero, si rallegrava
in un caldo richiamo.
Il cane latrava,
quasi parlando alle stelle…
Mi destai. Uscii. Vidi orme
celesti nel suolo
fiorito
come un cielo
capovolto.
Un alito tiepido e dolce
velava il bosco;
la luna andava declinando
in un tramonto d'oro e di seta,
che sembrava un ambito divino…
Il mio petto palpitava,
come se il cuore avesse avuto vino…
Aprii la stalla per vedere se
era lì.
C'era!


- Juan Ramòn Jiménez 

Anche se non si è cattolici, o del tutto non si è credenti in nessuna fede, la bellezza della poesia resta nella sua personale espressione del sentire.

A chi è cattolico credente il mio Buon Natale.




Juan Ramón Jiménez Mantecón (Moguer, 24 dicembre 1881 – San Juan, 29 maggio 1958) è stato un poeta spagnolo. Premio Nobel per la letteratura nel 1956, è stato uno dei più importanti intellettuali della generazione del '14.











Sir Pieter Paul Rubens (Siegen, 28 giugno 1577 – Anversa, 30 maggio 1640) è stato un pittore fiammingo. La sua opera, secondo Giuliano Briganti, «può considerarsi l’archetipo del "barocco"»; per Luigi Mallè, ha aperto la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese in particolar modo.
Pieter Paul Rubens /ˈpi:tər pɑʊ̯l ˈry:bəns/ (Siegen28 giugno 1577 – Anversa30 maggio 1640) è stato un pittore fiammingo. La sua opera, secondo Giuliano Briganti, «può considerarsi l’archetipo del "barocco[senza fonte]; per Luigi Mallè, ha aperto la via al tumultuante barocco europeo, nordico e francese in particolar modo.[1]da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-11390>

domenica 22 dicembre 2013

"Pe Natale" di Salvatore Palomba



Canto pe stu cielo cupo 'e Natale
Leonid Afremov, Pioggia



Pe Natale

Canto
pe stu cielo cupo 'e Natale.

Canto
p' ' a gioia inutile
' e tutte chesti strade illuminate.

E canto
pe nu paraviso 'e mandarine gialle
che s' appicce
dint' all' uocchie d' 'e piccerille,
e c' appiccia -
speranza 'e nu juorno -
'o core d' 'o munno,
e dimane se stuta.

- Salvatore Palomba

Traduzione

Canto
per questo cupo cielo di Natale.

Canto 
per la gioia inutile
di tutte queste strade illuminate.

E canto
per un paradiso di mandarini gialli
che si accende negli occhi dei bambini,
e che accende -
speranza di un giorno -
il cuore del mondo,
e domani si spegne.

traduz. di Rosanna Bazzano


Salvatore Palomba (Napoli, 1933) è un saggista, poeta e paroliere italiano.
Si occupa da anni di poesia e di lingua napoletana su cui ha scritto numerosi articoli e ha tenuto una rubrica su "Il Mattino". Come "canzoniere" ha scritto per numerose Piedigrotta, ha partecipato a numerosi Festival di Napoli e ha collaborato con i maggiori artisti del settore. Fra le sue canzoni di successo spicca "Carmela", musicata e lanciata da Sergio Bruni e considerata oramai da tutti un classico della Canzone Napoletana e "Amaro è 'o bbene" del 1980, lanciata da Bruni e incisa nel 1996 da Mina.







Leonid Afremov (nato il 12 Luglio, 1955 a Vitebsk , Bielorussia ) è un moderno artista impressionista russo-israeliano che lavora prevalentemente con un coltello e gli oli tavolozza.











sabato 21 dicembre 2013

"L'albero di Natale in casa" di Vivian Lamarque



Aiuto! Aiuto! Ma dove sono?
Alessandro Sanna, Albero di Natale



L’albero di Natale in casa


Aiuto! Aiuto!
Ma dove sono?
Sarà solo un brutto sogno?
Questa mattina
mi sono svegliato
ma dove sono capitato?
Non c’è più la mia pineta
e dei miei amici
nemmeno uno
nemmeno un cielo
nemmeno un prato
dove, aiuto!
mi sono svegliato!
E la sera
nessun firmamento
si accende una scatola
con dentro una luce
che loro chiamano tivù:
è il loro cielo
ma è senza luna
e di stelle nemmeno una.

