Dono avuto d’un fiore
Splendea d’alta finestra il viso adorno,
in cui natura ogni sua grazia pose;
qual, coronata di celesti rose,
appar l’aurora dal balcon del giorno.
Io, che sempr’erro al car’albergo intorno,
qual fanno intorno ad urna ombre dogliose,
fermo era, quando, avvista, ella s’ascose,
tutta vermiglia d’amoroso scorno.
qual fanno intorno ad urna ombre dogliose,
fermo era, quando, avvista, ella s’ascose,
tutta vermiglia d’amoroso scorno.
E gettommi in ritrarsi un fior dal seno,
in atto che fu studio e parve errore;
di che augurio prend’io felice appieno
in atto che fu studio e parve errore;
di che augurio prend’io felice appieno
che, forse, appresso al picciolo favore
verrà l’intera grazia un dì, non meno
che venir soglia il frutto appresso al fiore.
verrà l’intera grazia un dì, non meno
che venir soglia il frutto appresso al fiore.
(non sono riuscita a trovare un immagine del Vernon, chi ne trovasse è pregato di inviarmela)
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