lo sento nella pioggia che piange Nella pioggia, Marek Langowski |
Non dà sollievo il tempo; mentivate
dicendo che sarebbe stata breve
la mia pena. Lo sento nella pioggia
che piange, alla marea che si ritira;
sciolte le vecchie nevi ad ogni picco,
le foglie dell’altr’anno son fumo sui sentieri;
non cosí per l’amaro della morte,
che resta, opprime il cuore, abita in me.
Ho paura d’andare in troppi luoghi
che traboccano della sua memoria.
E se respiro in qualche quieta stanza
ignota al passo e al volto luminoso,
dico “non c’è memoria, qui, di lui”
e resto frastornata a ricordarlo.
- Edna St. Vincent Millay, "L'amore non è cieco"
Trad. di Silvio Raffo
Struggente la visione della Millay che cerca di sfuggire al ricordo dell'amato perduto, ma pare che tutto congiuri contro di lei, anche il tempo metereologico che ricordandole il pianto pare la induca alla sofferenza. Ma chi soffre per amore si nutre del proprio dolore, tant'è che se riesce a trovare un luogo che non gli ricordi "lui" trova anche in questa quiete un motivo per restare "frastornata a ricordarlo".
Edna St.Vincent Millay (Rockland, 22 febbraio 1892 – Austerlitz, 19 ottobre 1950) è stata una poetessa statunitense. Ottenne Nel 1923 il Premio Pulitzer per la poesia, terza donna ad ottenere tale riconoscimento. Fu nota per il suo attivismo femminista e per i suoi numerosi amori. Scrisse anche opere in prosa sotto lo pseudonimo di Nancy Boyd. Il poeta Richard Wilbur di lei dichiarò: «Ella ha scritto alcuni dei sonetti più belli del secolo.»
Vive e lavora a Belchatow, vicino a Lodz.
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