- Vivian Lamarque, Alessandro Sanna, Poesie di Dicembre




Vivian Lamarque (Tesero, 19 aprile 1946) è una scrittrice e poetessa italiana.
Ha insegnato italiano agli stranieri e letteratura in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul Corriere della Sera.
Il suo primo libro, Teresino, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Montale (1993), il Pen Club ed il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camajore (2003), l'Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia (2006). Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Gran parte della sua produzione poetica è stata raccolta nell'Oscar Mondadori Poesie 1972-2002.




Alessandro Sanna è nato a Nogara (VR) il 10 ottobre del 1975. Pittore e illustratore, vive e lavora a Verona. Dopo il Diploma di maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (RO) e il diploma di Grafico Pubblicitario presso l’Istituto Superiore di Graphic Design “A.Palladio” di Verona, è ora Docente di Illustrazione presso l’Istituto “Palladio” di Verona. Svolge laboratori di disegno e pittura nelle scuole elementari della provincia di Mantova.





venerdì 20 dicembre 2013

"E se mi devi amare" di Elizabeth Barret Browning


amami solo per amore dell'amore
Jean Honoré de Fragonard, Le progrés de l'amoure



E se mi devi amare


E se mi devi amare per null'altro sia

che per amore.

Non dire "L'amo per il

suo sorriso, il suo sguardo, il modo

gentile di parlare, per le sue idee

che si accordano alle mie e che un giorno

mi resero sereno".

Queste cose possono

Amato, in sé mutare o mutare per te.

Così fatto un amore può disfarsi.

E ancora non amarmi per la pietà che

le mie guance asciuga. Può scordare

il pianto chi ebbe a lungo il tuo

conforto, e perdere così il tuo amore.

Ma amami solo per amore dell'amore,

che cresca in te, in un'eternità d'amore!

-Elizabeth Barret Browning





Elizabeth Barrett Browning (Durham, 6 marzo 1806 – Firenze, 29 giugno 1861) è stata una poetessa inglese, moglie del poeta Robert Browning.











Jean-Honoré Fragonard (Grasse, 5 aprile 1732 – Parigi, 22 agosto 1806) è stato un pittore francese, importante esponente del rococò e uno dei maggiori artisti francesi del XVIII secolo.

giovedì 19 dicembre 2013

"Tu la notte io il giorno" di Antonia Pozzi


i rami diventano mani tiepide che si intrecciano appassionate

Tu la notte io il giorno
così distanti e immutevoli
nel tempo
così vicini come due alberi
posti uno di fronte all'altro
a creare lo stesso giardino
ma senza possibilità ditoccarsi
se non con i pensieri
tu la notte io il giorno
tu con le tue stelle e la luna
silenziosa
io con le mie nuvole ed il
sole abbagliante
tu che conosci la brezza
della sera
ed io che rincorro il vento
caldo
fino a quando giunge il
tramonto
I rami divengono mani
tiepide
che si intrecciano
appassionate
le foglie sono sospiri
nascosti
le stelle diventano occhi di
brace
e le nuvole un lenzuolo che
scopre le nudità
La luna e il sole sono due
amanti rapidi e fugaci
e non siamo più io e te
siamo noi fusi insieme
nella completezza della luce
fioca
ondeggiante come la marea
in eterna corsa.....
So cosa significa amore
quando il giorno muore.
.
- Antonia Pozzi



Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938) è stata una poetessa italiana.
Figlia di un importante avvocato milanese, e della contessa Lina Cavagna Sangiuliani.  Antonia scrive le prime poesie ancora adolescente. Studia nel liceo classico Manzoni di Milano, dove vive con il suo professore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, una relazione che, a causa dei pesanti ostacoli frapposti dalla famiglia Pozzi, verrà interrotta da Cervi nel 1933. Forse a causa di questa grave ingerenza nella sua sfera affettiva, parlando di sé quell'anno scrive: «e tu sei entrata / nella strada del morire».
La grande italianista Maria Corti, che la conobbe all'università, disse che «il suo spirito faceva pensare a quelle piante di montagna che possono espandersi solo ai margini dei crepacci, sull'orlo degli abissi. Era un'ipersensibile, dalla dolce angoscia creativa, ma insieme una donna dal carattere forte e con una bella intelligenza filosofica; fu forse preda innocente di una paranoica censura paterna su vita e poesie. Senza dubbio fu in crisi con il chiuso ambiente religioso familiare. La terra lombarda amatissima, la natura di piante e fiumi la consolava certo più dei suoi simili».
A soli ventisei anni si tolse la vita. Nel suo biglietto di addio ai genitori scrisse di «disperazione mortale». La famiglia negò la circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite; il suo testamento fu distrutto dal padre, che manipolò anche le sue poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite.

