chella casa c'aggio amato tanto
Cesare Cuppone: Roma, campo dei fiori
'A casa nosta…
...E si te lasso ’e cchiave che ne faie?
Ce’ ’o mmiette ’o ppoco d’ acqua dint’ ’a pianta?
Dimme che te ne faie d’ ’a casa mia,
’e chella casa c’ aggio amato tanto,
ca è na lampella (e more ’e nu suspiro),
comm’ a na rosa quanno è primmavera,
nu nivo, a vvierno, contro ’o cielo niro,
na cammenata a mmare a tarda sera.
Nu posto fatto ’e carne, fatto ’e vase,
ca dà cunforto a ’o core e sana ’e ppene:
si ’a lasso mmano a te, facimm’ ’o caso,
ce ’o saparraie vedé tutto ’stu bbene?
- Rosanna Bazzano da "Prospera Paturnia. Ritratto di un'anima."
Traduzione
…e se ti lascio le chiavi, che ne fai?
metterai un poco d'acqua alla pianta?
Dimme che te ne fai di casa mia,
di quella casa che ho amato tanto,
che è una lucina (e muore per un soffio),
è come una rosa quando è primavera
ed in inverno è un nido contro il cielo gonfio,
èd e serena come una passeggiata a sera.
Un posto fatto di baci e carne
che da conforto al cuore e cura le pene,
se la lascio nelle tue mani, metti caso,
saprai vedere in essa questo bene?
trad. Rosanna Bazzano
Rosanna bazzano: Vedi Bio di questo blog
Cesare Cuppone è un pittore salentino, attendo da lui foto e bio
Certo, Rosanna, che questo accostamento con il quadro è giusta per "fotografare" i tuoi versi deliziosi; al contempo il titolo del quadro ci riporta il ricordo del tentativo di distruggere la libertà di pensiero, rappresentata dal nolano Giordano Bruno; appunto "abbruciato" a Campo de' Fiori il 17 febbraio del 1600 dalla Santa Chiesa Cattolica Romana. E ciò, insieme ai tuoi versi, mi da commozione. Grazie, Giannino Isu
RispondiEliminaGrazie Giannino, sei sempre tanto caro. Un abbraccio e un sorriso, rosanna
EliminaComplimenti per la bellissima poesia.
RispondiEliminaMi piace moltissimo il commento di Giannino !
Cesare Cuppone
Mi fa piacere Cesare, grazie!
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaNon so cosa sia successo o cosa ho cliccato ma, cercando di rispondere, ho fatto sparire il bel commento di Vittorio Xlater del 30 /06 alle 13.55, che riposto integralmente ripescandolo dalla posta:
Elimina"Il tema della "casa-dolce-casa" è molto frequentato, ma quello che dà una marcia in più in intensità poetica e drammatica a questo toccante componimento è la storia sottaciuta, lasciata all'immaginazione del lettore, che vi fa da sfondo. La donna che parla sa che dovrà lasciare quella casa, perché ne parla al passato ("c'aggio amato tanto"). Ma si intuisce anche che l'interlocutore non è un qualsiasi nuovo inquilino. Lei gli si rivolge con confidenza, con amarezza, con scetticismo sulla capacità di questa persona di saper "vedere tutto il bene". E poi c'è il titolo a togliere ogni dubbio.
In pochi versi, semplici e immediati, hai ricreato un universo, una storia, una vita, tanti sentimenti. Un applauso sincero.
Vittorio Xlater "
Grazie Vittorio, la tua lettura critica è molto bella… grande! Un sorriso, Rosanna
EliminaIn queste parole si tocca l emozione e il bisogno di appartenenza,sento un geloso senso di protezione verso cio'ke rappresenta l anima di un presente ke nn vede forse certezza...bella.. e tosta,mi piace
RispondiElimina