« Triste orto abbandonato l'anima
si cinge di selvagge siepi
di amori:
morire è questo
ricoprirsi di rovi
nati in noi »


lunedì 16 dicembre 2013

"Io sono nessuno" di Emily Dickinson


come una rana che gracida il suo nome tutto il giorno…
Claude Monet, Lo stagno delle rane



Io sono Nessuno! - Tu chi sei?
Sei Nessuno anche tu? Allora siamo in due!
Non dirlo, potrebbero bandirci,
non lo sai?
Che grande peso essere Qualcuno!
Così volgare! - come una Rana
che gracida il suo nome tutto Giugno
ad un pantano in estasi di lei!

- Emily Dickinson





Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.
















Claude Oscar Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 6 dicembre 1926) è stato un pittore francese, padre dell'Impressionismo, il suo "Impression soleil levant"  viene considerato il "manifesto" dell'impressionismo.




sabato 14 dicembre 2013

"Crema di patata" di Rosanna Bazzano

Per chi ha perso la presentazione ufficiale due nuove opportunità per acquistarlo a prezzo promozionale e autografato:

- Stasera, 14.12.2013, ore 20.30 alla Scuola Italiana di Comix, Via atri 21, Napoli (nei pressi della 
  pizzeria Sorbillo a via Tribunali). In occasione della notte della cultura al centro storico.

- Domani, 15.12.2013, alle 11.30 a La Feltrinelli libri e musica "La distilleria",  a Pomiglian 
  d'arco.


Le patate van tuffate per poi metterle a bollire
Illustrazione Federica De Fraia





Crema di patate

Se la crema dolce stanca
e ne voglio una salata
non c’è nulla di più buono
che la crema di patata.

Le patate van tuffate
per poi metterle a bollire
nella pentola con l’acqua
fino a farle intenerire.

Sono ancora troppo calde
e io resterò a guardare
mamma che le sbuccia e schiaccia
per poterle amalgamare.

Questo adesso è il mio momento
di mischiare ed impastare
con il latte, burro e grana
e col sale sapidare.

Ecco pronta la mia crema
dal sapore delicato,
e sarà più appetitosa
su del buon pane tostato.

- Rosanna Bazzano

Sul libro troverete anche la ricetta di questo puré delicato e appetitoso.
Il libro lo trovate acquistabile e prenotabile nelle migliori librerie (Feltrinelli, Mondadori etc. di tutto il territorio nazionale)




Rosanna Bazzano (Floridia, 31.01.1969) è poeta e scrittrice italiana. Per la bio breve vedere apposita pagina di questo sito.












venerdì 13 dicembre 2013

"Scoperta" di Pat Mora





Temeva i suoi occhiFrédéric Bazille, Giovane donna con occhi abbassati, (1869)



Scoperta

Temeva i suoi occhi.
Temeva che il prete sapesse
che sotto le stelle
mentre il vollaggio era ancora nel sonno,
il suo giovane amante le aveva sbottonato la veste
e riscaldato il sangue.

Temeva i suoi occhi.
Temeva che il prete scuotendo il capo
dicesse:  << Nessuna veste bianca per le nozze>>.
E si sarebbero abbassato gli occhi di sua madre.
Avrebbero dardeggiato gli occhi di suo padre.
E gli occhi del suo amore avrebbero sbottonato 
la sua veste ancora.

- Pat Mora



Pat Mora, (19.01.1942 El paso, Texsas) è una scittrice e poetessa chicana una figura di spicco nella poesia ispanica contemporanea. I suoi numerosi premi e borse di studio comprendono la Kellogg Nazionale Leadership Fellowship, borse di studio in poesia dal National Endowment for the Arts, quattro Southwest Book Awards e il Premio Aztlán Literature Award. Mora è  anche autore di numerosi libri per bambini, ha insegnato presso l'Università del New Mexico, dove ha ricoperto la carica di Distinguished Visiting Professor. Ha lavorato anche come direttore di museo e come consulente per scambi di giovani USA-Messico.
Risiede a Santa Fe, New Mexico e Cincinnati, Ohio.



Jean Frédéric Bazille (Montpellier, 6 dicembre 1841 – Beaune-la-Rolande, 28 novembre 1870) è stato un pittore francese.









martedì 10 dicembre 2013

"Inquietudine" di Francesco Di Lorenzo




perdendo il sonno… perdendo te…
Francine Van Hove, Il cuscino rosso


Sei sottilmente e leggermente spiazzante adesso, per me poi,
che mi sciolgo ormai dentro i miei incubi e deliri
perdendo così il senso, perdendo il sonno,
ma, soprattutto,
perdendo te.


L'inquietudine che riesce a provocare il dubbio in amore è un doloroso tormento, l'eccesso di questo sentimento genera il bisogno del distacco dalla fonte del dolore, la perdita del senso della storia. Solo il recupero delle certezze risolve.


Francesco Di Lorenzo è nato a Napoli. Attualmente vive a Udine e insegna materie letterarie presso l’Istituto Zanon (Ud).  Fa parte della redazione della rivista on-line di cultura scolastica FUORIREGISTRO ed è collaboratore del sito DIDAWEB. (www.didaweb.net). Fa parte del comitato di redazione della rivista “Psicologia e Lavoro”, diretta da Enzo Spaltro.
Autore di numerosi testi scolastici nonché di racconti pubblicati su varie riviste nazionali e del saggio "Ministri. Pubblica Istruzione."


Francine Van hove , nata nel 1942 a Parigi, è una pittrice contemporanea francese. Caratteristica particolare della sua pittura è quella di rappresentare con dolcezza e realismo figure femminili, immerse nella scena del quotidiano.

lunedì 9 dicembre 2013

"L'amante" di Ulaume González De León



si accorse che di lei non c'era nulla
Jack Vettriano, Assenza




L’amante

Mentre baciava Rosalia

si accorse che di lei non c’era nulla:

né il tronco, né la testa, né gli arti… però

si scordò di questi dettagli e la coprì di baci.




- Ulaume González De León


Amare… che cose assurde e meravigliose fa fare alle persone!


Ulalume Ibanez, noto come Ulalume González de León, ( Montevideo , 20 settembre del 1932 - Querétaro , 17 luglio del 2009 ) è stato un poeta, traduttore , saggista e editore messicano nato in Uruguay , padre dei poeti uruguaiani  Sara de Ibáñez e Roberto Ibáñez .

domenica 8 dicembre 2013

"Rusinella" di Prospera Paturnia

Rusinella, nutriccia bella e bbona…
Jacob Hendrik Maris, Giovane donna che allatta un bambino






Forze pirciò me piace 'a muzzarella

e quanta cchiù ne mangio maie m’abbasta

pecché me vene a’ mmente Rusinella

nutriccia bella e bbona ‘e dint’’o Vasto.



Quanno allattava io 'a tenevo mente

steva assettata cu 'o criaturo a’ ppietto

ca s’’a scialava placito e nnucente

mentre zucava pe me fà dispietto.



Llà nce passavo ll’ore appustiato

speranno sulo d’’a vedé scullata

pe rummané ‘ncantato e affatturato



nnanza ‘a bellezza fresca ‘e sta pupata:

nu pietto ianco tunno ‘e prufumato

nu paraviso ‘e latte: ‘na muzzata.


- Rosanna Bazzano, Prospera Paturnia


Traduzione

Forse per questo mi piace la mozzarella,
e quanta più ne mangio non mi basta,
perché mi viene in mente Rosinella,
nutrice bella e bona che sta al Vasto.

Quando allattava io la rimiravo,
stava seduta col bambino al petto
che se la scialava placido e innocente,
mentre succhiava per farmi dispetto.

Lì ci passavo le ore appostato
solo sperando di vederla scollata
per rimanere incantato e affatturato

davanti alla fresca belleza di questa bambola:
un petto bianco tondo e profumato,
un paradiso di latte, una mozzata!

Trad. Rosanna Bazzano

Mozzata è il nome originario della mozzarella, che si chiama così perché la si ottiene mozzando l'impasto elastico con cui si prepara.



Prospera Paturnia è lo pseudonimo di Rosanna Bazzano per la poesia in vernacolo napoletano. Per la bio, vedere la pagina biografica di questo blog.